Elezioni Berlusconi e Prodi

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Due Carrare (Padova), 16 marzo 2006

Gli è andato stretto anche il tempo dell'appello
L'incapacità di Berlusconi di stare nelle regole
E in dodici anni Fini e Casini non gliel'hanno insegnato

Non voglio entrare nel merito delle cose dette dai candidati Prodi e Berlusconi nel confronto dell'altra sera: più attento ai giovani, al futuro e alle problematiche sociali il primo, alle critiche del passato,ai numeri e alle cose fatte il secondo. Ma non è questo tema che voglio affrontare.
Berlusconi si è dimostrato (l'ha pure detto) incapace di stare dentro i tempi prefissati, Prodi sempre dentro ai margini. Pazienza se ciò è successo nelle fasi di risposta ai giornalisti e all'interlocutore: era previsto e prevedibile, tant'è che c'era il recupero. Ma sforare il tempo fissato per l'appello finale di ben 30 secondi(il 20 per cento in più) dimostra un imperdonabile pressappochismo di preparazione (io mi sarei preparato un discorso scritto e me lo sarei ripetuto più volte allo specchio, e nel caso di indisposizione lo avrei letto).
Dal punto di vista istituzionale una grave e inammissibile violazione delle regole. Mi domando perplesso: la riforma della Costituzione e la nuova legge elettorale sono state fate con lo stesso pressappochismo? E una volta fatte chi mi assicura che la stessa persona che le ha approvate avrà lo scrupolo di rispettarle? Le figure istituzionali sono i nodi più sensibili del vivere democratico, un piccolo errore in tali nodi si può amplificare a dismisura nella società e portarci in fibrillazione inarrestabile.
Conosco tante persone di centrodestra e la maggior parte è attenta, sensibile e rispettosa delle norme. Pur non conoscendoli sento che né Fini né Casini si sarebbero comportati in tal modo. P.S. Effettivamente il Cavaliere ha dimostrato grande dimestichezza con i numeri, ha citato cantieri, miliardi di investimento, il gran numero di leggi fatte (non si sa se tutte attivate e funzionanti) con una scioltezza impareggiabile: se fossi il capo del Governo lo nominerei capo cantiere di tutti i cantieri, lo terrei sempre al mio fianco e non mi servirebbe più il computer. Non lo farei mai e poi mai partecipare alle decisioni su quali cantieri attivare.

Graziano Burattin

Risponde Tino Bedin

È certamente giusto non omologare tutta la Destra e Berlusconi (e questo vale anche per l'Unione: io ad esempio continuo a ritenermi all'opposizione rispetto ai radicali). Tuttavia in questo momento di valutazione elettorale non bisogna dimenticare che Fini e Casini hanno tenuto in piedi Berlusconi per cinque anni; anzi che i due sono alleati di Berlusconi senza titubanze da dodici anni.
Se in tutto questo tempo non hanno abituato Berlusconi a stare dentro le regole, vuol dire che non sono poi dei maestri così bravi...

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16 marzo 2006
di-537
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Tino Bedin