Frenetica giornata di consultazioni con Kofi Annan, Cernomyrdin e Strobe
Talbott al centro di importanti incontri. Per Kofi Annan le Nazioni Unite devono rimanere
al centro di una soluzione politica al conflitto. Gli incontri di Cernomyrdin a Berlino e
Roma hanno permesso di evidenziare un avvicinamento delle posizioni ma non la svolta
auspicata. Oggi l'ex premier russo sarà a Belgrado per incontrare Milosevic.
Il Ministro Dini ha incontrato anche il collega bosniaco Prlic per colloqui incentrati
sugli effetti del conflitto kossovaro.
Pesante giornata di bombardamenti su tutta la RFJ. La NATO ribadisce la determinazione a
portare aventi i bombardamenti. Negli Stati Uniti, una risoluzione proposta al Congresso
per appoggiare le operazioni militari non raggiunge la maggioranza dei voti. Ne viene
invece approvata una seconda che vincola l'eventuale dispiegamento di forze di terra
statunitensi alla preventiva consultazione del Parlamento. La risoluzione dovrà comunque
essere approvata anche dal Senato.
Giornata particolarmente intensa sul fronte diplomatico, con Kofi Annan, Cernomyrdin e
Strobe Talbott impegnati nei rispettivi giri di consultazioni.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha incontrato a Mosca Eltsin e Cernomyrdin, per
poi partecipare a una riunione quadrangolare coi Ministri degli Esteri di Russia, Canada e
Grecia. Kofi Annan, che ha elogiato l'iniziativa di mediazione russa, ha ribadito la
centralità delle Nazioni Unite nella ricerca di una soluzione politica al conflitto.
Secondo fonti stampa russe, il Segretario generale avrebbe anche sottolineato la
necessità di compromessi sia da parte della NATO sia della RFJ.
L'inviato speciale russo Victor Cernomyrdin ha compiuto ieri due visite a Bonn e Roma, per
poi recarsi a Belgrado oggi. A Bonn l'ex premier ha incontrato il Cancelliere Schroeder e
il Ministro Fischer, evidenziando al termine dei colloqui un certo avvicinamento delle
posizioni, anche se non ancora la svolta auspicata. Il cancelliere tedesco ha accennato
alla possibilità di una sospensione dei bombardamenti in presenza di segni inequivocabili
e verificabili di ritiro delle truppe serbe dal Kossovo, ricordando però che il rientro
dei profughi deve avvenire sotto la protezione di una forza internazionale di cui la NATO
deve costituire il nocciolo. Cernomyrdin ha affermato che Belgrado sarebbe pronta ad
avviare il ritiro delle proprie truppe, evidenziando anche la positiva svolta compiuta da
Milosevic con l'accettazione di una "presenza internazionale sotto l'egida delle
Nazioni Unite con una forte partecipazione russa". E' evidente comunque che
permangono divergenze fra NATO e Russia quanto alla composizione della forza di pace e
alla dinamica della sospensione dei bombardamenti (ancora ieri Cernomyrdin ha ribadito che
la sospensione dei bombardamenti è la prima condizione per l'avvio di negoziati).
A Roma l'inviato russo ha incontrato il Presidente D'Alema e il Ministro Dini, che hanno
ribadito all'interlocutore la posizione della NATO già espressa dai colleghi tedeschi.
Dopo i colloqui con l'ex premier russo, che hanno permesso di raggiungere un
"notevole avvicinamento dei punti di vista", secondo quanto dichiarato dal
Presidente D'Alema, quest'ultimo ha ricevuto una telefonata dal Presidente Clinton, col
quale è stato fatto il punto della situazione dopo la visita di Cernomyrdin. Per parte
sua, il Ministro Dini ha informato alcuni colleghi europei e la Albright sull'esito
dell'incontro.
Dopo la tappa romana, considerata essenziale dall'ex premier russo in ragione del
contributo dato dall'Italia alla ricerca di una soluzione negoziale al conflitto,
Cernomyrdin sarà oggi a Belgrado per colloqui con Milosevic, durante i quali dovrebbe
"scoprire le carte" di un possibile nuovo piano di pace russo.
A Bruxelles si è concluso ieri il giro di visite del Vice Segretario di Stato americano
Strobe Talbott, che si era precedentemente recato a Berlino e Mosca. Nella sua esposizione
ai Rappresentanti Permanenti presso la NATO e al Segretario Generale dell'Alleanza
dell'esito dei suoi colloqui, Strobe Talbott, pur riconoscendo il ruolo essenziale della
mediazione russa, ha ricordato che la sospensione dei bombardamenti potrà essere attuata
solo a condizione che Milosevic accetti le cinque note condizioni della NATO.
