1. GRECIA A Salonicco una sede dellAgenzia per la ricostruzione del
Kossovo.
L'Agenzia europea per la ricostruzione del Kossovo avrà due sedi, una
operativa a Pristina e l'altra ufficiale a Salonicco. La decisione segna anche l'intensa
attività diplomatica di Atene per vedersi riconosciuto un ruolo preminente nella regione.
La decisione è stata presa nel corso del Consiglio Affari Generali a Bruxelles e conferma
quanto già era stato concordato dai Ministri degli Esteri dei Quindici a Rio il mese
scorso.
A Salonicco avrà sede il consiglio direttivo dell'Agenzia, si terranno le riunioni a
carattere generale ed avranno un loro ufficio anche i direttori - circa una quindicina -
che però fondamentalmente opereranno da Pristina per le azioni più operative.
La decisione di assegnare a Salonicco la sede dell'Agenzia per la ricostruzione del
Kossovo segna un chiaro successo per la Grecia, tenuto anche conto che l'idea era
originariamente avversata dalla Commissione, che aveva proposto Pristina come unica sede.
Ciò sembra d'altronde in linea con il particolare dinamismo che da parte di Atene si è
registrato nelle ultime settimane, con la precisa determinazione a dimostrare la capacità
del paese a svolgere un ruolo centrale per la stabilità nei Balcani ed in vista del
complesso lavoro di ricostruzione.
Tale dinamismo si sarebbe dimostrato da un alto con gli incontri avuti sia con
l'Amministrazione Clinton, nella persona di Cohen, che con il Governo tedesco ed il suo
Ministro degli Esteri Fischer ad Atene, sia mediante contatti con paesi e personalità
dell'area. In particolare, negli ultimi due giorni vi è da registrare l'incontro
tripartito a livello Ministri degli Esteri tra Grecia, Albania e Macedonia, e
l'inaspettata visita del leader politico serbo Draskovic ad Atene. Questa appare sempre
più intenzionata a giocare appieno il suo ruolo di unico paese contemporaneamente membro
dell'UE, della NATO e balcanico nei futuri sviluppi ed assetti della regione.
2. CONSIGLIO EUROPEO AFFARI GENERALI Le relazioni esterne
dellUnione. Dedicato in particolare alle relazioni esterne dell'Unione Europea nell'era
post-Kossovo. Sottolineata l'esigenza di porre maggior enfasi sulla prevenzione dei
conflitti, prendendo come modello il Patto di Stabilità per l'Europa del Sud Est ed il
processo fondato sugli accordi di Stabilizzazione ed Associazione. E' stata inoltre
evidenziata la necessità di una maggiore efficacia e coerenza delle relazioni esterne
dell'Unione Europea, attraverso il rafforzamento del ruolo di coordinamento del Consiglio
Affari Generali e l'applicazione dei nuovi strumenti messi a disposizione dal Trattato di
Amsterdam, dalle strategie comuni, al ruolo conferito all'Alto Rappresentante per la PESC,
alla prossima istituzione della cellula di pianificazione politica e tempestivo allarme.
Sul Kossovo, il Consiglio, ribadito l'auspicio che da parte della popolazione tutta si
collabori con la KFOR e l'UNMIK, ha sottolineato l'importanza di rapidi sviluppi nel
settore della ricostruzione e della riabilitazione. In un tale contesto, i Ministri hanno
dato il loro accordo politico alla bozza di Regolamento sulla costituzione dell'Agenzia
Europea per la ricostruzione ed invitato il Parlamento Europeo a formulare il proprio
parere già in occasione della sessione del 13 - 17 settembre.
Sulla RFJ il Consiglio, sottolineata la necessaria distinzione tra il regime di Belgrado e
la popolazione civile, ha convenuto che le sanzioni con un impatto diretto sulla
popolazione (bando dei voli aerei, restrizioni alla partecipazione ad eventi sportivi)
saranno le prime ad essere eliminate.
Per quanto riguarda il Kossovo ed il Montenegro, il Consiglio ha sottolineato la
necessità di revocare il piu' presto possibile l'embargo petrolifero.
A margine del Consiglio, i Ministri hanno designato formalmente i nuovi Commissari
europei, che dovranno ora essere sottoposti al voto di approvazione collegiale della
Commissione da parte del Parlamento Europeo in settembre.
3. PARLAMENTO EUROPEO Inizia la quinta legislatura. Si inaugura oggi a Strasburgo, nella nuova sede del Parlamento, la V
legislatura europea. Gli eurodeputati sono chiamati ad eleggere il nuovo Presidente.
