Ho ricevuto questa e-mail da un amico che si trova in questi giorni nel mio paese.
«Carissimo Edgar, ti scrivo alcune righe dal Venezuela. Sono qui da un solo giorno e ho incontrato una situazione incredibile. Il paese è in processo rivoluzionario, le strade sono piene di persone che parlano, discutono, del governo, della rivoluzione, delle loro speranze. Sicuramente ai miei occhi tutto questo è, forse, troppo esagerato. Le posizioni sono radicalizzate e non esistono mediazioni. Tuttavia la sensazione nel vedere tutta questa moltitudine nelle strade della capitale innamorata del presidente, della rivoluzione e delle speranze che, con essa, arrivano nei quartieri piu poveri e popolari è incredibile. Oggi sono stato accolto al ministero del lavoro dal dirigente del settore igiene e tuela del lavoro, mi ha accolto con un entusiasmo incredibile. Poi sono sceso in strada e una signora mi ha raccontato tutta l'esperienza durante le giornate degli scioperi. Ora lei, quando è libera dal lavoro, sta in strada con moltissimi altri a difendere "il processo". Quello che mi sembra incredibile è come da noi questo processo rivoluzionario sia quasi totalmente ignorato dalla stampa e, soprattutto, dai telegiornali».
A voi le conclusioni.
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Edgar J. Serrano
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Risponde Tino Bedin
La conclusione è che per i tg italiani è più semplice replicare la scaletta di notizie fornita dalle agenzie di stampa americane. L'ordine mondiale si costruisce non solo con la diplomazia e l'economia, ma anche con l'informazione.
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