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VECCHIAIA |
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GIOVEDÌ 16 SETTEMBRE 2010 |
Padova, Istituto di Riposo per Anziani - Ore 18 |
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Un'altra festa centenaria
È per Amalia Favaro della Residenza Rose |
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Compie 100 anni all'Istituto di Riposo per Anziani di Padova Amalia Favaro. La famiglia e l'Istituto la festeggiano giovedì 16 settembre con un ricevimento alle ore 16 presso la Residenza Rose, dove la nuova centenaria abita. Amalia Favaro è una padovana: ha abitato sempre in via Dei Mille prima di trasferirsi all'IRA e per tutta la vita, fino alla pensione, ha lavorato in una storica azienda padovana, la Tintoria Venuti. Aveva la passione per la montagna: per i paesaggi ma - lo ricorda tuttora - soprattutto per i funghi: porcini, finferli e cantarelli, ai quali sapeva rendere onore sulla sua tavola. Ad alcune di queste esperienze fa riferimento Tino Bedin, presidente dell'IRA, nel biglietto augurale che ha scritto ad Amalia Favaro e che pubblichiamo. Gentile Signora Favaro, eccola ad un nuovo, "storico" traguardo della sua vita: i 100 anni. Certamente non lo sperava, anzi forse nemmeno ci pensava, al momento dell'altro precedente traguardo decisivo: l'età della pensione, l'addio alla Tintoria Venuti, che allora era ancora a Ponte Molino, nella quale aveva sempre lavorato, aggiungendo il lavoro fuori casa alla cura della famiglia: di Fernanda, Lidia e Marisa in particolare. Giovedì 16 settembre Marisa purtroppo non ci sarà. Ma a compensare quel vuoto non ci saranno solo Fernanda e Lidia, ma una famiglia diventata intanto più larga con i nipoti Monica e Andrea e con la pronipote Francesca. E ci saranno anche quei due nipoti Emilio e Marcello, che intanto... sono proprio cresciuti e anch'essi sono entrati nella "grande età". Le faranno gli auguri con una festa alla Residenza Rose di via Beato Pellegrino, che ora è la sua casa e da dove - mi raccontano - sa ancora "governare" la sua famiglia. È questo l'augurio più bello che ricavo dalla sua vita centenaria: Le auguro affetti stabili, l'amore rispettoso che meritano persone che intendono la vita come dedizione; in una parola Le auguro di continuare a sentirsi famiglia. Con rispetto e con affetto in questa sua famiglia entriamo anche noi dell'IRA, in particolare le persone che condividono con Lei la vita quotidiana e che giorno dopo giorno l'hanno accompagnata fino ad oggi, 16 settembre, fino al secolo di vita. Continueremo ancora questa strada insieme: Lei dandoci speranza di vita, noi facendola sentire sicura e protetta. |
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10 settembre 2010 ve-060 |
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