RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
21 febbraio 2008
di Claudio Piron

L’intervento. L’assessore Claudio Piron
Fatti veri e piccole bugie sul nuovo liceo Marchesi

ARCELLA. Nel dibattito sulla nuova sede del liceo Marchesi all’Arcella, che la Provincia intende costruire nell’area dell’istituto Configliachi, interviene Claudio Piron l’assessore comunale all’edilizia scolastica.
Vorrei dare un piccolo contributo per dipanare un po' di nebbie su una tema che rischia di diventare sempre più fumoso. Molti stano incolpando l’amministrazione comunale di responsabilità che vanno ben al di là delle sue competenze. Ricostruendo i fatti di mia conoscenza.
1) Nel 2006, la giunta esprime parere favorevole ad un argomento che illustra il progetto della provincia per edificare il liceo in via Reni, mettendo a verbale che siano prima verificate: la compatibilità di tale realizzazione con la possibilità di trovare un’adeguata sistemazione per gli anziani ricoverati nell’immobile; gli standard di legge previsti per tale nuovo edificio e i necessari rapporti tra spazi edificati e spazi scoperti; la compatibilità urbanistica della presenza e gli spostamenti di circa 1.200 studenti e almeno un centinaio tra docenti e operatori nonché i necessari spazi di manovra e parcheggio.
2) Negli ultimi mesi di fronte ad una serie di difficoltà (dove mettere i nonni, complessa trattativa tra le parti interessate, richieste di mantenere in Arcella una struttura per anziani) l’amministrazione comunale, che non si è mai sottratta alle proprie responsabilità, ha suggerito alla Provincia altre due possibilità per la nuova scuola; in un terreno più a nord, vicino alla fornace Morandi e al capolinea del tram con previsione di minori costi per l’acquisto del terreno e con maggiore sicurezza per gli studenti che potrebbero scendere e salire dal tram in tutta tranquillità; oppure un terreno a Mortise vicino al Severi. Anche in questo caso i costi sarebbero minori.
3) Di fronte alle sceneggiate di alcuni “facinorosi” della politica gridata che nelle ultime settimane hanno dato sfoggio di aggressività verbale vorrei porre alcune semplici domande: come mai a fronte delle richieste poste sugli standard e sulle compatibilità non sono mai state date risposte? Come mai appena qualche settimana fa il presidente Casarin aveva pubblicamente affermato che la scuola sarebbe stata collocata a nord, vicino alla fermata del tram, e poi è stato costretto a fare retromarcia? Come mai lor signori così abili a organizzare proteste, fiaccolate, banchetti, non si danno da fare per rendere compatibili le esigenze di giovani e anziani, di scuola e casa di riposo dando prova di lavorare al bene di tutti?
Leggendo le cronache cittadine su congressi convocati e rinviati, litigi e commissariamenti, parole grosse volate tra diversi gruppi dello stesso partito che governa la Provincia, viene naturale sospettare che forse qualche “buontempone” ha trovato nel progetto Marchesi un «oggetto» utile per regolare qualche conto interno, per stare mesi in bella mostra nei giornali e prepararsi così alla prossima campagna elettorale. Penso sia il caso di deporre le asce della guerra verbale, i toni politicanti e darsi da fare davvero per tenere assieme i diversi bisogni. Resto convinto che mai e poi mai possono essere messi in contrapposizione, o peggio usati per meri giochetti di potere, i bisogni degli anziani e quelli dei giovani. Sarebbe il peggior servizio messo in atto dalla politica con la p minuscola, intenta ai propri piccoli e intriganti interessi di bottega.
Se invece vogliamo dar prova che la politica è utile ed è lo strumento principe per comporre le diverse esigenze e costruire ipotesi nuove e rispettose della dellavita di tutti i membri della comunità cittadina cambiamo registro e mettiamoci a lavorare nel rispetto delle competenze e delle responsabilità. E soprattutto delle istituzioni, che devono restare a servizio di giovani e vecchi, intraprendenti e non autosufficienti. Tutti, ma proprio tutti cittadini di cui prendersi cura.

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pd-rs-015
21 febbraio 2008
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Tino Bedin