PIOVESE

La gestione della Destra naviga a vista
Senza un progetto industriale
l'Apga cederà la propria autonomia

Il passaggio al miglior offerente? L'accesso all'acqua come diritto e non solo come servizio

di Stefano Chinaglia
Margherita del Piovese

La legge Galli di riforma del servizio idrico integrato si propone di passare dagli attuali 23.500 soggetti gestori a vario titolo (dato Istat 1987) a circa 90 gestori, individuati con gara pubblica.
In tale contesto sarebbe interesse strategico per l'intera collettività del Piovese l'opportunità di fare dell'APGA una società di servizi forte ed autorevole, in grado di dialogare con le diverse analoghe realtà provinciali mantenendo una propria autonomia ed indipendenza. Per conseguire un simile risultato occorrerebbe una guida sicura, con obiettivi chiari e ben delineati, in altre parole sarebbe necessario un vero "piano industriale" contenente numeri, stime e proiezioni su cui confrontare i risultati conseguiti come quello che il presidente Freguja annunciava in un intervista al Gazzettino dello scorso gennaio, ma che ancora non è riuscito a produrre.
Purtroppo la realtà è che l'Apga della gestione Freguja-Polo delle Libertà naviga a vista, alla ricerca di attività alternative, tra corsi di formazione, proposte ai comuni di cura del verde o di rifacimento della segnaletica.
Il cda, nonostante le decine di miliardi che servirebbero per l'ammodernamento della rete idrica, sta progettando l'acquisto di una nuova sede (l'ex sede della Banca di Credito Cooperativo di Piove a Sant'Anna: 2,2 miliardi di lire più oneri!) e la modifica dello statuto che dovrebbe portare ad una maggiore libertà d'azione rispetto ai sindaci azionisti: ma con quale progetto?
In tali condizioni la proposta del passaggio con armi e bagagli, prima della scadenza del periodo di salvaguardia, al miglior offerente tra APS e Centro Veneto Servizi potrebbe essere la migliore, cercando di garantire i migliori servizi per i cittadini e soprattutto non dimenticando che l'acqua non può essere trattata da mero prodotto industriale: l'accesso all'acqua, potabile in particolare, é un diritto umano e sociale imprescrittibile che deve essere garantito.
Rimane però il dubbio che la soluzione migliore l'avesse proposta
l'imprenditore Sinigaglia: lui un progetto concreto per una nuova multiutility provinciale, dalle sicure economie di scala, che desse pari dignità a tutti i soggetti del territorio, l'aveva presentato.
Ma forse per il gioco delle poltrone le economie di scala non sono cosi fondamentali.

15 novembre 2001

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15 novembre 2001
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