Il Ministro Dini ha anche incontrato il Ministro degli Esteri bosniaco Prlic, che gli ha
espresso le preoccupazioni del suo Governo per l'impatto in Bosnia del conflitto in
Kossovo sia in termini di afflusso di rifugiati che di ripercussioni sul processo di
stabilizzazione e ricostruzione. A tale ultimo riguardo, i due ministri hanno convenuto
che molti progressi devono ancora essere compiuti nelle aree contemplate dalla "Peace
Implementation Conference" del dicembre scorso. Il Ministro Dini ha comunque
evidenziato l'impegno della NATO, ribadito anche all'ultimo vertice, a sostegno degli
accordi di Dayton.
Sul fronte militare, la giornata di ieri è stata caratterizzata da intensissimi
bombardamenti sulla RFJ, che hanno interessato anche Pozarevac, città natale dei coniugi
Milosevic, allo scopo di distruggerne il potenziale industriale. Nuovamente colpiti
l'aeroporto di Podgorica e il complesso petrolchimico di Pancevo, nonché un impianto per
la produzione di nichel a vicino Pristina. Tre ponti sono stati fatti saltare nella zona
fra Nis e Kraljevo.
L'Alleanza è più che mai determinata a proseguire i bombardamenti, anche a seguito
dell'estromissione dal Governo federale di Draskovic, che indica l'esistenza di una
frattura nella leadership jugoslava. Anche Clinton ha ribadito l'intenzione di proseguire
le operazioni militari fino all'estate, ma la sua determinazione appare in qualche modo
indebolita dalla mancata approvazione da parte del Congresso di una risoluzione di
sostegno alle operazioni militari NATO, la cui votazione ha evidenziato un uguale numero
di favorevoli e contrari. Il crescente disagio delle forze politiche negli Stati Uniti è
testimoniato anche dall'approvazione, sempre da parte del Congresso, di una risoluzione
che impone al Presidente di consultare il Parlamento prima di un eventuale invio di truppe
di terra in Kossovo. La risoluzione dovrà passare anche al Senato, e l'esito finale è
dunque incerto, ma appaiono significative le dichiarazioni di un deputato che ha ricordato
come proprio la passività del parlamento abbia consentito 35 anni fa al Governo degli
Stati Uniti di "impantanarsi" nella guerra in Viet Nam.
2. KOSSOVO Precaria la condizione dei profughi in
Macedonia. Ci si aspetta una ripresa del flusso anche a breve termine, mentre la
situazione dei campi profughi in Macedonia appare precaria. Missione ministeriale italiana
in Albania.
Dopo il massiccio esodo di ieri l'altro al confine albanese, la giornata di ieri è stata
relativamente calma, ma "non bisogna farsi illusioni circa le prospettive del flusso
di rifugiati", ha evidenziato l'inviato speciale di Kofi Annan in Albania Staffan de
Mistura, che si aspetta nuove ondate anche a breve termine.
E' ancora precaria la situazione dell'accoglienza ai profughi in Macedonia, dove l'UNHCR
sta negoziando per ottenere dal Governo l'autorizzazione a costruire almeno altri due
campi. Secondo le stime dell'Organizzazione, sono 150.000 i rifugiati in Macedonia, 63.000
dei quali ospitati in campi e gli altri in case private. La situazione nei campi è sempre
più drammatica, col rischio di epidemie.
In Albania si è conclusa ieri la missione di due giorni dei Ministri Russo Jervolino,
Bindi e Turco, che alla presenza dei Sottosegretari Minniti Abate e Barberi hanno visitato
i campi profughi e incontrato le Autorità albanesi per coordinare le operazioni
umanitarie.
3. CIPRO LItalia sollecita il dialogo
nellisola. Il sottosegretario Ranieri, in visita a Cipro, ha evidenziato con i leaders
delle due comunità la necesità di riprendere un dialogo che conduca al superamento della
divisione dell'isola. Nei colloqui con Clerides si è parlato anche di processo di
adesione all'UE.
Il sottosegretario Ranieri in visita a Cipro ha incontrato il Presidente Clerides e il
Ministro degli Esteri Cassoulides. Oltre al processo di adesione di Cipro all'UE, è stata
esaminata la situazione politica cipriota, ed a tale proposito il Sottosegretario Ranieri
ha evidenziato che occorre intensificare gli sforzi per riprendere un dialogo che conduca
ad una soluzione federale, in modo da superare l'attuale divisione dell'isola. La
necessità di riprendere il dialogo è stata espressa dall'On. Ranieri anche nel
successivo incontro col leader turco-copriota Denktash.