Legge 185 del 1990

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Besana Brianza, 14 giugno 2003

I giovani della Margherita si interrogano sul partito
Un voto contrario sulle armi alla Camera
sarebbe stato più facile da spiegare

Adesso verificare gli impegni presi dal governo al Senato


Senatore Bedin, la ringrazio della sua informazione sul percorso della modifica della legge 185 e del suo interessamento per questa legge.
Aggiunta alla lettera di Lapo Pistelli direttamente in mailing list (spaziogiovani) che allegava la dichiarazione di voto di Mattarella abbiamo avuto una panoramica delle scelte di voto della Margherita.
In questo momento i giovani della Margherita si stanno chiedendo seriamente il ruolo del partito in questi frangenti, tanto cari ai movimenti e ad un elettorato giovane e attento a questi temi.
Sebbene certe remore espresse da Pistelli e Mattarella sono comprensibili (l'accordo europeo promosso da Andreatta, non mostriamo al paese che siamo tutti pacifisti radicali,...) non sono certo condivisibili da chi ha capito che questa legge non serve solo per ratificare un accordo europeo (argomento legittimo) ma per allargare le maglie della legge italiana (argomento deprecabile e da condannare senza mezzi termini).
Trovo che un voto contrario sarebbe stato più semplice da spiegare all'elettorato attento a questi temi e non ci avrebbe comunque messo in imbarazzo in Europa (le leggi si possono sempre rifare).
Ma tant'è: ormai la legge è passata (con qualche emendamento che ha migliorato la situazione) e i santi sono stati gabbati.
Grazie ancora per l'ascolto.
   

Sergio Torriani

Risponde Tino Bedin

Caro Torriani, se i "santi" in questo caso sono coloro che hanno difeso lo spirito e la lettera della legge 185 del 1990, allora non sono stati "gabbati". Si sono accorti di tutto, hanno segnalato con chiarezza che avevavo capito, non sono mai stati zitti. Non sono stati ascoltati, questo sì, da una maggioranza parlamentare che ha quasi sempre rifiutato anche il semplice confronto, che in Senato ha opposto il silenzio alle argomentazioni che personalmente ho svolte, dando voce proprio ai "santi" che in Parlamento non possono parlare.
Siccome il movimento per un commercio controllato e trasparente dei sistemi di Difesa è sveglio, credo che non se ne starà zitto; c'è ad esempio da controllare come verranno applicati dal governo gli ordini del giorno con cui la Destra in Senato ha pensato di salvarsi l'anima.
Da parte mia sono pronto a continuare "fare da sponda" parlamentare a questa società. Non da solo: con tutti quelli con cui ho dialogato nel nove mesi di battaglia parlamentare al Senato e con tutti i giovani della Margherita che ci stanno.

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21 giugno 2003
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