Enrico Letta dice che il 25 settembre la scelta è "tra noi e la Meloni". Usa sempre il "noi", Enrico Letta, mentre gli altri - compresi i più piccoli (tipo Lupi o Brugnaro o Calenda) si fanno chiamare per nome, anche sulla scheda elettorale.
La scheda elettorale è la stessa del 2018. Identica è infatti la legge elettorale. Si tratta di un sistema elettorale molto semplice dal punto di vista degli elettori. In buona sostanza è sufficiente per l'elettore tracciare un segno sul simbolo del partito prescelto, per determinare sia il risultato del partito, sia le persone che andranno in Parlamento. La struttura della legge elettorale, infatti, lega strettamente scelta di campo politico e scelta dei candidati.
Un po' proporzionale, un po' maggioritaria. Brutta? Bella? Questa è la legge elettorale. Ha prodotto il Parlamento che conclude la legislatura il 25 settembre; l'esperienza è un buon metro di giudizio per lo strumento per eleggerlo.
Ora il bicameralismo è perfetto
Identica legge elettorale per il prossimo Parlamento, che però è già stato cambiato. È stata eliminata l'ultima residua differenza tra Senato e Camera con l'equiparazione dell'elettorato: il bicameralismo (spesso criticato per le… lungaggini) dal 25 settembre sarà perfetto.
Senato e Camera hanno perso un terzo dei componenti. Non è solo "affare loro". Ci riguarda anche come cittadini: ci sono ridotte le possibilità di scelta. Ad esempio, nel 1994 si è votato con una legge (il Mattarellum) pure un po' maggioritaria e un po' proporzionale: allora noi padovani hanno votato in tre collegi uninominali per il Senato, indicando tre senatori; domenica 25 settembre voteremo in un solo collegio, indicando un solo senatore.
Sul piano della rappresentanza, essendo minore il numero complessivo, i collegi uninominali (sia per la Camera che per il Senato) diventano più influenti sul risultato finale.
È una delle molte ragioni per cui è domenica 25 settembre meglio votare.
Nel collegio uninominale va in Parlamento il candidato che ottiene un voto in più rispetto al secondo. Dunque, ogni voto di noi cittadini determina il rappresentante del "nostro" territorio.
Coerenza tra giudizio civico e scelta elettorale
Con riferimento proprio al nostro territorio, quello della provincia di Padova, è una bella occasione di coerenza e di responsabilità da parte di noi cittadini.
Il 24 luglio il direttore del "Mattino" Fabrizio Brancoli, riferendo dell'indignazione diffusa in Veneto per la caduta del Governo Draghi, ha scritto: "Pongo un'equazione semplice, di buon senso: 1) consideravo determinante il governo, 2) tu lo hai fatto cadere, 3) io non ti voterò. Voterò qualcun altro, o almeno ci proverò. Un'altra soluzione non la capirei".
L'equazione resterà valida anche due mesi dopo.
Nel collegio elettorale per la Camera nel nord della Provincia l'equazione è la scelta tra Massimo Bitonci, che ha anche personalmente licenziato Draghi con il suo voto in Parlamento, e Katia Maccarone, che rappresenta il PD che ha votato a favore di Draghi.
Nel collegio elettorale per la Camera a Padova e nel Piovese l'equazione è la scelta tra Elisabetta Gardini, dirigente regionale di Fratelli d'Italia che Draghi non l'ha mai voluto e gli ha votato contro fino alla fine, e Giampiero Dalla Zuanna, che rappresenta il PD che ha votato a favore di Draghi.
Nel collegio elettorale per il Senato in provincia di Padova l'equazione è la scelta tra Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato e vicecoordinatrice del suo partito che ha fatto votare contro Draghi i suoi senatori, ed Emanuele Alecci, proposto dal PD che ha votato a favore di Draghi.
Al momento del "licenziamento" di Mario Draghi
Il voto del 25 settembre è fatto anche di queste scelte sulle persone; scelte che richiedono coerenza e responsabilità da parte dei veneti: responsabilità nella partecipazione al voto, coerenza nella individuazione dei propri rappresentanti.
Il 25 luglio Massimo Pavin, affermato industriale del Cittadellese, sul "Mattino di Padova" l'ha così riassunta commentando il licenziamento di Mario Draghi: "Ho trovato scandalosi i politici che hanno portato alla crisi politica e alla caduta del governo. È stata una cosa gravissima e spero che la gente vada a votare e riponga i voti in qualcuno che non si sia comportato in questa maniera".
Mi pare una sintesi da utilizzare per scelte personali di voto, ma anche una motivazione da proporre a concittadini indecisi.
28 agosto 2022