i-e97

Giorni dell'Europa

Martedì 20 luglio 1999

1. GRECIA – A Salonicco una sede dell’Agenzia per la ricostruzione del Kossovo.
L'Agenzia europea per la ricostruzione del Kossovo avrà due sedi, una operativa a Pristina e l'altra ufficiale a Salonicco. La decisione segna anche l'intensa attività diplomatica di Atene per vedersi riconosciuto un ruolo preminente nella regione.
La decisione è stata presa nel corso del Consiglio Affari Generali a Bruxelles e conferma quanto già era stato concordato dai Ministri degli Esteri dei Quindici a Rio il mese scorso.
A Salonicco avrà sede il consiglio direttivo dell'Agenzia, si terranno le riunioni a carattere generale ed avranno un loro ufficio anche i direttori - circa una quindicina - che però fondamentalmente opereranno da Pristina per le azioni più operative.
La decisione di assegnare a Salonicco la sede dell'Agenzia per la ricostruzione del Kossovo segna un chiaro successo per la Grecia, tenuto anche conto che l'idea era originariamente avversata dalla Commissione, che aveva proposto Pristina come unica sede. Ciò sembra d'altronde in linea con il particolare dinamismo che da parte di Atene si è registrato nelle ultime settimane, con la precisa determinazione a dimostrare la capacità del paese a svolgere un ruolo centrale per la stabilità nei Balcani ed in vista del complesso lavoro di ricostruzione.
Tale dinamismo si sarebbe dimostrato da un alto con gli incontri avuti sia con l'Amministrazione Clinton, nella persona di Cohen, che con il Governo tedesco ed il suo Ministro degli Esteri Fischer ad Atene, sia mediante contatti con paesi e personalità dell'area. In particolare, negli ultimi due giorni vi è da registrare l'incontro tripartito a livello Ministri degli Esteri tra Grecia, Albania e Macedonia, e l'inaspettata visita del leader politico serbo Draskovic ad Atene. Questa appare sempre più intenzionata a giocare appieno il suo ruolo di unico paese contemporaneamente membro dell'UE, della NATO e balcanico nei futuri sviluppi ed assetti della regione.

2. CONSIGLIO EUROPEO AFFARI GENERALI – Le relazioni esterne dell’Unione.
Dedicato in particolare alle relazioni esterne dell'Unione Europea nell'era post-Kossovo. Sottolineata l'esigenza di porre maggior enfasi sulla prevenzione dei conflitti, prendendo come modello il Patto di Stabilità per l'Europa del Sud Est ed il processo fondato sugli accordi di Stabilizzazione ed Associazione. E' stata inoltre evidenziata la necessità di una maggiore efficacia e coerenza delle relazioni esterne dell'Unione Europea, attraverso il rafforzamento del ruolo di coordinamento del Consiglio Affari Generali e l'applicazione dei nuovi strumenti messi a disposizione dal Trattato di Amsterdam, dalle strategie comuni, al ruolo conferito all'Alto Rappresentante per la PESC, alla prossima istituzione della cellula di pianificazione politica e tempestivo allarme.
Sul Kossovo, il Consiglio, ribadito l'auspicio che da parte della popolazione tutta si collabori con la KFOR e l'UNMIK, ha sottolineato l'importanza di rapidi sviluppi nel settore della ricostruzione e della riabilitazione. In un tale contesto, i Ministri hanno dato il loro accordo politico alla bozza di Regolamento sulla costituzione dell'Agenzia Europea per la ricostruzione ed invitato il Parlamento Europeo a formulare il proprio parere già in occasione della sessione del 13 - 17 settembre.
Sulla RFJ il Consiglio, sottolineata la necessaria distinzione tra il regime di Belgrado e la popolazione civile, ha convenuto che le sanzioni con un impatto diretto sulla popolazione (bando dei voli aerei, restrizioni alla partecipazione ad eventi sportivi) saranno le prime ad essere eliminate.
Per quanto riguarda il Kossovo ed il Montenegro, il Consiglio ha sottolineato la necessità di revocare il piu' presto possibile l'embargo petrolifero.
A margine del Consiglio, i Ministri hanno designato formalmente i nuovi Commissari europei, che dovranno ora essere sottoposti al voto di approvazione collegiale della Commissione da parte del Parlamento Europeo in settembre.