Due i candidati principali: la popolare francese Nicole Fontaine, vicepresidente uscente,
appoggiata dal gruppo del Partito Popolare Europeo e dalla federazione liberal-democratica
(ELDR), ed il socialista Mario Soares, ex Capo dello Stato portoghese, appoggiato dal
gruppo del PSE.
Sulla carta la Signora Fontaine dovrebbe avere più chancès di essere eletta,
anche se le mancano ancora dei voti per averne la certezza assoluta. Qualora la Fontaine
risultasse eletta, per la prima volta da quindici anni sarà superata quella intesa tra i
due principali gruppi presenti all'Assemblea di Strasburgo - il popolare ed il socialista
- che ha regolato l'elezione del Presidente e costituito una sorta di asse portante
dell'attività del Parlamento Europeo nelle ultime legislature. Se questa situazione si
perpetuasse oltre l'elezione del Presidente, il quadro dell'Assemblea risulterebbe
decisamente modificato rispetto al passato, e non soltanto per la circostanza che il
gruppo popolare rappresenta per la prima volta il gruppo più numeroso a Strasburgo, ma
anche perché sarà necessario ricercare maggioranze politiche ad hoc nelle singole
votazioni, rispetto all'intesa generale del passato.
4. COMMISSIONE EUROPEA Positiva conclusione del "caso
Alitalia". Si è concluso positivamente l'esame del dossier Alitalia da parte del
Commissario europeo ai Trasporti, Kinnock. Le spiegazioni fornite dal Governo e gli
impegni della compagnia di bandiera a rispettare alcuni parametri (produttività che
rispetti il piano di ristrutturazione adottato, rispetto dei limiti della capacita
produttiva che non potrà vedere aumentare i posti offerti da Alitalia più del 2% annuo,
impegno a non adottare il prezzo più basso su rotte aperte alla concorrenza, revisione
della convenzione con il Ministero dei Trasporti sulle rotte extra europee che elimini le
discriminazioni in favore del vettore italiano, ottenimento del nulla osta delle compagnie
straniere sul definitivo passaggio di queste ultime da Linate a Malpensa) hanno convinto
Bruxelles a chiudere il caso e a non considerare più sub judice la ricapitalizzazione del
luglio '97.
Rimane sotto osservazione il problema delle infrastrutture viarie che garantiscono
l'accesso a Malpensa, questione che però non inciderà più sulla valutazione globale di
Alitalia e della sua ricapitalizzazione.
5. INGHILTERRA A Londra Vertice italo-britannico. La prospettiva di una maggiore integrazione delle difese dei paesi dell'Unione
ha rappresentato il tema centrale della prima giornata del vertice italo-britannico
iniziato ieri a Londra, cui partecipano oltre ai rispettivi capi di governo anche i
Ministri degli Esteri, Difesa, Industria e Tesoro. Muovendo dalla constatazione del
Ministro degli Esteri britannico che lo scarso coordinamento tra le difese europee
rappresenta un problema serio ("i paesi membri hanno 2 milioni di uomini e donne in
divisa, con difficoltà nei Balcani siamo riusciti a mandarne solo il 2,5%"), dagli
incontri di Londra potrebbe scaturire un calendario di scadenze per la realizzazione di un
progetto di difesa integrata. In particolare, sono allo studio dei criteri per la
definizione di alcuni parametri - anche di bilancio - per la difesa comune, sulla
falsariga di quelli adottati per arrivare all'Euro. Senza prevedere la costituzione di un
esercito comune europeo, gli Stati membri in futuro potrebbero però essere chiamati a
rispettare i parametri fissi, caratterizzati da elementi non solo quantitativi ma anche
qualitativi.
Una tale decisione potrebbe comportare notevoli conseguenze per alcuni Stati membri: se,
infatti, si assumesse a criterio il rapporto tra spese sostenute per la difesa e prodotto
interno lordo, all'interno dei Quindici emergerebbero notevoli divergenze, che
risulterebbero già significative tra gli stessi interlocutori di Londra.
Una conseguenza immediata sarà il rilancio dell'industria continentale della difesa che
non potrà non passare, dopo la presa d'atto della difficoltà che si presentano per la
realizzazione del polo unico europeo, attraverso un processo di accorpamento delle varie
aziende nazionali. In quest'ambito, assumono rilevanza i colloqui in corso in queste
settimane tra industrie italiane e britanniche del settore.