PARTITO DEMOCRATICO

Un documento congressuale conferma che il Partito Democratico "naviga a vista"
Diventa una bussola
ogni iscritto ed elettore del PD

L'individuale e personale opinione non è invitata a confrontarsi con un contenuto consolidato o con un orizzonte condiviso

di Tino Bedin

L'hanno chiamato "La Bussola". Dicono: "Questo documento costituisce un importante strumento di orientamento della discussione e per la definizione dell'identità e del profilo del nuovo PD".
Identità e profilo per un partito dovrebbero però essere un punto fisso; dovrebbero essere il Nord che la bussola indica sempre e grazie a questa predeterminazione consente di determinare i punti cardinali. I dirigenti nazionali del Partito Democratico, che hanno preparato "La Bussola" e questa settimana l'hanno distribuita ad iscritti ed elettori, non si sono invece assolutamente premurati di dire che il partito ha il suo "Nord" e che la bussola serve per trovare la via più giusta per arrivarci.

Senza un criterio di scelta. Il documento è infatti una serie di domande o di opzioni, nemmeno alternative fra loro, fra cui preferirne da 3 a 5. Non c'è un criterio in base al quale scegliere. Neppure ciascun iscritto è portato a darsi un criterio, a individuare un "Nord", in base al quale poi orientarsi nel dare le risposte e compiere le opzioni.
Così ogni iscritto ed ogni elettore diventa una bussola.
Diventa una bussola per se stesso, moltiplicando il rischio di "Navigare senza bussola, operare alla cieca, perdere la bussola, confondersi, smarrirsi", come impietosamente elenca ogni vocabolario.
Diventa una bussola anche per il Comitato costituente, organismo insediato all'inizio del mese, rappresentativo ma non elettivo. Spiegano i dirigenti del Partito Democratico: "Con esso potrete esprimervi su una serie di questioni essenziali per il futuro del partito - dalla sua ragion d'essere, alla sua organizzazione e alla sua proposta politica - contribuendo così al Manifesto dei valori e dei princìpi del nuovo PD. L'obiettivo di questo documento è quello di stimolare il dibattito, senza pretendere di esaurire la discussione".
Tra le motivazioni e le finalità della "Bussola" indicate dalla Direzione nazionale del PD in vista del Congresso costituente la principale è, dunque, quella di fornire i contenuti e le parole con cui costruire il Manifesto dei principi e dei valori del nuovo PD su cui lavora questo specifico organismo.
Qui il cominciare a "navigare senza bussola" sembra una scelta voluta.
Ogni dubbio in proposito viene meno leggendo la terza sezione del documento sottoposto ad iscritti ed elettori. Ha per titolo "Cosa" ed è fatta principalmente di "domande aperte", cioè di questioni sulle quali l'individuale e personale opinione non è invitata a confrontarsi con un contenuto consolidato o con un orizzonte condiviso. Quasi che questo contenuto e questo orizzonte non esistessero o fossero ininfluenti nell'essere partito ad esempio rispetto alla legge elettorale, alla pace e alla comunità internazionale, alla disuguaglianza, all'Europa che c'è e che sarà, allo Stato sociale.

Futuro e insieme le parole centrali. Poiché - al di là delle buone intenzioni del "congresso costituente" - il Partito Democratico è un partito "costituito", i rischi di "perdere la bussola" sono fortunatamente limitati sia dagli iscritti che risponderanno al questionario, avendo ben presenti le motivazioni della loro adesione, sia dalle comunità locali, nei circoli e mei territori, che si stanno attivando per fare una lettura collettiva della "Bussola".
Del resto nell'ultima riga dell'Introduzione al documento c'è una sintesi che è non è lo slogan conclusivo, ma la speranza che molti affidano al percorso che Enrico Letta ha indicato dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre: "Abbiamo un futuro da costruire. Facciamolo insieme".
I due vocaboli centrali sono futuro e insieme.
Futuro: per ribadire che il compito del Partito Democratico è destinato a durare in Italia; convinzione ma anche rassicurazione, mentre si rincorrono dichiarazioni ed analisi negative o dubbiose proprio sul futuro del partito.
Insieme: per recuperare spirito e modalità delle esperienze politiche dell'Ulivo, del quale il Partito Democratico non è solo figlio, ma l'espressione strutturata e destinata a durare negli anni. Anche questo vocabolo è necessario nella fase costituente, perché - se è pur vero che il PD è l'unica forza politica che fa i propri congressi con puntualità - è anche vero che il troppo frequente cambio di segretario nazionale ha messo in secondo piano l'Insieme costituito dagli iscritti e dagli elettori rispetto ai dirigenti e agli eletti.

Intanto il presente del congresso. Da questa esperienza nasce un'avvertenza: se c'è un futuro da costruire insieme, c'è già un presente da vivere insieme. Il presente è il congresso, il dibattito sulle proposte sintetizzate dai candidati alla segreteria, la scelta degli iscritti sulle due persone che proporre ai cittadini, la condivisione con tutti gli italiani attraverso le primarie.
Ed è la ragione per cui dedicarsi alla compilazione, possibilmente collettiva, possibilmente per consenso della "Bussola": con lo spirito e lo stile che dovranno caratterizzare l'aggiornamento della proposta sociale e politica dei Democratici italiani.

11 dicembre 2022


Aggiornamento
29 dicembre 2022
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