CADONEGHE
Decisa dal consiglio comunale di Cadoneghe
Resistenza legale contro i "tagli" ai Comuni
L'indirizzo proposto dall'assessore Tino Bedin

Nello stesso giorno in cui il Senato ha approvato definitivamente il decreto legge 168/2004, cioè la "manovra correttiva" dei conti pubblici italiani, che contiene un taglio del 10 per cento della capacità di spesa dei Comuni, il consiglio comunale di Cadoneghe ha discusso sullo stesso argomento su iniziativa del senatore Tino Bedin, assessore muncipale alla programmazione economica e al bilancio. A conclusione del dibattito l'assessore Bedin ha proposto l'approvazione di un ordine del giorno, che è stato votato dalla maggioranza di centronistra con il voto contrario dei gruppi di centrodestra. Il senatore Tino Bedin aveva proposto alle opposizioni di ritrovarsi almeno sugli impegni futuri a difesa del bilancio comunale, ma sono prevalse logiche di schieramento.
Pubblichiamo il testo dell'ordine del giorno.

Il Consiglio comunale di Cadoneghe

VISTA
la manovra correttiva dei conti pubblici predisposta dal Governo contenuta nel D.L. n. 168 del 12 luglio 2004 recante interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica;

PREMESSO
che il governo non ha attivato nessuna forma di concertazione istituzionale preventiva con gli altri livelli di governo destinatari della manovra correttiva;
che la procedura seguita contrasta con il principio di leale collaborazione tra i livelli istituzionali sancito, prima di tutto, dal dettato costituzionale, come ormai più volte ribadito dalla Corte Costituzionale nelle recenti sentenze sul nuovo titolo V, ed evidenziato altresì nell'Accordo interistituzionale del giugno 2002, i cui principi di azione comune sono stati sistematicamente violati dal governo soprattutto in tema di finanza pubblica;
che questo comportamento rende evidente lo stato di assoluta crisi in cui versano i rapporti fra i livelli di governo della Repubblica;

CONSIDERATO
che il giudizio espresso dalla Corte dei Conti nella relazione annuale presentata al Parlamento certifica la virtuosità del comparto enti locali all'interno della Pubblica Amministrazione;
che rende ingiustificati, e quindi ingiusti ed inaccettabili i tagli alle spese nonché le limitazioni all'autonomia degli enti locali contenute nella manovra decisa dal Governo e votata dalla maggioranza parlamentare;

RICORDATO
che la manovra fa seguito ad interventi analoghi già contenuti nelle leggi finanziarie degli ultimi due anni, tutte decisioni che hanno già richiesto un notevole sforzo per mantenere la qualità e quantità di servizi offerti alla popolazione pur limitando i costi delle amministrazioni;

VISTO
che il decreto dispone che per il Comune di Cadoneghe la spesa non potrà essere, nel bilancio 2004, superiore a quella media annua del triennio 2001-2003 ridotta del 10%;
che questa misura produce un taglio insostenibile delle risorse del Comune di Cadoneghe ad oltre metà dell'anno in corso;
che il bilancio del Comune di Cadoneghe che ha rispettato nel tempo i vincoli imposti dal Patto interno di stabilità e crescita;
che gli obiettivi del Patto di stabilità devono essere rispettati entro la fine dell'anno finanziario e che la verifica al 30 giugno, imposta dal decreto del Governo, è del tutto inattendibile, in quanto il bilancio locale non è determinato solo dai livelli di spesa ma anche dalle entrate i cui tempi di realizzazione non dipendono interamente dal Comune di Cadoneghe;
che l'art. 1 comma 11 evidenzia l'intento penalizzante nei confronti dei Comuni come Cadoneghe, che si trovano a subire comunque l'obbligo di riduzione della spesa non impegnata al 12 luglio, a prescindere da qualsivoglia riferimento al rispetto dei livelli di spesa già fissati nel Patto di stabilità interno;

RILEVATO
che il decreto opera in modo difforme ed eterogeneo colpendo in modo diverso le diverse attività comunali a seconda che per ciascuna di esse siano stati effettuati molti o pochi impegni di spesa dall'inizio dell'anno;

RAVVISATO
che per rispettare il decreto il Comune di Cadoneghe dovrebbe operare dei tagli immediati alle voci di spesa già preventivate ed impegnare somme inferiori a quelle disponibili in settori che riguardano l'essenza stessa dell'amministrazione comunale, in quanto, mentre nella voce "consumi intermedi" le amministrazioni dello Stato ricomprendono voci di spesa che non riguardano direttamente i servizi erogati ai cittadini, il contrario accade per quanto concerne la voce "acquisto di beni e servizi" dei bilanci comunali;
che i vincoli colpiscono pesantemente anche tutta una serie di servizi oggi, già faticosamente, erogati dall'amministrazione comunale;
che i tagli al bilancio comunale si traducono inevitabilmente in minori tutele per i cittadini, soprattutto di quelli più poveri e già in difficoltà, limitando le politiche di welfare municipale e le misure di protezione sociale, in una congiuntura economica già difficile;

PRESO ATTO
della dubbia legittimità costituzionale delle norme di contenimento della spesa pubblica contenute nel D.L n. 168 in quanto fortemente lesive dell'autonomia finanziaria e gestionale costituzionalmente garantita agli enti locali;
della inapplicabilità del provvedimento di contenimento del 10% della spesa corrente su un bilancio già approvato e in buona misura con capitoli di spesa già impegnati;

VALUTATO
che, come i fatti dimostrano, il decreto legge 168/2004 non mira soltanto ricondurre la spesa dei comuni entro i limiti imposti dal Patto di stabilità, ma è preordinato a compensare i disavanzi verificatisi in altri comparti della Pubblica amministrazione;
che quindi i cittadini di Cadoneghe pagheranno con la riduzione dei servizi spese sostenute da enti diversi dal loro Comune;

CONDIVISO
il documento di indirizzi e proposte approvato dal Comitato Direttivo dell'Anci il 7 luglio scorso in merito alla predisposizione del Dpef da parte del Governo;

il Consiglio Comunale di Cadoneghe delibera

1. di esprimere netta contrarietà ai contenuti del D.L. 12 luglio 2004 n. 168 e alle procedure adotttate dal Governo per la sua emanazione e conversione in legge;
2. di ritenere ingiustificato il comma 11 dell'articolo 1 e, di conseguenza, l'inapplicabili i commi 9 e 10 al Comune di Cadoneghe;
3. di applicare, in via interpretativa, la circolare emanata dall'Anci che, allegata al presente atto, ne costituisce parte integrante e sostanziale e che sarà inviata agli uffici apicali del Comune quale atto normativo di indirizzo;
4. di inviare la presente delibera e i suoi allegati ai senatori e ai deputati eletti in Provincia di Padova chiedendo loro di proporre e sostenere in nuovi atti legislativi immediate modifiche del decreto legge 168/2004 e della sua legge di conversione e di vigilare perché la legge Finanziaria statale per il 2004 ripristini i diritti costituzionali e finanziari dei Comuni.

25 luglio 2004


31 luglio 2004
ca-025
scrivi al senatore
Tino Bedin