ABANO TERME

Il ruolo della Provincia non si può limitare al turismo
Innovazione imprenditoriale
con il marchio "Abano Salute"

Collaborazione, non incorporazione nell'area metropolitana

Sabato 18 maggio al Kursaal l'amministrazione comunale di Abano Terme ha organizzato il convegno sul tema "Abano, terme e non solo", con l'intento di mettere a confronto le realtà economiche. Il convegno è stato aperto da due relazioni del sindaco Giovanni Ponchio e dell'assessore alle Terme Cesare Pillon. Nel dibattito è intervento tra gli altri il senatore Tino Bedin, parlamentare dell'Ulivo del collegio di Abano Terme.

intervento di Tino Bedin senatore di Abano Terme

Desidero innanzi tutto dare atto all'amministrazione comunale di Abano, al sindaco Giovanni Ponchio e all'assessore Cesare Pillon, di aver scelto un tema vero, che corrisponde cioè alla vita e alle attese dei cittadini: in quanto cittadini, in quanto produttori. "Abano, terme e non solo" mette certo a confronto le realtà economiche, ma interroga i cittadini come persone.
Abano, e non solo. Tutti e due, il sindaco Ponchio diffusamente e l'assessore Pillon come premessa, hanno nei loro interventi individuato anche un'altra area di ricerca, che determina più una domanda, che una valutazione. Per continuare nello slogan, potremmo definirla "Abano e non solo". Ed è su questa che porto il mio breve contributo da parlamentare di un territorio molto più vasto del bacino termale, ma che ha in Abano il suo capoluogo anche formale.
Ci sono almeno due ragioni per interrogarsi e dare da qui delle risposte sul rapporto tra Abano ed il territorio: non solo quello euganeo, ma soprattutto quello padovano e quello veneto.

Il rapporto con l'area metropolitana
La prima ragione è di carattere istituzionale. La riforma del titolo V della Costituzione e la elaborazione dello Statuto regionale ripropongono il ciclico tema dell'area metropolitana di Padova.
Un tema istituzionale che si inserisce integralmente nel dibattito di oggi:
- lo strumento per governare lo sviluppo;
- il livello a cui questo strumento va posto.
Sotto questo aspetto è un tema vivo di democrazia, perché le scelte di efficienza e di efficacia non devono mai togliere ai cittadini il potere di indirizzo e di controllo sulle attività pubbliche ed in particolare dei loro eletti.
Interessa comunque anche per il tema in sé, in quanto il bacino termale euganeo costituisce un specificità di cui qualsiasi dibattito sullo strumento e sul livello dello strumento non può non tenere conto.
L'idea dell'area metropolitana del Veneto centrale - che partendo da Venezia di allarga a Padova e a Treviso - a cui i sindaci delle tre città capoluogo, oltre ad altri sindaci, hanno dato un'adesione teorica di massima, potrebbe apparire assai più interessante per Abano, rispetto all'area metropolitana patavina. Se il bacino termale partecipa ad un'unica area centrata su Venezia ha opportunità di codecisione per la sua specificità assai interessanti.
Va detto però che l'area metropolitana del Veneto centrale non si presenta di facile progettazione sia istituzionale che operativa, non fosse altro perché diventerebbe un soggetto almeno forte quanto la regione e potrebbe innescare spinge centrifughe a Verona verso la Lombardia e a Belluno verso il Trentino.
E' probabilmente opportuno per questo territorio prendere dunque lo spunto dal dibattito sulla Grande Padova per disegnare un proprio assetto di governo, a mio avviso distinto da quello della eventuale area metropolitana di Padova, anche se ad essa connesso. Giovanni Ponchio ha già espresso nella sua relazione una posizione netta , al riguardo, che mi sento di sottoscrivere.
Ci vuole infatti un soggetto istituzionale in grado di assumere la specificità del bacino termale in sé e non solo in rapporto con altre realtà.
Ed è la seconda ragione di attualità, una ragione di programmazione.

Un marchio "Abano Salute"
La conferma di questa esigenza si coglie nella timidezza con la quale il pur interessante Progetto strategico per la Provincia di Padova, proposto alla discussione dall'amministrazione provinciale, affronta il tema del termalismo. Certo è condivisibile l'affermazione che "la ricerca di nuovo segmenti di mercato per il bacino termale euganeo passa attraverso la ridefinizione della sua immagine intermini di luogo ideale del benessere fisico e della cultura del corpo. Questo ampliamento della missione delle terme è coerente con l'obiettivo di cogliere le opportunità collegate alle attività fieristiche, convegnistiche e di affari".
Tuttavia - ed è quanto emerge anche dalle relazioni di questa mattina - il termalismo non è solo turismo.
A livello provinciale mi sembrano prevalentemente altre le aree su cui le azioni di innovazione che la Provincia intende svolgere dovrebbero appuntarsi. Resto a quello che lo stesso Progetto strategico dice di altri per altri settori: ad esempio la ricaduta applicativa della ricerca: Parco scientifico e tecnologico Galileo per gli aspetti diretti di impresa e Università per gli aspetti di ricerca dovrebbero qualificarsi per questa straordinaria peculiarità padovana. Non si tratta solo di approfondire gli aspetti scientifici delle terme, come ha molto bene illustrato Cesare Pillon, ma di verificare se proprio in presenza di un'area curativa quale è quella termale e di una consolidata tradizione di produzione farmaceutica non sia possibile qui creare aziende di piccole e medie dimensioni che partono proprio dalle opportunità offerte dal territorio nei settori della cura della persona, sfruttando il "marchio" delle terme euganee, così come - ad esempio - società internazionali di acque per l'alimentazione sfruttano i nomi di altre zone termali.
Del resto questa opportunità andrebbe inserita nel "marchio del territorio", previsto dalla legge quadro sul Termalismo, che abbiamo approvata nella scorsa legislatura, e di cui non c'è traccia nel Progetto della Provincia.

Concludo qui, senza approfondire, perché il mio vuole essere solo uno spunto per una riflessione successiva, secondo lo spirito che Giovanni Ponchio ha illustrato. Da parte mia sono pronto a collaborare per continuare la riflessione ed intanto ringrazio tutti coloro che ho ascoltato questa mattina delle indicazioni che mi hanno fornite per la mia attività parlamentare.

18 maggio 2002

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24 maggio 2002
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