CADONEGHE

Diario / GIOVEDÌ 25 MAGGIO 2017

Incontri del Partito Democratico su "Dove va Cadoneghe?"
L'accoglienza diffusa fa vedere
più le somiglianze che le diversità

La partecipazione del Comune al progetto nazionale Sprar illustrata dall'assessore Augusta Parizzi


Augusta Parizzi
   Nella sede del Partito Democratico di Cadoneghe si conclude il ciclo di appuntamenti organizzato per rispondere alla domanda "Dove va Cadoneghe?". Il tema di stasera è "Accoglienza a Cadoneghe" e lo introduce l'assessore Augusta Parizzi. I due appuntamenti precedenti hanno riguardato "Sviluppo del territorio" giovedì 27 aprile con il sindaco Michele Schiavo e "Mobilità a Cadoneghe" giovedì 11 maggio con il vicesindaco Mirco Gastaldon. Anche l'incontro di stasera è rivolto principalmente agli iscritti, ma l'invito è stato rivolto anche ad elettori e simpatizzanti del Partito Democratico: la finalità infatti è fornire le basi di una riflessione che partendo dall'esperienza amministrativa in corso consenta di immaginare il progetto da discutere per il futuro.
Il tema dell'accoglienza è appunto di forte attualità e urgenza, ma anche di sicura prospettiva: in questo caso non solo a Cadoneghe, ma per tutta l'Europa.
Augusta Parizzi spiega che a Cadoneghe dal luglio dello scorso anno è stata attivata un'accoglienza complessa e strutturata, all'interno del progetto ministeriale SPRAR, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che ha permesso di accogliere in 4 appartamenti del territorio (il quinto è in via di attivazione presso il Comune di Vigonza) 21 persone provenienti da 8 paesi diversi. Questo progetto territoriale, di cui l'Amministrazione comunale è titolare e protagonista attiva, è gestito da operatori esperti delle cooperative Il Sestante e Orizzonti, che quotidianamente affiancano e supportano questi nuovi cittadini nel loro spesso non facile percorso d'integrazione e di "ri-conquista" di autonomia, e prevede l'attivazione di una serie di iniziative (corsi di lingua italiana, tutoraggio al percorso legale, accompagnamento sociale alla conoscenza del territorio e supporto all'inserimento socio-lavorativo).
Inizialmente al Sistema rete degli enti locali che accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo Cadoneghe ha aderito assieme al Comune di Vigodarzere, al quale è subentrato alla fine del 2016 il Comune di Vigonza. I richiedenti asilo provengono da Camerun, Pakistan, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Mali, Nigeria, Ucraina. I progetti di accoglienza - precisa Augusta Parizzi - durano 6 mesi, eventualmente prorogabili. Gli ospiti frequentano corsi di lingua, corsi di formazione, di assistenza legale, tirocini con borsa lavoro. "Caratteristica del progetto Sprar - ha avuto modo di commentare il sindaco Michele Schiavo - è aver puntato sull'integrazione e sull'accoglienza come principi fondamentali per la crescita di una collettività coesa e solidale".
Particolare non secondario nella generale difficoltà di gestione degli accoglimenti è che con l'adesione al progetto di accoglienza Sprar si fissa, di fatto, un tetto massimo ai migranti che un Comune può accogliere, proporzionale al numero dei residenti: in questo modo l'amministrazione comunale di Cadoneghe ha dimostrato di essere attenta alle esigenze anche dei propri cittadini. Così come lo è stata nella compartecipazione alle spese con il 3 per cento del costo complessivo, prevista dal bando ministeriale: Cadoneghe infatti paga neppure un euro "in contanti", ma mette a disposizione parte dell'orario di lavoro dei propri collaboratori, che stanno dimostrando - ha osservato Augusta Parizzi - sia professionalità sia partecipazione nel gestire il progetto.
La scelta di Cadoneghe attraverso lo Sprar è interessante anche dal punto di vista dell'impatto comunitario: pur essendo presenti da mesi i rifugiati non sono stati "etichettati", proprio per il loro inserimento diffuso e per l'accompagnamento nella vita quotidiana della comunità. "Potreste avere incontrato queste persone in biblioteca comunale o mentre coltivano un orto sociale a fianco del vostro; potreste aver già conosciuto i loro figli o scambiato parole con loro in un negozio", osserva l'assessore Augusta Parizzi. Segno che la "diversità" a volte si crea artificialmente, mentre la quotidianità ci mostra le molte somiglianze.

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