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1. ITALIA - In Costituzione il voto degli italiani all'estero.
La Camera
dei deputati ha definitivamente approvato la legge costituzionale che permetterà
ai circa 3 milioni di italiani residenti all'estero di eleggere i loro 18
rappresentanti nel Parlamento italiano: 12deputati e 6 senatori. A favore del
provvedimento hanno votato 406 deputati, contro 49 contrari (Prc, Pdci, Ape e
singoli parlamentari di diversi gruppi), e 30 astenuti.
Così come già era successo al Senato, non è stato raggiunto il quorum
dei due terzi che avrebbe impedito l'eventuale convocazione di un referendum
sulla riforma costituzionale, a norma dell'art.138 della Costituzione.
I diciotto parlamentari saranno parte dei 630 deputati e dei 315 senatori (non
si tratta quindi di parlamentari “aggiuntivi”). I seggi assegnati alla
Circoscrizione Estero saranno sottratti alla quota proporzionale, senza
intaccare il numero e la conformazione dei collegi. Resta aperta la questione delle prossime politiche: senza una
legge ordinaria che indichi le modalità di elezione di questi 18 parlamentari
gli italiani all'estero non potranno votare.
Per poter effettivamente esercitare il loro diritto di voto, gli italiani
all'estero dovranno comunque attendere l'approvazione della legge elettorale
ordinaria (attualmente all'esame della Commissione Affari Costituzionali del
Senato) che fissa i criteri delle candidature e le modalità di espressione del
voto.
L’On. Ministro Dini ha espresso “soddisfazione per questo passo determinate
sulla via della pratica realizzazione di un diritto che i nostri connazionali
all'estero attendono ormai da troppi anni”, aggiungendo che “è necessario
ora impegnarsi per il completamento dell'iter parlamentare del disegno di legge
che stabilisce il numero di parlamentari eletti all'estero, nell'auspicio che
esso possa essere presto finalizzato”.
2. JUGOSLAVIA - Dall'Italia 100 miliardi per la
stabilizzazione.
Il Consiglio dei ministri ha deciso nella seduta di ieri di stanziare
100 miliardi di lire a sostegno del processo di stabilizzazione e sviluppo della
Jugoslavia.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un decreto legge che prevede lo
stanziamento di 100 miliardi di lire a sostegno del processo di stabilizzazione
e sviluppo in Jugoslavia. Ulteriori contributi saranno messi a disposizione
direttamente dal Ministero degli Affari esteri, nell'ambito del programma di
aiuti concordati in occasione della recente visita a Belgrado del Presidente del
Consiglio Amato, dell’On. Ministro Dini e del Ministro Visco.
L’iniziativa italiana si colloca in un momento in cui tutti i Paesi balcanici
(oltre che il mondo occidentale) sono ansiosi di ricucire lo strappo con la
Jugoslavia e di instaurare con Belgrado rapporti nuovi e proficui.
È stato, infatti, convocato per il 25 prossimo a Skopje un vertice
regionale al quale dovrebbero partecipare, oltre al nuovo Presidente jugoslavo
Kostunica, i Capi di Stato e di Governo di Albania, Bulgaria, Grecia e Romania
e, come osservatori, quelli di Bosnia Erzegovina e Croazia. Fonti della
Presidenza Macedone hanno infine assicurato che al vertice saranno presenti
anche il Commissario UE per le relazioni esterne, Chris Patten, ed il
coordinatore del “Patto di stabilità per i Balcani”, Bodo Hombach.
3. RUSSIA - Sostegno della Bers al settore bancario.
La BERS ha recentemente messo a punto la strategia nei confronti
della Russia, anche allo scopo di dare un segnale positivo alla comunità
finanziaria internazionale che consenta di stimolare investimenti esteri.
La BERS intende iniziare un'azione di sostegno al settore bancario russo:
l’interesse dei gruppi finanziari si è, infatti, concentrato finora sul
sostegno alle banche straniere attive sul mercato russo, ma non altrettanto nei
confronti di quelle autoctone.
Più in generale, la BERS ha individuato in una serie di contatti con le Autorità
russe due settori per i quali la Banca potrebbe offrire un contributo
apprezzato: l’uno di consulenza, per la riforma delle norme a tutela dei
risparmiatori, essenziale per incoraggiare la formazione dei depositi; l’altro
di intervento, nel campo della ristrutturazione dei grandi monopoli, con
particolare riferimento alle ferrovie. In tale ultimo campo, ancor più che per
altri comparti industriali, il management della Banca ha subordinato il proprio
interesse ad una trasparenza di governo tuttora da verificare.
Le condizioni poste dalla Banca, ancora memore delle conseguenze disastrose
della crisi del 1998, derivano dalla dimensione dei previsti investimenti in
Russia: si prevede, infatti, la costituzione di un portafoglio di investimenti
equivalente ad un terzo dell’attività della BERS, per un valore di circa un
miliardo di Euro all’anno.
19
ottobre 2000 webmaster@euganeo.it |
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il
collegio senatoriale di Tino Bedin |