EUROPEI

Europol: il crocevia delle polizie di tutta Europa
Una rete di informazioni
per catturare
i criminali europei

Forse gli spacciatori di droga usaranno l'euro al posto del dollaro, ma c'è già chi li sorveglia. Operativo anche un gruppo sul terrorismo. In memoria tutti i numeri di telaio delle auto vendute sul continente

Il Comitato parlamentare di controllo su Schengen e su Europol ha svolto una visita alla sede centrale di Europol a L'Aja, in Olanda. Nella seduta del 19 febbraio il Comitato ha ascoltato ed approvato la relazione sui risultati, svolta dal senatore Tino Bedin.

relazione di Tino Bedin
capogruppo nel Comitato parlamentare Europol

La circolazione dell'euro ha già in precedenza accresciuto ed è destinata ad accrescere ulteriormente il ruolo di Europol. Un esempio è costituito dall'uso dell'euro per le transazioni illecite da parte della criminalità organizzata: potranno essere portate a termine operazioni finanziarie illecite, evitando di effettuare operazioni di cambio, necessarie per i reinvestimenti dei capitali. Risultati positivi da parte degli investigatori si erano potuti ottenere proprio analizzando le transazioni e le operazioni multiple effettuate presso uffici di cambio sospetti. Dal primo gennaio 2002 però tutto ciò non avviene più e si può già pensare ai grossi quantitativi di "NarcoEuro" che, provenienti dai vari Stati Europei, raggiungeranno le Americhe come pagamento di partite di droga.
La constatazione viene dal Dipartimento crimini finanziari di Europol nella sede de l'Aja. Una nuova modalità operativa si richiede quindi ad Europol, che del resto proprio dall'euro ha trovato motivazione per perfezionare alcuni strumenti tecnici e per adeguare la sua organizzazione. Proprio nel settore della contraffazione monetaria Europol ha fatto iniziare l'attività della sua Banca Dati EIS, "Europol Information System".
L'utilizzo di EIS, iniziato di recente, è stato preceduto dal rafforzamento della Unità di lotta alla contraffazione, in un percorso che ha coinvolto tutti gli Stati membri, prima creando l'"Euro Projet Team", per essere adeguati a ricevere l'estensione del mandato alla contraffazione monetaria (il 29 aprile 1999) ed essere quindi operativa dal primo luglio dello stesso anno.
Essendo avvenuta a metà gennaio, cioè nel pieno del "change-over" dell'euro, la visita di verifica del Comitato parlamentare Schengen alla sede di Europol a l'Aja, si è naturalmente soffermata su questo aspetto dell'attività di Europol. Qui è stata creata una struttura di coordinamento tra le Forze di polizia europee chiamata "Eurorisk", ove confluiscono tutte le informazioni a livello europeo riguardanti significativi avvenimenti criminali in riferimento alla moneta unica. L'esperienza acquisita nel periodo del "change-over" sarà evidentemente utilizzata da un servizio destinato a diventare permanente.
Essendo la prima visita del Comitato nella XIV Legislatura, la missione a l'Aja ha consentito ai parlamentari di verificare l'attuazione più generale dei compiti che la Convenzione affida ad Europol e di acquisire elementi per eventuali proposte di ampliamento o di perfezionamento della Convenzione stessa.
Va ricordato che Europol, inserito nel Terzo Pilastro dell'Unione Europea, può attivarsi ed interferire con i Paesi partecipanti solo se offre loro un valore aggiunto che sia di comune interesse e non può invece attivarsi quando una materia riguarda esclusivamente i rapporto fra due Paesi. Proprio per essere, insieme ad Eurojust, l'unica istituzione del Terzo Pilastro, Europol ha dovuto creare una propria normativa, ad esempio per il trattamento del personale.
Attualmente Europol non ha poteri esecutivi: sono gli Stati membri a dirigere direttamente le attività investigative, cui Europol può dare valore aggiunto in termini di ausilio tecnico e di analisi. Europol si pone come punto di riferimento per il coordinamento delle attività investigative. È stato così possibile seguire, ad esempio, carichi di droga che hanno attraversato vari Paesi membri, fino all'arresto dei trafficanti e al sequestro della droga.
Il sistema di scambio informativo attraverso gli Ufficiali di collegamento dei 15 Stati membri consente di superare i tempi lunghi delle procedure, arrivando anche allo scambio informativo in tempi reali.
Europol aggiunge la strumentazione. Si è accennato al sistema EIS, appena entrato in funzione: si tratta di una banca dati innovativa che consente immissione di dati ed interrogazioni nelle lingue degli Stati membri.
In merito all'immissione delle informazioni, è stato fatto osservare ai parlamentari italiani che risulta in regresso, rispetto al passato, l'esistente e normale gelosia, da parte delle varie Forze di Polizia, sulle informazione delle quali sono in possesso: il valore aggiunto della comune gestione delle informazioni viene sempre più apprezzato.
Il Comitato parlamentare italiano ha potuto poi vedere il Dipartimento che si occupa delle informazioni provenienti dalle cosiddette "fonti aperte", cioè disponibili a tutti (come giornali e agenzie di stampa) che vengono rese utili al fine delle indagini e della prevenzione.
La struttura operativa di Europol si dimostra duttile. Si è già detto dell'euro, ma altrettanto è avvenuto con il terrorismo.
