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Giorni dell'Europa

Giovedì 19 ottobre 2000

1. ITALIA - In Costituzione il voto degli italiani all'estero.
La Camera dei deputati ha definitivamente approvato la legge costituzionale che permetterà ai circa 3 milioni di italiani residenti all'estero di eleggere i loro 18 rappresentanti nel Parlamento italiano: 12deputati e 6 senatori. A favore del provvedimento hanno votato 406 deputati, contro 49 contrari (Prc, Pdci, Ape e singoli parlamentari di diversi gruppi), e 30 astenuti.  Così come già era successo al Senato, non è stato raggiunto il quorum dei due terzi che avrebbe impedito l'eventuale convocazione di un referendum sulla riforma costituzionale, a norma dell'art.138 della Costituzione.
I diciotto parlamentari saranno parte dei 630 deputati e dei 315 senatori (non si tratta quindi di parlamentari “aggiuntivi”). I seggi assegnati alla Circoscrizione Estero saranno sottratti alla quota proporzionale, senza intaccare il numero e la conformazione dei collegi.  Resta aperta la questione delle prossime politiche: senza una legge ordinaria che indichi le modalità di elezione di questi 18 parlamentari gli italiani all'estero non potranno votare.
Per poter effettivamente esercitare il loro diritto di voto, gli italiani all'estero dovranno comunque attendere l'approvazione della legge elettorale ordinaria (attualmente all'esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato) che fissa i criteri delle candidature e le modalità di espressione del voto.
L’On. Ministro Dini ha espresso “soddisfazione per questo passo determinate sulla via della pratica realizzazione di un diritto che i nostri connazionali all'estero attendono ormai da troppi anni”, aggiungendo che “è necessario ora impegnarsi per il completamento dell'iter parlamentare del disegno di legge che stabilisce il numero di parlamentari eletti all'estero, nell'auspicio che esso possa essere presto finalizzato”.

2. JUGOSLAVIA - Dall'Italia 100 miliardi per la stabilizzazione.
Il Consiglio dei ministri ha deciso nella seduta di ieri di stanziare 100 miliardi di lire a sostegno del processo di stabilizzazione e sviluppo della Jugoslavia.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un decreto legge che prevede lo stanziamento di 100 miliardi di lire a sostegno del processo di stabilizzazione e sviluppo in Jugoslavia. Ulteriori contributi saranno messi a disposizione direttamente dal Ministero degli Affari esteri, nell'ambito del programma di aiuti concordati in occasione della recente visita a Belgrado del Presidente del Consiglio Amato, dell’On. Ministro Dini e del Ministro Visco.
L’iniziativa italiana si colloca in un momento in cui tutti i Paesi balcanici (oltre che il mondo occidentale) sono ansiosi di ricucire lo strappo con la Jugoslavia e di instaurare con Belgrado rapporti nuovi e proficui.  È stato, infatti, convocato per il 25 prossimo a Skopje un vertice regionale al quale dovrebbero partecipare, oltre al nuovo Presidente jugoslavo Kostunica, i Capi di Stato e di Governo di Albania, Bulgaria, Grecia e Romania e, come osservatori, quelli di Bosnia Erzegovina e Croazia. Fonti della Presidenza Macedone hanno infine assicurato che al vertice saranno presenti anche il Commissario UE per le relazioni esterne, Chris Patten, ed il coordinatore del “Patto di stabilità per i Balcani”, Bodo Hombach.

3. RUSSIA - Sostegno della Bers al settore bancario.
La BERS ha recentemente messo a punto la strategia nei confronti della Russia, anche allo scopo di dare un segnale positivo alla comunità finanziaria internazionale che consenta di stimolare investimenti esteri.  La BERS intende iniziare un'azione di sostegno al settore bancario russo: l’interesse dei gruppi finanziari si è, infatti, concentrato finora sul sostegno alle banche straniere attive sul mercato russo, ma non altrettanto nei confronti di quelle autoctone.
Più in generale, la BERS ha individuato in una serie di contatti con le Autorità russe due settori per i quali la Banca potrebbe offrire un contributo apprezzato: l’uno di consulenza, per la riforma delle norme a tutela dei risparmiatori, essenziale per incoraggiare la formazione dei depositi; l’altro di intervento, nel campo della ristrutturazione dei grandi monopoli, con particolare riferimento alle ferrovie. In tale ultimo campo, ancor più che per altri comparti industriali, il management della Banca ha subordinato il proprio interesse ad una trasparenza di governo tuttora da verificare.
Le condizioni poste dalla Banca, ancora memore delle conseguenze disastrose della crisi del 1998, derivano dalla dimensione dei previsti investimenti in Russia: si prevede, infatti, la costituzione di un portafoglio di investimenti equivalente ad un terzo dell’attività della BERS, per un valore di circa un miliardo di Euro all’anno.

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19 ottobre 2000
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