La società dei due terzi
IN DIALOGO TRA CITTADINI

Montagnana (Padova), 21 agosto 2020

Il "bonus vacanze" come la "quota 100"
Si è continuato a dare a chi ha già qualcosa
Si sta riattualizzando la crisi della "società dei due terzi"

Caro Tino,
Ferragosto è passato, ma non sono state grandi ferie quelle di quest'anno. Pochi ci sono andati: per le limitazioni, per la paura. Pochi ci sono andati soprattutto perché non hanno i soldi per andarci. Il Covid-19 sta significando per milioni di italiani una perdita secca di reddito, cui si aggiunge la perdita di una prospettiva di ricominciare ad avere un reddito sicuro.
Però il governo ha distribuito il "bonus vacanze", che evidentemente è stato pensato per gli alberghi e non per la maggioranza delle famiglie: infatti quelle che lo hanno utilizzato avevano già di che vivere e la vacanza era un di più.
Così non c'è neanche da parlare della consueta "ripresa di settembre" dopo la pausa: tutto piatto, tutto uguale, tutto più povero.
Però il governo ha fatto il "bonus monopattini", destinato evidentemente ai produttori di monopattini, perché non mi pare che un'impiegata con bambini giri con questo mezzo e neppure un infermiere si senta bravo solo perché viaggia in piedi.
D'altra parte, anche "quota 100" di Salvini ha dato a chi già aveva qualcosa, facendo scendere ancora di più nella scola sociale chi ha poco o niente.

Giuliano Groppello

Commenta Tino Bedin

Più che commentare questa sconsolata analisi di Giuliano Groppello, provo a completarla, utilizzando due passaggi dell'acuta e stimolante presentazione del più recente Rapporto del Censis che Antonio Polito ha scritto qualche settimana fa sul "Corriere della Sera".
L'articolo comincia attualizzando una analisi sulla quale molti di noi cattolici popolari ci siamo soffermati ormai una generazione fa.
"Una nuova società dei due terzi: così si presenta oggi l'Italia, alla vigilia dell'autunno più difficile della sua storia repubblicana. L'immagine dei due terzi fu "inventata" negli anni 80 del Novecento da uno scienziato sociale e politico tedesco, Peter Glotz: intendeva descrivere la divisione tra "garantiti" e "non garantiti" che aveva messo in crisi la coesione nei Paesi europei e posto fine alla "golden age" socialdemocratica. Ma mentre allora il motivo dell'esclusione era prevalentemente salariale, oggi il terzo della società rimasto fuori soffre di forme del tutto nuove e diverse di disuguaglianza".
Tra i casi di un italiano su tre che vive nella disuguaglianza, Polito ne cita uno nel quale utilizza anche la parola "vacanza" e che evidenzia come chi non ha potuto andare in ferie ne avrebbe avuto più bisogno di chi c'è andato.
"Un terzo sono anche le case sotto gli 85 metri quadrati, in cui cioè la quarantena non può davvero essere stata una vacanza. E un terzo sono state le famiglie rinchiuse in quelle case senza avere né un personal computer né un tablet per fare videoconferenze, didattica a distanza, acquisti on line: cioè senza poter vivere come gli altri".

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