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Giorni dell'Europa

Venerdì 17 dicembre 1999

1. GERMANIA - A Berlino i ministri del G-8 discutono di Cecenia.
Si apre oggi a Berlino una riunione dei Ministri degli Esteri del G8 Berlino per discutere, tra l’altro, di conflitti regionali, con particolare riferimento alla Cecenia. Il ministro degli Esteri russo, Ivanov, auspica un ''dialogo aperto'' con gli altri membri del G-8 sulla crisi in Cecenia. ''Non ritengo di essere venuto a Berlino - ha dichiarato Ivanov al termine di un incontro con il suo omologo tedesco, Fischer- per risolvere il problema della Cecenia''. ''Ma e' interesse comune - ha aggiunto- che la situazione si normalizzi''.

2. ITALIA - Apprezzata la posizione indonesiana su Timor Est.
Il Ministro Dini ha incontrato ieri il Ministro degli Esteri dell'Indonesia, Alwi Shihab, in visita in alcune capitali europee ed in Vaticano. Sulla questione di Timor est, il ministro Dini ha manifestato l'apprezzamento italiano per la collaborazione indonesiana – ribadita dal Ministro Shihab - per l'attuazione delle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e per la stabilizzazione e lo sviluppo timorese. In tale contesto, da parte italiana e' stata altresì sottolineata la necessita' di un rapido disarmo delle milizie, nella prospettiva di un pronto rientro di tanti rifugiati timoresi che ancora si trovavano nei campi profughi di Timor ovest.
Circa la crisi di Aceh, da dove provengono nuove spinte separatiste, e' stato ribadito, in sintonia con la posizione espressa dall'Unione Europea, il pieno sostegno dell'Italia all’integrità territoriale dell'Indonesia, auspicando al contempo che la soluzione della crisi passi attraverso il negoziato pacifico tra le parti.
Sul piano bilaterale, il ministro Dini ha rilevato l'intendimento - condiviso da parte indonesiana - di superare la fase di stasi registratasi negli ultimi mesi e di rilanciare, a seguito dei più recenti sviluppi politici in Indonesia, il dialogo in tutti i settori, sul piano politico, economico-commerciale e degli investimenti, culturale.

3. ITALIA - Anche un italiano fra i quattro europei graziati in Congo Brazzaville.
Il Presidente congolese Denis Sassou Nguesso ha graziato i quattro europei, tra i quali l'italiano Fabio Vanotti, condannati per complotto contro il presidente e per minaccia della sicurezza interna del paese. Secondo uno degli avvocati, l'amnistia è stata concessa in seguito alla richiesta di clemenza firmata dai quattro europei, che hanno sempre negato le imputazioni. I quattro erano stati condannati per aver tentato di destabilizzare il governo di Sassou per conto di Pascal Lissouba, allora presidente, che vive oggi in esilio. La condanna di Vanotti era a due anni di carcere.

4. TURCHIA - Presto le riforme sulle incompatibilità con l'Unione Europea.
Il Primo Ministro Ecevit avrebbe confermato l'intenzione di porre sollecitamente mano alle riforme necessarie al superamento dei punti dell’ordinamento turco incompatibili con i parametri dell'Unione Europea. Ecevit avrebbe ribadito che la Turchia sarà in grado di ottemperare all'insieme dei criteri di Copenaghen senza eccessive difficoltà (per quanto concerne quelli ''economici'' il Primo Ministro ha menzionato un arco temporale di due o tre anni).
In materia di minoranze, pur confermando la linea tradizionale secondo possono definirsi tali solo quelle come indicate dal trattato di Losanna, Ecevit avrebbe tenuto a sottolineare che questa sarebbe anche la posizione francese, aggiungendo che la definizione di ''minoranza'' differisce, per giunta, da paese a paese.
Alla necessita' di non rallentare gli sforzi in atto ai fini di una più efficace tutela dei diritti dell'uomo avrebbe fatto riferimento anche il Presidente Demirel, che avrebbe richiamato l'esigenza di avviare quanto prima le modifiche costituzionali necessarie ad aprire la strada alle riforme.
Sempre con riferimento alla tematica dei diritti umani, va poi menzionata la prossima istituzione - sotto l'egida della Presidenza del Consiglio - di una direzione per i diritti umani e di un ''advisory council'' sulla stessa materia. Il compito di tali nuovi organismi sarà, da un lato, quello di assicurare coerenza alla messa in atto delle decisioni adottate dal governo nell'ambito del già operante ''consiglio supremo di coordinamento'' per i diritti umani; dall'altro, quello di favorire una più organica collaborazione tra l'esecutivo e le ONG attive nel settore in esame

Giorni dell'Europa


17   dicembre 1999
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