3. PARLAMENTO EUROPEO – Inizia la quinta legislatura.
Si inaugura oggi a Strasburgo, nella nuova sede del Parlamento, la V legislatura europea. Gli eurodeputati sono chiamati ad eleggere il nuovo Presidente.
Due i candidati principali: la popolare francese Nicole Fontaine, vicepresidente uscente, appoggiata dal gruppo del Partito Popolare Europeo e dalla federazione liberal-democratica (ELDR), ed il socialista Mario Soares, ex Capo dello Stato portoghese, appoggiato dal gruppo del PSE.
Sulla carta la Signora Fontaine dovrebbe avere più chancès di essere eletta, anche se le mancano ancora dei voti per averne la certezza assoluta. Qualora la Fontaine risultasse eletta, per la prima volta da quindici anni sarà superata quella intesa tra i due principali gruppi presenti all'Assemblea di Strasburgo - il popolare ed il socialista - che ha regolato l'elezione del Presidente e costituito una sorta di asse portante dell'attività del Parlamento Europeo nelle ultime legislature. Se questa situazione si perpetuasse oltre l'elezione del Presidente, il quadro dell'Assemblea risulterebbe decisamente modificato rispetto al passato, e non soltanto per la circostanza che il gruppo popolare rappresenta per la prima volta il gruppo più numeroso a Strasburgo, ma anche perché sarà necessario ricercare maggioranze politiche ad hoc nelle singole votazioni, rispetto all'intesa generale del passato.

4. COMMISSIONE EUROPEA – Positiva conclusione del "caso Alitalia".
Si è concluso positivamente l'esame del dossier Alitalia da parte del Commissario europeo ai Trasporti, Kinnock. Le spiegazioni fornite dal Governo e gli impegni della compagnia di bandiera a rispettare alcuni parametri (produttività che rispetti il piano di ristrutturazione adottato, rispetto dei limiti della capacita produttiva che non potrà vedere aumentare i posti offerti da Alitalia più del 2% annuo, impegno a non adottare il prezzo più basso su rotte aperte alla concorrenza, revisione della convenzione con il Ministero dei Trasporti sulle rotte extra europee che elimini le discriminazioni in favore del vettore italiano, ottenimento del nulla osta delle compagnie straniere sul definitivo passaggio di queste ultime da Linate a Malpensa) hanno convinto Bruxelles a chiudere il caso e a non considerare più sub judice la ricapitalizzazione del luglio '97.
Rimane sotto osservazione il problema delle infrastrutture viarie che garantiscono l'accesso a Malpensa, questione che però non inciderà più sulla valutazione globale di Alitalia e della sua ricapitalizzazione.

5. INGHILTERRA – A Londra Vertice italo-britannico.
La prospettiva di una maggiore integrazione delle difese dei paesi dell'Unione ha rappresentato il tema centrale della prima giornata del vertice italo-britannico iniziato ieri a Londra, cui partecipano oltre ai rispettivi capi di governo anche i Ministri degli Esteri, Difesa, Industria e Tesoro. Muovendo dalla constatazione del Ministro degli Esteri britannico che lo scarso coordinamento tra le difese europee rappresenta un problema serio ("i paesi membri hanno 2 milioni di uomini e donne in divisa, con difficoltà nei Balcani siamo riusciti a mandarne solo il 2,5%"), dagli incontri di Londra potrebbe scaturire un calendario di scadenze per la realizzazione di un progetto di difesa integrata. In particolare, sono allo studio dei criteri per la definizione di alcuni parametri - anche di bilancio - per la difesa comune, sulla falsariga di quelli adottati per arrivare all'Euro. Senza prevedere la costituzione di un esercito comune europeo, gli Stati membri in futuro potrebbero però essere chiamati a rispettare i parametri fissi, caratterizzati da elementi non solo quantitativi ma anche qualitativi.
Una tale decisione potrebbe comportare notevoli conseguenze per alcuni Stati membri: se, infatti, si assumesse a criterio il rapporto tra spese sostenute per la difesa e prodotto interno lordo, all'interno dei Quindici emergerebbero notevoli divergenze, che risulterebbero già significative tra gli stessi interlocutori di Londra.
Una conseguenza immediata sarà il rilancio dell'industria continentale della difesa che non potrà non passare, dopo la presa d'atto della difficoltà che si presentano per la realizzazione del polo unico europeo, attraverso un processo di accorpamento delle varie aziende nazionali. In quest'ambito, assumono rilevanza i colloqui in corso in queste settimane tra industrie italiane e britanniche del settore.

Giorni dell'Europa


31 luglio 1999
webmaster@euganeo.it
home page
il collegio senatoriale di
Tino Bedin