Proseguono, ma senza l'annunciata escalation, i bombardamenti della NATO su
obiettivi militari e non, sia in Kossovo che nel resto della Serbia. Notte tranquilla a
Belgrado. Nuovi "danni collaterali" ad infrastrutture civili. Altri scontri nei
pressi del confine tra milizie serbe e la polizia albanese, che si è detta pronta a
rispondere al fuoco. Mentre Clinton afferma che la campagna Nato sta entrando in una
"nuova fase" e Blair annuncia l'invio di ulteriori 1.800 soldati in Macedonia,
mentre lo Stato maggiore turco annuncia che entro lunedì altre nove navi da guerra
incroceranno passeranno negli stretti verso il Mediterraneo. Nuovi impulsi alla fase
politico-diplomatica: dopo il Consiglio Atlantico e l'incontro Albright-Ivanov, oggi si
tiene a Bruxelles il vertice dei capi di Stato e di Governo allargato al Segretario
generale delle Nazioni Unite per ribadire con fermezza le richieste della comunità
internazionale a Milosevic, ma anche nel tentativo di dare una prospettiva politica reale
alla crisi. Nelle dichiarazioni al Parlamento, il Presidente del Consiglio oltre a
confermare che soldati italiani non saranno impegnati in operazioni di guerra in
territorio jugoslavo, ha sottolineato la necessità di un coinvolgimento della Russia
nella ricerca di un equilibrio nell'area balcanica. Il Presidente del Consiglio ha infine
ringraziato a nome del Governo il personale in servizio presso l'Ambasciata in Belgrado.
Le caserme, le industrie ma soprattutto le raffinerie ed i depositi di carburante
continuano ad essere l'obiettivo principale dei raid nato sulla RFY. Ma sebbene le stesse
autorità serbe ammettano che la distruzione dei depositi di carburante Pancevo è ormai
totale e che gli impianti dislocati nella Serbia centrale, nella Voivodina, nella zona di
Sambor e di Pristina siano costantemente sotto il fuoco degli aerei Nato, all'istituto di
Studi strategici di Londra si ritiene che il governo di Milosevic abbia accumulato ingenti
riserve strategiche in luoghi segreti. Nel pomeriggio di ieri, colpiti per errore un
ospedale ed un centro ortopedico ubicati nei pressi di una caserma nella periferia di
Belgrado. Secondo fonti indipendenti, sarebbero già 300 i civili serbi che hanno perso la
vita. Circa un centinaio di uomini della fanteria serba sono sconfinati nella giornata di
ieri in Albania, occupando ed incendiando il villaggio di Kamenice, imbattendosi però
nell'opposizione della polizia albanese che ha risposto al fuoco. Il fatto è confermato
da testimoni oculari.
Oggi a Bruxelles il vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo. E' il primo
incontro dei Quindici dopo l'inizio delle azioni Nato in Serbia e Kossovo. Inizialmente
convocato per questioni attinenti il rinnovo della Commissione, il Consiglio confermerà
la posizione dell'UE: è Milosevic, responsabile dell'attuale situazione, a dover
accettare le condizioni richieste dalla Nato e dall'ONU e non il contrario, ma al contempo
il massimo sforzo va fatto nella ricerca di una soluzione della crisi che, recuperando il
ruolo dell'ONU, coinvolga la stessa Russia. Posizione questa accettata anche dall'Alleanza
Atlantica. Per il Presidente del Consiglio D'Alema, il coinvolgimento della Russia
andrebbe spinto fino ad una sua partecipazione alla forza multinazionale che non si limiti
a garantire il ritorno nelle zone di origine dei rifugiati ma che abbia tra i suoi compiti
anche quello di disarmare tutte le parti in causa nel conflitto.
La Presidenza tedesca, dal canto suo, ha preannunciato un piano di pace, già discusso in
ambito UE e NATO, che dovrebbe costituire la base per un'iniziativa dei Ministri G8 e
sfociare in una corrispondente risoluzione del C.d.S. delle Nazioni Unite.
2. KOSSOVO Profughi verso l'Albania. Continua il flusso verso l'Albania settentrionale. La Nato focalizza
l'attenzione sugli aiuti ai profughi interni. La raccolta di fondi per Missione Arcobaleno
ha superato i 30 miliardi mentre parte il secondo "Treno per la vita".
Iniziativa OSCE e Oim per censire i profughi.
Nella serata di ieri un altro migliaio di profughi kossovari, varcando il valico di Hani
Hoti, ha raggiunto la città di Scutari, dove sono stati fatti affluire anche gruppi
provenienti da Kukes, mentre sembra ormai definitivamente esauritosi il flusso macedone.
Ma in queste ore la Nato è alla ricerca di soluzioni per far fronte alla situazione
critica in cui versano i "profughi interni", coloro che non sono riusciti a
lasciare il Kossovo. La difficoltà a portare aiuti in quell'area potrebbe indurre la Nato
a paracadutare beni di prima necessità sulle popolazioni kossovare, eventualità questa
di non facile realizzazione e che potrebbe non dare gli esiti sperati.
Intanto, continua senza soste la raccolta di fondi per Missione Arcobaleno: alle 19,00 di
ieri sera si erano superati i 30 miliardi. "Sul campo" prosegue l'opera di
montaggio dei campi e 230 alpini da oggi monteranno una tendopoli nei pressi di Kukes in
grado di accogliere 5.000 persone. Giovedì notte partirà da Milano il secondo
"Treno per la Vita" carico di generi di prima necessità.
3. GRAN BRETAGNA - Distensione con l'Iran. Si intravede un miglioramento nelle relazioni bilaterali, che potrebbe portare
ad uno scambio di Ambasciatori.
Segnali di distensione nelle relazioni fra Gran Bretagna e Iran, dopo anni di crisi
dovuta, fra l'altro, della vicenda Rushdie. Fonti del Foreign Office hanno annunciato che
presto si procederà allo scambio di Ambasciatori, da attuare a seguito di una visita a
Teheran del "sottosegretario" per il Medio Oriente Fatchett, per la quale non è
stata ancora fissata una data.
4. UE - Consiglio europeo straordinario. Vertice UE a Bruxelles dedicato (oltre al Kossovo) a stabilire le modalità
della nomina di un nuovo esecutivo comunitario. Il Presidente designato Prodi annuncia di
fronte al Parlamento Europeo che non si candiderà alle prossime elezioni europee e rende
note in anticipo le priorità del suo futuro programma di Governo.
Si terrà oggi in serata una riunione dei Capi di Stato e di Governo dedicata, oltre al
Kossovo, ad un incontro col nuovo presidente designato della Commissione al fine di
concordare tempi e procedure per la nomina del nuovo esecutivo comunitario. Ieri l'On.
Prodi ha effettuato il suo primo intervento ufficiale di fronte al Parlamento Europeo,
annunciando che non si presenterà alle prossime elezioni europee, venendo così incontro
al desiderio espresso da taluni gruppi parlamentari. Nel suo discorso, l'On. Prodi ha
anche esposto in anticipo i capisaldi del suo "programma di governo": tolleranza
zero in materia di corruzione e inizio di una stagione di riforme nel campo del welfare e
del mercato del lavoro, al fine di rilanciare l'occupazione, nonché di rafforzamento
della politica estera comune dell'UE e delle relazioni con i paesi mediterranei e col
mondo islamico.