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Giorni dell'Europa

Mercoledì 14 aprile 1999

1. KOSSOVO - Bombardamenti Nato.
Proseguono, ma senza l'annunciata escalation, i bombardamenti della NATO su obiettivi militari e non, sia in Kossovo che nel resto della Serbia. Notte tranquilla a Belgrado. Nuovi "danni collaterali" ad infrastrutture civili. Altri scontri nei pressi del confine tra milizie serbe e la polizia albanese, che si è detta pronta a rispondere al fuoco. Mentre Clinton afferma che la campagna Nato sta entrando in una "nuova fase" e Blair annuncia l'invio di ulteriori 1.800 soldati in Macedonia, mentre lo Stato maggiore turco annuncia che entro lunedì altre nove navi da guerra incroceranno passeranno negli stretti verso il Mediterraneo. Nuovi impulsi alla fase politico-diplomatica: dopo il Consiglio Atlantico e l'incontro Albright-Ivanov, oggi si tiene a Bruxelles il vertice dei capi di Stato e di Governo allargato al Segretario generale delle Nazioni Unite per ribadire con fermezza le richieste della comunità internazionale a Milosevic, ma anche nel tentativo di dare una prospettiva politica reale alla crisi. Nelle dichiarazioni al Parlamento, il Presidente del Consiglio oltre a confermare che soldati italiani non saranno impegnati in operazioni di guerra in territorio jugoslavo, ha sottolineato la necessità di un coinvolgimento della Russia nella ricerca di un equilibrio nell'area balcanica. Il Presidente del Consiglio ha infine ringraziato a nome del Governo il personale in servizio presso l'Ambasciata in Belgrado.
Le caserme, le industrie ma soprattutto le raffinerie ed i depositi di carburante continuano ad essere l'obiettivo principale dei raid nato sulla RFY. Ma sebbene le stesse autorità serbe ammettano che la distruzione dei depositi di carburante Pancevo è ormai totale e che gli impianti dislocati nella Serbia centrale, nella Voivodina, nella zona di Sambor e di Pristina siano costantemente sotto il fuoco degli aerei Nato, all'istituto di Studi strategici di Londra si ritiene che il governo di Milosevic abbia accumulato ingenti riserve strategiche in luoghi segreti. Nel pomeriggio di ieri, colpiti per errore un ospedale ed un centro ortopedico ubicati nei pressi di una caserma nella periferia di Belgrado. Secondo fonti indipendenti, sarebbero già 300 i civili serbi che hanno perso la vita. Circa un centinaio di uomini della fanteria serba sono sconfinati nella giornata di ieri in Albania, occupando ed incendiando il villaggio di Kamenice, imbattendosi però nell'opposizione della polizia albanese che ha risposto al fuoco. Il fatto è confermato da testimoni oculari.
Oggi a Bruxelles il vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo. E' il primo incontro dei Quindici dopo l'inizio delle azioni Nato in Serbia e Kossovo. Inizialmente convocato per questioni attinenti il rinnovo della Commissione, il Consiglio confermerà la posizione dell'UE: è Milosevic, responsabile dell'attuale situazione, a dover accettare le condizioni richieste dalla Nato e dall'ONU e non il contrario, ma al contempo il massimo sforzo va fatto nella ricerca di una soluzione della crisi che, recuperando il ruolo dell'ONU, coinvolga la stessa Russia. Posizione questa accettata anche dall'Alleanza Atlantica. Per il Presidente del Consiglio D'Alema, il coinvolgimento della Russia andrebbe spinto fino ad una sua partecipazione alla forza multinazionale che non si limiti a garantire il ritorno nelle zone di origine dei rifugiati ma che abbia tra i suoi compiti anche quello di disarmare tutte le parti in causa nel conflitto.
La Presidenza tedesca, dal canto suo, ha preannunciato un piano di pace, già discusso in ambito UE e NATO, che dovrebbe costituire la base per un'iniziativa dei Ministri G8 e sfociare in una corrispondente risoluzione del C.d.S. delle Nazioni Unite.

2. KOSSOVO – Profughi verso l'Albania.
Continua il flusso verso l'Albania settentrionale. La Nato focalizza l'attenzione sugli aiuti ai profughi interni. La raccolta di fondi per Missione Arcobaleno ha superato i 30 miliardi mentre parte il secondo "Treno per la vita". Iniziativa OSCE e Oim per censire i profughi.
Nella serata di ieri un altro migliaio di profughi kossovari, varcando il valico di Hani Hoti, ha raggiunto la città di Scutari, dove sono stati fatti affluire anche gruppi provenienti da Kukes, mentre sembra ormai definitivamente esauritosi il flusso macedone.
Ma in queste ore la Nato è alla ricerca di soluzioni per far fronte alla situazione critica in cui versano i "profughi interni", coloro che non sono riusciti a lasciare il Kossovo. La difficoltà a portare aiuti in quell'area potrebbe indurre la Nato a paracadutare beni di prima necessità sulle popolazioni kossovare, eventualità questa di non facile realizzazione e che potrebbe non dare gli esiti sperati.
Intanto, continua senza soste la raccolta di fondi per Missione Arcobaleno: alle 19,00 di ieri sera si erano superati i 30 miliardi. "Sul campo" prosegue l'opera di montaggio dei campi e 230 alpini da oggi monteranno una tendopoli nei pressi di Kukes in grado di accogliere 5.000 persone. Giovedì notte partirà da Milano il secondo "Treno per la Vita" carico di generi di prima necessità.

3. GRAN BRETAGNA - Distensione con l'Iran.
Si intravede un miglioramento nelle relazioni bilaterali, che potrebbe portare ad uno scambio di Ambasciatori.
Segnali di distensione nelle relazioni fra Gran Bretagna e Iran, dopo anni di crisi dovuta, fra l'altro, della vicenda Rushdie. Fonti del Foreign Office hanno annunciato che presto si procederà allo scambio di Ambasciatori, da attuare a seguito di una visita a Teheran del "sottosegretario" per il Medio Oriente Fatchett, per la quale non è stata ancora fissata una data.

4. UE - Consiglio europeo straordinario.
Vertice UE a Bruxelles dedicato (oltre al Kossovo) a stabilire le modalità della nomina di un nuovo esecutivo comunitario. Il Presidente designato Prodi annuncia di fronte al Parlamento Europeo che non si candiderà alle prossime elezioni europee e rende note in anticipo le priorità del suo futuro programma di Governo.
Si terrà oggi in serata una riunione dei Capi di Stato e di Governo dedicata, oltre al Kossovo, ad un incontro col nuovo presidente designato della Commissione al fine di concordare tempi e procedure per la nomina del nuovo esecutivo comunitario. Ieri l'On. Prodi ha effettuato il suo primo intervento ufficiale di fronte al Parlamento Europeo, annunciando che non si presenterà alle prossime elezioni europee, venendo così incontro al desiderio espresso da taluni gruppi parlamentari. Nel suo discorso, l'On. Prodi ha anche esposto in anticipo i capisaldi del suo "programma di governo": tolleranza zero in materia di corruzione e inizio di una stagione di riforme nel campo del welfare e del mercato del lavoro, al fine di rilanciare l'occupazione, nonché di rafforzamento della politica estera comune dell'UE e delle relazioni con i paesi mediterranei e col mondo islamico.

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14 aprile 1999
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