"Rendiamo omaggio alla memoria del milione e mezzo di vittime e deploriamo ogni tentativo di negazionismo"
Il Parlamento Ue sugli armeni: genocidio
Reazione sprezzante del presidente turco Erdogan: "Mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro". E aggiunge: "Se volessi, potrei deportare tutti i centomila che ancora vivono nel nostro Paese"
DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES L'Europarlamento ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che chiede alla Turchia di riconoscere "il genocidio" degli armeni cristiani in vista della commemorazione del centenario il 24 aprile prossimo. Nell'Aula di Bruxelles sono passati anche due emendamenti del Movimento 5 Stelle elogiativi della clamorosa "dichiarazione resa il 12 aprile 2015 da Sua Santità Papa Francesco" sul massacro sistematico causato dai turchi musulmani negli anni tra il 1915 e il 1917, che ha provocato reazioni furiose del governo di Ankara. Anche ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha respinto il richiamo degli eurodeputati e ha ventilato di nuovo la possibilità di espellere dal suo Paese circa 100 mila lavoratori immigrati armeni.
L'Europarlamento ricorda che "i tragici avvenimenti verificatisi negli anni 1915-1917 a danno degli armeni sul territorio dell'impero ottomano costituiscono un genocidio ai sensi della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio". Alla vigilia del centenario, "rende omaggio alla memoria del milione e mezzo di vittime armene innocenti che perirono nell'impero ottomano" e "deplora con fermezza ogni tentativo di negazionismo". Invita la Turchia a "rispettare e a realizzare integralmente gli obblighi assunti di salvaguardia del patrimonio culturale armeno rovinato nella sua giurisdizione nel secolo scorso".
Gli eurodeputati considerano "un passo nella giusta direzione" le dichiarazioni di Erdogan e del primo ministro turco Ahmet Davutoglu, che hanno esteso "le loro condoglianze e riconoscono le atrocità ai danni degli armeni ottomani". Invitano pertanto il governo di Ankara ad "aprire gli archivi" e a "riconoscere il genocidio armeno, aprendo così la strada a una autentica riconciliazione tra il popolo turco e il popolo armeno". Esortano poi "Turchia e Armenia a procedere alla normalizzazione delle loro relazioni".
Ma, già prima dell'approvazione della risoluzione a Bruxelles, Erdogan aveva anticipato che il voto "entra da un mio orecchio ed esce dall'altro perché la Turchia non può riconoscere un tale peccato o un tale crimine". Ad Ankara ammettono circa 500 mila armeni uccisi da gruppi armati, dalle deportazioni e dalla fame. Il premier turco ha aggiunto che i circa 100 mila armeni in Turchia costituiscono "una prova di ospitalità". Davutoglu ha accusato Papa Francesco di essersi unito al "fronte del male".
Commissione europea e Consiglio Ue hanno appoggiato l'intervento dell'Europarlamento facendo attenzione a non parlare di genocidio, che non è riconosciuto da tutti i 28 Paesi membri.
Inoltre Ankara ha in corso il lungo procedimento di Paese candidato all'ingresso nell'Ue, contestato o frenato in varie capitali.
La vicepresidente bulgara della Commissione europea Kristalina Georgieva, sottolineando "le divergenze di opinione" sull'argomento tra Armenia e Turchia, ha esortato a utilizzare la commemorazione del 24 aprile come "occasione per avanzare verso la riconciliazione, che è il cuore del progetto europeo". Nella risoluzione anche uno dei richiami a Papa Francesco apprezza lo "spirito di pace e di riconciliazione" nel suo intervento, che ha definito il massacro dei cristiani armeni "il primo genocidio" del secolo scorso.
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