CADONEGHE

Diario / DOMENICA 20 GENNAIO 2019

Anche a Cadoneghe l'assemblea congressuale degli iscritti
Con le Primarie il Partito Democratico
torna ad essere inclusivo

Le candidature alla segretaria nazionale rappresentano la ricchezza della diversità nell'unità
   La prima fase per la scelta del nuovo segretario nazionale del Partito Democratico comincia nei circoli, comincia tra gli iscritti: sono loro, in base allo Statuto del partito, a scegliere chi poi proporre a tutti i cittadini attraverso le Primarie. Anche a Cadoneghe il segretario Emanuele Lovato ha organizzato il congresso di circolo e mi ha chiesto la disponibilità a presiederlo. La sua indicazione è stata accolta con favore dall'assemblea degli iscritti convocata per domenica 20 gennaio alle ore 10 nella Casa del Lavoratore a Mejaniga. Ho accettato volentieri questa incombenza, perché penso che il congresso del Pd e le successive Primarie siano una opportunità da cogliere fino in fondo per la politica italiana.
In sala gli iscritti sono numerosi. Alla fine delle votazioni saranno quasi una settantina di partecipanti: anche questo un bel segnale per il futuro.
Il congresso ha le sue procedure, che è utile seguire non solo per dare ordine, ma per assicurare dignità al dibattito e al voto delle persone. Per la vicepresidenza del congresso propongo quindi Lucia Vettore, capogruppo Pd in consiglio comunale. Per il seggio elettorale sono disponibili Marco Guzzon (presidente), Antonio Giacobbi e Mauro Giacomini. La segreteria provinciale ha inviato come garante Enrico Bon. I candidati alla segreteria nazionale sono sei: Roberto Giachetti, Maurizio Martina, Francesco Boccia, Nicola Zingaretti, Dario Corallo e Maria Saladino. I tre più votati dagli iscritti parteciperanno alle Primarie. A Cadoneghe ricevono voti Nicola Zingaretti (38), Maurizio Martina (31) e Roberto Giachetti (3). Sono i tre le cui mozioni sono presentate all'assemblea del Pd di Cadoneghe: Francesco Scopelliti presenta Giachetti, Carlo Bettio presenta Zingaretti e Claudio Sinigaglia presenta Martina.
Sono soprattutto queste tre presentazioni a dare i contenuti al congresso. Sono contenuti che per la gran parte si sovrappongono e questo è un buon auspicio per il futuro del partito e della politica italiana; ma anche si differenziano e questo è un segno di vitalità per la comunità dei democratici. È una ricchezza la diversità nell'unità. Il Partito Democratico è nato come partito plurale ed inclusivo: è ancora questa la strada maestra. Le Primarie oggi sono soprattutto uno strumento di inclusione, uno strumento di partecipazione che allarghiamo a quanti hanno desiderio, bisogno di dire la loro sulla nostra comunità politica, magari per sfidarci.
Le Primarie come modalità direttamente partitica sono infatti superate dalla storia: nate e sperimentate nella stagione del sistema elettorale maggioritario, esse non corrispondono più alla finalità originaria di consentire ad un'amplissima platea di elettori di indicare il futuro capo del governo, perché il sistema elettorale è oggi quasi esclusivamente proporzionale e le maggioranze nascono in Parlamento, come la maggioranza attuale gialloverde, frutto di due forze politiche che alle elezioni del 4 marzo 2018 si sono presentate come fieramente antagoniste.
Il contenuto di inclusione resta però nelle Primarie ed è appunto un'opportunità che il Partito Democratico mette a disposizione prima dei proprio iscritti e poi della comunità nazionale. In questa occasione si tratta anche di riannodare un filo che si era spezzato con il referendum costituzionale del 2016: un filo da riannodare tra i democratici e da riannodare con la società italiana per continuare a tessere una comunità capace di andare al passo di chi è più in difficoltà senza rinunciare a traguardi impegnativi.

sommario

ca-161
30 marso 2019
scrivi al senatore
Tino Bedin