IN POLITICA

Il calendario della riforma costituzionale si sta ormai completando
Votare la Costituzione a settant'anni dall'Assemblea costituente
Il referendum ad ottobre è una bella opportunità di riflessione sulla nostra comunità nazionale

Il circolo del Partito Democratico di Cadoneghe ha organizzato domenica 13 marzo 2016 un incontro con i cittadini per approfondire i contenuti della riforma costituzionale all'esame del Parlamento. L'incontro aveva per tema: "La riforma della Costituzione: più potere ai cittadini, meno costi, più efficienza", si è tenuto nella sala del consiglio comunale, è stato coordinato da Tino Bedin; le relazioni sono state affidate ai deputati padovani Margherita Miotto e Alessandro Naccarato, entrambi del Partito Democratico. Una parte dell'approfondimento è stata favorita dalle domande dei cittadini presenti. Riportiamo la traccia della conduzione dell'incontro da parte di Tino Bedin.

Traccia per il dibattito di Tino Bedin

Un cordiale saluto a ciascuno di voi cittadini che avete apprezzato la proposta del Partito Democratico; un benvenuto ed un ringraziamento ai due deputati l'on. Margherita Miotto e l'on. Alessandro Naccarato. Lo faccio anche a nome del segretario del Circolo del Partito Democratico Mauro Giacomini e del sindaco Michele Schiavo, che hanno promosso assieme ai colleghi del direttivo questo appuntamento.

L'introduzione
Il Partito Democratico sta organizzando in molti Comuni della Provincia di Padova una serie di appuntamenti come questo.
L'obiettivo non è raccontare l'attività svolta dai Gruppi parlamentari del Partito Democratico: questa è solo una parte del contenuto. Prevalente è piuttosto la necessità di presentare fuori dalle discussioni televisive e oltre le sintesi propagandistiche la nuova versione della nostra Costituzione, cioè della Carta della cittadinanza condivisa.
Il calendario della riforma - ragionevolmente lungo come prevede l'attuale Costituzione - si sta ormai esaurendo.
L'11 gennaio scorso la Camera dei Deputati ha approvato la riforma costituzionale nella versione approvata ad ottobre dal Senato della Repubblica. Si era così conclusa la prima fase del procedimento di revisione previsto dall'articolo 138 della Carta.
Il 20 gennaio il Senato ha confermato il testo finale. Quel voto - 180 senatori favorevoli - ha riproposto anche temi di politica contingente e di maggioranze: temi importanti, ma stamattina vorremmo innanzi tutto capire la nuova Costituzione.
Il 12-13 aprile ci sarà l'ultima votazione alla Camera dei Deputati.
Entro i tre mesi successivi, con le procedure previste dalla Costituzione vigente, cittadini o parlamentari o regioni possono promuovere il referendum confermativo, visto che la riforma non è stata approvata con il quorum dei due terzi del Parlamento.
In questo caso il referendum è certo, perché a chiederlo non sono solo gli oppositori della riforma, ma proprio i promotori della riforma, in particolare il Partito Democratico, che ritiene necessario un giudizio popolare sulla nuova Carta costituzionale.
Il referendum si terrà in ottobre. C'è chi ha provato anche a mettere in calendario una data, che potrebbe essere il 22 ottobre. In quella domenica noi cittadini potremmo esprimere il nostro giudizio.
A differenza dei referendum "normali, cioè quelli abrogativi, per esprimere la nostra volontà favorevole si voterà "sì". Inoltre non serve il quorum della metà più uno di partecipazione degli aventi diritto: il referendum sarà valido con qualsiasi numero di votanti e a determinare il risultato basterà un solo voto in più del "sì" o del "no". Ci sono due precedenti: il 7 ottobre dei 2001 si svolse il referendum sulla riforma costituzionale votata dall'Ulivo e i cittadini la confermarono; il 25-26 giugno 2006 si svolse il referendum sulla riforma costituzionale Berlusconi-Bossi e i cittadini la bocciarono.
L'appuntamento di questa mattina è dunque anche un contributo alla riflessione che ci riguarderà personalmente come cittadini in vista del referendum. Il dibattito è già iniziato tanto che anche a Padova sono stati costituiti il Comitato per il Sì e il Comitato per il No. Presidente del Comitato per il Sì è Sergio Gerotto, docente di diritto privato comparato a Padova, che ha lanciato il comitato assieme ai colleghi Arianna Fusaro e Filippo Viglione, al consulente Stefano Pozzi e al dirigente Renato Maria Cesca. Per il No invece è attivo il comitato animato da Giuliana Beltrame, Lucio Lobascio di Libertà e Giustizia, Lorenzo Picarella che appartiene a Libera e Silvia Marcuz che si rifà al Comitato per la difesa della Costituzione.

