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Gentilissimo senatore Bedin, sono il vice coordinatore del circolo del Partito Democratico del mio paese; volevo ringraziarla per la sua presenza di ieri sera all'incontro da noi organizzato, nonostante l'affluenza della cittadinanza non abbia eguagliato le mie aspettative. A tal proposito non le nego la mia iniziale delusione, forse perché era la mia prima volta che partecipavo ed organizzavo un tale incontro; tuttavia, riflettendo sulle cose da lei enunciate nel corso della serata, mi sono fermamente convinta che non ci dobbiamo rassegnare e che ciò non ci debba fermare, al contrario dobbiamo renderci più propositivi affinchè incontri come questi non rimangano circoscritti ai soli attivisti ed addetti ai lavori. Ed è proprio qui, credo, che entrano in gioco i giovani e le donne, figure su cui il Partito Democratico ha puntato e scommesso e sulle quali nutre numerose aspettative; come rappresentante di entrambe le categorie mi sento direttamente chiamata in causa e posso dire che tale scommessa rappresenta l'arma vincente che potrebbe condurre ad una risoluzione positiva delle elezioni per il Partito Democratico.
Convinta che da persone come lei, noi giovani dobbiamo prendere esempio.
Risponde Tino Bedin
Ho volutamente omesso gli elementi identificativi dell'autrice della lettera, perché la sua reazione è generale: almeno da quello che ho visto nella campagna elettorale che - mentre le rispondo - - è conclusa con il risultato a favore della Destra.
Ai volontari che negli ultimi 15 anni ho incontrato ho sempre detto: "Non preoccuparti per quanti vengono, basta che all'incontro non ci troviamo solo io e te".
Ne sono tuttora convinto: darsi un impegno, organizzare un'attività, renderla pubblica è già attività politica.
Ora posso aggiungere che mi auguro che il risultato elettorale non abbia smorzato nel suo paese il bel nucleo di persone con cui ci siamo incontrati: la loro varietà, anche di provenienza, oltre che di età e di genere, è sicura garanzia di una rappresentatività che è indispensabile per un partito che aspira a diventare maggioritario in Italia e anche nella nostra provincia. Serve ora un lavoro continuativo, sulla base delle forze disponibili, ma non occasionale, in modo da allargare il gruppo e attraverso di esso essere in sintonia con la comunità: che non vuol dire necessariamente condividere le opinioni della maggioranza, ma consente di parlare di quello di cui la gente discute.
Buon lavoro, quindi cara ragazza. Un cordiale saluto anche agli altri componenti del PD locale. Consideratemi a vostra disposizione, se ritenete che la mia presenza possa essere di qualche utilità.
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