Guerra in Iraq

 
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Besozzo (Varese), 25 febbraio 2003

Ascoltate la voce del popolo italiano
Non voglio un'altra guerra
La pace ha consolidato una grande piazza, fatta di bandiere e di poste elettroniche


Non voglio che vengano appoggiati gli Usa, in alcun modo, in questa guerra per consolidare la loro egemonia e controllare il petrolio iracheno!
Non voglio vivere nel terrore, non voglio avere sulla coscienza milioni di persone (già ne ho troppi!), non voglio che i miei figli siano i figli dell'atomica, sono terrorizzata ed arrabbiata...
Stiamo entrando in una spirale di violenza che porterà solo morte, terrore, rancore, distruzione a tutti.
Vi prego: non vi ho mai scritto, ma ora è necessario, come è necessario che ascoltiate anche la voce del popolo italiano, e vi diate davvero da fare, stavolta, per preservare l'incolumità e la serenità di tutti! E se così non fosse, sarò pronta ad oppormi con tutti i mezzi legali e pacifici, anche a costo della mia vita.    

Mariella Stefanoni

Risponde Tino Bedin

Fa bene a scrivere ai parlamentari: a quelli che pensano di dover seguire comunque il governo, perché conoscano meglio la società; a quelli (e io cerco di essere tra questi) che hanno scelto di parlare a nome del nostro popolo, delle famiglie che incontriamo tutti le settimane, perché non si sentano in minoranza. Questa minaccia incombente di guerra ha consolidato una grande piazza democratica, fatta di bandiere e di poste elettroniche, con cui la politica non potrà più evitare di confrontarsi.

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1 marzo 2003
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