L'approfondimento
Veniamo dunque ai contenuti della riforma costituzionale, che l'invito all'appuntamento di questa mattina così riassume: più potere ai cittadini, meno costi, più efficienza.
Lo facciamo con la collaborazione dei nostri due parlamentari.
Alessandro Naccarato è componente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati e quindi della Commissione che ha più direttamente seguito ed elaborato il percorso di riforma costituzionale. In questa commissione è presidente del Comitato per i pareri. È anche componente della Commissione bicamerale sulle mafie.
Uno dei pilastri della rinnovata Costituzione è la differenziazione di compiti e di poteri fra Senato della Repubblica e Camera dei deputati. Ricordo che questo obiettivo era nel programma dell'Ulivo fin dal 1996. Al di là della composizione del Senato - che pure è sostanza della riforma - chiederei all'on. Naccarato di soffermarsi proprio sul superamento del bicameralismo paritario, con particolare attenzione ai compiti del Senato. Più in generale - proprio per la sua attività nella Commissione Affari costituzionali - sarà utile che egli dia un quadro complessivo della riforma. ……………………………………………
L'on. Margherita Miotto è componente dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, come segretario d'Aula. È componente della commissiona Affari sociali, in questi continuando un impegno ed una preferenza per il Sociale come consigliere regionale del Veneto. Nel corso dei lavori parlamentari sulla riforma costituzionale è stata tra i deputati che hanno spinto per mantenere nella rinnovata Costituzione un adeguato meccanismo di contrappesi fra i poteri della Repubblica.
Proprio per le radici di legislatore regionale, chiederei a Margherita Miotto di soffermarsi in particolare sulla nuova geografia istituzionale, quella dello Stato, Regioni e delle Autonomie locali. Si tratta dell'altro pilastro della nuova Costituzione. Anche questo pilastro ha le sue fondamenta nel programma originale dell'Ulivo, che infatti produsse nel 2001, quindici anni da, la riforma del Titolo V della Costituzione, la riforma poi confermata dal referendum popolare che ho prima citato. Proprio di questo le chiederei di parlare, considerato che uno dei temi del fronte del No è costituito da un presunto neocentralismo statale: argomento che in una regione a trazione leghista potrebbe avere l'attenzione degli elettori.
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Dopo gli interventi dei parlamentari apriamo il dialogo fra noi cittadini, per valutazioni e domande che consentiranno di approfondire alcuni dei temi trattati. Chiederei al sindaco Michele Schiavo di iniziare questo dialogo, commentando la nuova geografia istituzionale che ci è stata descritta.

La conclusione
I due interventi dei nostri parlamentari, anche con le domande dei presenti, ci hanno dato una lettura mi pare chiara - anche se ovviamente sintetica- di come sarà la nostra nuova Costituzione dopo i passaggi che ancora attendono il testo: passaggi che devo completare richiamando quanto ha riferito l'on. Naccarato. Il referendum non sarà l'atto finale: il testo - applicando fin da subito con una delle Norme transitorie una innovazione costituzionale - verrà infatti sottoposto al giudizio della Corte costituzionale. Questo darà certezza non solo al testo, ma anche agli atti da esso conseguenti, come le future elezioni parlamentari.
Anche l'attenzione ed il giudizio dei cittadini devono continuare. Come tutte le leggi, ancor più la Costituzione richiede molta attenzione nella sua attuazione. Si è creato un ampio e trasversale fronte di politici e di esperti che potremmo definire del "sì ma". Il filo conduttore è questo: la nostra Costituzione andava aggiornata; il risultato che è stato possibile raggiungere nell'attuale composizione parlamentare non è l'ottimo, perciò occorre fare molta attenzione nelle leggi applicative in modo da valorizzare ancor più i contenuti positivi della riforma.
Cito solo il Senato. Un conto è che i senatori siano eletti su listini bloccati indicati dai partiti, un conto è che la legge elettorale consenta un confronto aperto fra candidati: l'elezione diretta cambia legittimazione ed autorevolezza dei senatori, pur nel diverso rapporto con il governo e nei diversi poteri. Poteri che non sono del resto secondari: l'articolo 55 prevede che il Senato abbia compiti di controllo sulle nomine governative, ma anche questo potere dipenderà dalla legge di attuazione.
Oppure per quanto riguarda ancora direttamente noi cittadini, il nuovo articolo 71 ci mette a disposizione due nuovi strumenti: il referendum propositivo e il referendum d'indirizzo. Per metterli in pratica serviranno una legge costituzionale e una legge ordinaria. A quando?
A conclusione del nostro appuntamento vi lascio una annotazione.
Questa riforma costituzionale e il relativo referendum confermativo sono una bella occasione per la vitalità civile della nostra comunità. Abbiamo infatti l'opportunità di vivere questi due fatti in stretto collegamento con un anniversario importante. Nel 2016, anno dell'aggiornamento della Costituzione, ricorre il settantesimo anniversario dell'elezione dell'Assemblea costituente, oltre che della proclamazione della Repubblica.
Celebrare questo anniversario con un approfondimento popolare della Costituzione, in modo da coglierne l'evoluzione nella stabilità delle intuizioni dei Padri costituenti, mi pare il modo più democratico e positivo di farlo. Scopriremmo, ma è solo un esempio, che una dei cambiamenti più importanti di oggi, quello che riguarda la composizione del Senato, era già nel testo-base della Costituzione prodotto dalla Commissione dei 75, testo che prevedeva che un terzo dei senatori fosse eletto dai consiglieri regionali.
Grazie all'on. Margherita Miotto e all'on. Alessandro Naccarato, grazie al sindaco Michele Schiavo, grazie a ciascuno di voi cittadini per la partecipazione.
Buon pranzo con le vostre famiglie.

Domenica 13 marzo 2016, Municipio di Cadoneghe


14 marzo 2016
po-038
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Tino Bedin