COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Mozione sulla Conferenza mondiale di Cancun
Escludere dal negoziato commerciale
i beni pubblici essenziali

Acqua, trasporti, sanità, scuola e servizi postali

Il Senato,
premesso che:
- dal 10 al 14 settembre del 2003 è previsto lo svolgimento della V Conferenza Ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (nel seguito WTO) a Cancun, in Messico;
- nel corso di questa Conferenza Ministeriale, i Governi membri del WTO sono chiamati a decidere sul rafforzamento dell'attuale negoziato sul commercio dei servizi (GATS - General Agreement on Trade in Services) in modo consensuale e, quindi, sul lancio di nuovi negoziati sul tema degli investimenti, delle regole sulla concorrenza, sugli appalti pubblici, oltre che su altri temi di grande importanza per le relazioni economiche e commerciali a livello internazionale;
- prima dell'inizio della conferenza ministeriale di Cancun i paesi membri del WTO dovranno specificare quali settori attinenti ai servizi intendono liberalizzare e con quali limiti. Contemporaneamente i paesi membri del WTO dovranno anche avanzare le richieste di liberalizzazione nei confronti degli altri paesi membri;
- entro il 15 gennaio del 2003 la Commissione Europea consegnerà ai paesi membri dell'Unione Europea una bozza del documento contenente i settori che intende liberalizzare nell'ambito GATS;
- entro il 15 febbraio del 2003 i Governi dei paesi dell'Unione Europea dovranno far pervenire alla Commissione Europea le proprie annotazioni e commenti in merito a tale proposta;
- entro il 15 marzo del 2003 la Commissione Europea dovrà ufficializzare la propria posizione nei confronti del WTO in merito a quali servizi intende liberalizzare nell'ambito GATS, ed in quale maniera;

considerato che:
- all'interno della categoria "servizi" nell'ambito GATS vengono comprese la maggior parte delle attività non strettamente connesse alla produzione di beni materiali, che rappresentano il 71 per cento del valore aggiunto lordo dell'economia dei paesi membri dell'Unione Europea, ed in particolare il GATS individua le seguenti categorie, alcune di esse da considerare essenziali per il funzionamento dell'ordine pubblico: business communication (telecomunicazioni, servizi postali, audiovisivi), costruzioni e servizi ingegneristici correlati, distribuzione, istruzione, ambiente (fornitura di acqua, energia, smaltimento rifiuti), finanza, salute, turismo, cultura, sport ed eventi ricreativi, trasporti;
- l'articolo 1, sezione 3, del GATS prevede che siano esclusi dalle negoziazioni unicamente i servizi forniti nell'esercizio dell'attività governativa, cioè servizi non forniti su base commerciale né in competizione con altri fornitori;
- lo stesso negoziato GATS non specifica in nessun modo cosa significhi "base commerciale" o "competizione con altri fornitori", dando luogo a pericolose ambiguità che possono portare a considerare alcuni servizi quali acqua, istruzione a partire dalla scuola dell'obbligo, sanità, trasporti, servizi postali, eccetera, come forniti su base commerciale o in competizione tra il settore pubblico e quello privato;

rilevato che:
- l'eventuale liberalizzazione anche parziale dei servizi essenziali non può avvenire senza che il Parlamento italiano, la società civile e la cittadinanza siano informati tempestivamente ed in maniera esaustiva sulle conseguenze di eventuali decisioni, indipendentemente dal luogo in cui queste decisioni sono prese;
- gli accordi eventualmente sottoscritti e ratificati in sede WTO sono praticamente irreversibili, a meno di non rischiare di incorrere in pesanti sanzioni per i Paesi membri, indebolendo così la sovranità nazionale di questi;
- i tempi per discutere, valutare e modificare le proposte e le richieste della Commissione Europea sono molto stretti ed un eventuale dibattito dovrà aver luogo per permettere da una parte al Governo di analizzare le posizioni e le richieste di liberalizzazione ricevute dalla Commissione Europea, e dall'altra al Parlamento di proporre le modifiche ritenute necessarie che il Governo dovrà recepire prima di comunicare alla Commissione Europea la posizione italiana in vista della conferenza di Cancun;
- al momento attuale si registra una grave mancanza di trasparenza e di informazione della Commissione Europea nei confronti del Parlamento Europeo, ed in misura ancora maggiore nei confronti dei Parlamenti dei diversi paesi membri dell'UE, secondo una "tradizione di confidenzialità", nelle parole del Commissario europeo al commercio Pascal Lamy in una risposta scritta alle richieste di maggior trasparenza della società civile europea lo scorso 2 luglio;

considerato, inoltre, che:
- l'Italia avrà la Presidenza dell'Unione Europea nel secondo semestre del 2003 e dal 1º gennaio 2003 parteciperà alla "troika europea", e quindi è chiamata a seguire con particolare attenzione lo svolgimento dei lavori preparatori della V Conferenza ministeriale del Wto di Cancun, nonché a facilitare l'elaborazione della posizione di indirizzo negoziale dell'Unione Europea per il commissario europeo al commercio;
- è necessario avviare al più presto un dibattito pubblico ampio e trasparente per chiarire e approfondire la posizione del Governo italiano, in particolare in ambito Unione Europea, riguardo ai negoziati WTO e GATS, ed in particolare in Parlamento, dal momento che questo sarà in ogni caso chiamato a ratificare eventuali accordi siglati in ambito Wto;
- è doveroso che il Governo italiano, in particolare, specifichi di fronte al Parlamento quali settori relativi ai servizi intende liberalizzare ed in quale maniera, e quale sia la posizione della Commissione Europea riguardo alle richieste di liberalizzazione già ricevute da paesi esterni all'Unione; ed allo stesso tempo informi il Parlamento delle richieste di liberalizzazione avanzate dall'Italia e dall'Unione Europea verso gli altri membri del WTO, con particolare riguardo per le richieste di liberalizzazione avanzate nei confronti dei paesi in via di sviluppo,

impegna il Governo a:
- mantenere costantemente e tempestivamente informato il Parlamento, ed in particolare le Commissioni Esteri, Attività produttive e Politiche dell'Unione Europea, su quanto di sua conoscenza in merito alle decisioni ed alle posizioni della Commissione Europea in materia di WTO e GATS;
- riferire, entro il 15 febbraio 2003 in Parlamento, sulla posizione dell'Italia e dell'Unione Europea, fornendo in particolare informazioni su quali settori relativi ai servizi siano stati proposti per la liberalizzazione e con quali modalità, e riferire altresì sulle richieste di liberalizzazione avanzate dai paesi membri dell'UE, e nello specifico dall'Italia, nei confronti degli altri membri del WTO, con particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo;
- sollecitare, nell' ambito del Consiglio Europeo, un chiarimento riguardo all'articolo 1.3 del GATS, ovvero sulla definizione del concetto di "servizi non forniti su base commerciale né in competizione con altri fornitori";
- tenere fede alla posizione assunta dall'Unione Europea di esclusione dei prodotti culturali, e dunque del settore audiovisivo, dal negoziato GATS, in nome del particolare valore socio-politico di cui tali beni sono portatori;
assumere la posizione di escludere dal negoziato GATS i beni pubblici essenziali per la comunità che non possono essere considerati meri beni commerciali, quali la fornitura d'acqua, i trasporti, la sanità, la scuola, i servizi postali.

MARTONE, BEDIN e altri

3 febbraio 2003


2 agosto 2003
ci-025
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Tino Bedin