La "Task Force sul terrorismo", voluta dal Consiglio europeo a seguito degli attentati dell'11 settembre, secondo quanto è stato riferito, gode, dopo quattro mesi, di considerazione e di peso in ambito internazionale. Tuttavia, proprio la velocità con cui cambiano le situazioni esterne evidenzia problemi sulla trasmissione e sulla ricezione delle notizie e di informazioni sulle organismi da tenere sotto controllo. Non è ancora completo il coordinamento all'interno della Task Force e tra le diverse Forze di Polizia dei Paesi che hanno contribuito alla costituzione del gruppo.
In questo campo è assai importante il servizio di Analisi, che consente sia il contrasto che l'acquisizione di informazioni per la prevenzione di attentati.
L'Unità di Analisi di Europol è nata - nell'ambito della European Drug Unit (EDU) - nel 1994 con quattro analisti. Oggi dispone di 52 analisti che si dedicano sia all'Analisi strategica (rapporti sulla criminalità organizzata nell'ambito dell'Unione Europea, studi sulla valutazione della minaccia proveniente dalla criminalità organizzata albanese, russa, cinese ed di altra provenienza) sia all'Analisi Operativa (ricostruzione di organigrammi criminali, definizione dei ruoli, tutte seguite con maggiore frequenza).
In questo momento l'Analisi Operativa ha in corso un'attività investigativa nella quale sono da esaminare 100 mila pagine di informazioni: un lavoro possibile solo con gli avanzati sistemi di analisi del Dipartimento.
L'attività di Analisi ha dato un supporto determinante per le "High Impact Operations" effettuate per contrastare l'immigrazione, le bande di criminali motociclisti e le consegne controllate di droga. Va tuttavia osservato che le procedure per attivare progetti operativi sono molte lunghe: ci vogliono almeno quattro mesi. Ciò dipende da una normativa di salvaguardia che non corrisponderebbe alle esigenze delle investigazioni. È stato fatto notare che, prima di eventuali modifiche della Convenzione, è sul terreno delle procedure che gli Stati membri potrebbero intervenire.
L'inizio del 2002 non ha segnato solo la "presa in carico" della moneta comune da parte di Europol, ma anche l'estensione del mandato di Europol a tutte le forme di crimine organizzato transnazionale. Questo ha consentito di far rientrare il grave fenomeno della porno-pedofilia nel traffico di esseri umani, già compreso nel mandato di Europol.
La Divisione "Crimine organizzato" di Europol è strutturata in Unità specializzate. Anche qui si tratta di una attività di analisi e di supporto tecnico. Nel contrasto allo spaccio delle droghe, ad esempio, è stato realizzato il "Logo Projet", che ha consentito di distribuire fino ai livelli di base delle Forze di Polizia un data-base con le caratteristiche chimico-fisiche delle pastiglie di ecstasy sequestrate in tuti i Paesi membri.
Altro settore che ha assorbito energie professionali e tecniche è il contrasto al traffico di autoveicoli. Anche in questo settore sono stati creati i data-base sui documenti degli autoveicoli rubati, e un altro per i sistemi di localizzazione e di controllo dei numeri di telaio su tutte le auto delle varie Case costruttrici.
Le capacità operative di Europol sono il frutto degli strumenti tecnici, ma anche degli insegnamenti e dei suggerimenti che i Paesi membri offrono. L'Italia, ad esempio, ha fornito e fornisce elementi importanti nel coordinamento alla lotta al crimine organizzato, proprio sulla base delle esperienze fatte direttamente.
Il contributo dell'Italia è ovviamente anche economico. Al bilancio di Europol, che è di 45 milioni di euro, l'Italia, in relazione al suo Pil, contribuisce con il 19 per cento dell'ammontare totale ed è il secondo contribuente, dopo la Germania, assieme a Francia e Regno Unito.
L'Italia ha un proprio Ufficio di Collegamento, diretto dal tenente colonnello dei Carabinieri Luciano Gavelli. Qui operano i rappresentanti delle tre Forze di Polizia italiane. È il veicolo attraverso il quale le richieste degli Stati membri arrivano alla Unità nazionale Europol di Roma.
Per quanto riguarda il personale direttamente dipendente da Europol, il reclutamento non avviene per quote, sulla base della contribuzione, ma da candidature provenienti dai vari Stati.
In merito al personale il Comitato parlamentare italiano ha chiesto ed avuto informazioni su vicende penali ed amministrative che hanno colpito Europol; vicende che - secondo il direttore - sarebbero superate.
Europol non è un sistema chiuso. Collabora con 24 Stati e sono stati ratificati sei accordi bilaterali con: Interpol, Norvegia, Islanda, Ungheria, Estonia e Usa.
Risulta urgente in questo quadro di collaborazione attivare procedure che consentano di ovviare all'impossibilità tecnica di integrazione tra Europol ed i sistemi SIS 1 e SIS 2 di Schengen. Una stretta collaborazione con Eurojust dovrebbe essere facilitata dal previsto insediamento nella città de l'Aja anche di questo organismo. Si tratta di una prospettiva interessante, perché attualmente Europol ed Eurojust non presentano punti di contatto di nessun genere.

19 febbraio 2002

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23 febbraio 2002
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