La "Commissione di transizione", il governo provvisorio misto
serbo-albanese insediato sotto l'egida delle Nazioni Unite nel Kossovo, sospende la
propria attività a tempo indeterminato a seguito del massacro di Gracko, in cui hanno
perso la vita 14 agricoltori serbi. La decisione è stata presa dal responsabile
dell'amministrazione civile, Kouchner, su richiesta dei serbi, i quali da parte loro hanno
detto che solo dopo le esequie prenderanno la decisione se continuare a far parte della
commissione o se abbandonarla definitivamente. La scelta serba rende ancora più incerto
il futuro della commissione, la cui prima seduta era stata boicottata dalla Lega
democratica del Kossovo, in quanto, secondo Rugova, non opportunamente rappresentata.
Il presidente Milosevic non ha perso l'occasione per attaccare la KFOR che non tutelerebbe
i serbi ancora residenti in Kossovo e conseguentemente per richiedere il ritorno delle
truppe serbe nella provincia, con lo scopo di garantire la tutela della popolazione di
etnia serba.
Intanto, per la prima volta dal termine delle operazioni militari della NATO, da un
rappresentante del Governo jugoslavo arriva l'ammissione che nel Kossovo i serbi hanno
subito "una sconfitta disastrosa". L'ammissione va letta anche come la prima
smentita da parte di un alleato di Milosevic dell'attività di propaganda che tuttora è
attuata dal governo di Belgrado, il quale continua a sostenere di aver riportato nel
Kossovo una vittoria. Questo segnale arriva contemporaneamente all'ennesima dichiarazione
del Segretario di Stato statunitense Madeleine Albright, nella quale si ribadisce che non
vi saranno aiuti "non umanitari" per una Jugoslavia non democratica, e
"Milosevic non ha ancora fatto alcun passo in questa direzione".
2. ITALIA - Ciampi incontra gli europarlamentari. Oggi al Quirinale il Presidente della Repubblica Ciampi, assistito dal Ministro
Dini, incontrerà per un saluto i Parlamentari Europei italiani recentemente eletti al
Parlamento di Strasburgo che, in base alle regole dettate dai Trattati di Maastricht ed
Amsterdam, è stato investito di maggiori compiti e poteri.
3. ITALIA TUNISIA Recupero delle relazioni
bilaterali. Si è svolta nel fine settimana a Tunisi la visita del Ministro Dini che ha
sancito il totale recupero delle relazioni bilaterali con questo importante Paese della
sponda sud del mediterraneo. La visita ha permesso di prendere atto del completo
cambiamento di rotta nei rapporti italo-tunisini, grazie alla "perfetta
applicazione" del trattato di riammissione firmato lo scorso anno, quando le
relazioni tra i due Paesi non erano delle migliori a causa dei problemi migratori. Da
parte italiana si è precisato che avverrà nelle prossime settimane la consegna delle
motovedette previste dall'accordo del 1998. Nell'atmosfera favorevole di ieri si è quindi
potuto procedere alla firma di uno scambio di note col quale si pone fine all'annosa
questione degli immobili sequestrati a cittadini italiani dall'applicazione di una legge
tunisina del 1983 e si avvia alla cooperazione economica nel campo della pesca in cui si
stanno realizzando joint-ventures tra le imprese operanti nel settore dei due Paesi. A tal
proposito assume particolare rilievo l'approvazione della legge che permette ai soci
stranieri di detenere fino al 66% del capitale sociale di imprese miste. Evidentemente,
tale possibilità apre indubbie prospettive per le aziende italiane del settore. Il
riavvicinamento dell'ultimo anno tra Roma e Tunisi non mancherà di avere ripercussioni
positive anche sul dialogo Euro-mediterraneo, grazie soprattutto alle migliorate
condizioni sia economiche sia politiche del Paese maghrebino.