L'UMANITÀ |
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Diario / MERCOLEDÌ 2 FEBBRAIO 2022 |
L'uso di simboli cattolici sul palco di Sanremo ![]() |
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Non c'è messaggio più trasgressivo del Vangelo La lezione di giornalismo e di serenità evangelica dell'Osservatore Romano |
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![]() ![]() Ecco il corsivo del direttore Andrea Monda, sull'Osservatore di oggi. Chiamati in causa da Fiorello alla cui simpatia non si può resistere, eccoci qui a dire la nostra, come richiesto, su Achille Lauro. In punta di piedi. Perché Sanremo è Sanremo. L'Osservatore è L'Osservatore. E in questo caso si limita ad osservare che, volendo essere a tutti i costi trasgressivo, il cantante si è rifatto all'immaginario cattolico. Niente di nuovo. Non c'è stato nella storia un messaggio più trasgressivo di quello del Vangelo. Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie. Non ci sono più i trasgressori di una volta. Per il fatto, commentato dal quotidiano vaticano, mi rifaccio al quotidiano cattolico Avvenire. Nella prima serata del Festival. martedì sera, per infiocchettare il brano Domenica, talmente debole che è stato bocciato anche dal voto della sala stampa, non solo ha ingaggiato le potenti vocalist dell'Harlem Gospel Choir per donare un tocco d'incenso al brano, ma ha pensato di concluderlo inginocchiandosi per "autobattezzarsi" con una conchiglia d'argento ricolma d'acqua sulla testa. Un gesto che neanche Napoleone Bonaparte quando si incoronò da solo imperatore dei francesi nella cattedrale di Notre Dame. Dopo di che il presentatore Fiorello si era chiesto scherzosamente che voto avrebbe dato L'Osservatore Romano. Fedele ad uno dei due motti che compaiono sotto la testata, "Unicuique suum", l'Osservatore non si è tirato indietro nel dare a ciascuno il suo: a Fiorello, ad Achille Lauro, ai dirigenti Rai (suggerendo… David Bowie), sena abboccare alla provocazione e raccontando la verità evangelica con un sorriso. Stile giornalistico e contenuto fanno risaltare ancora di più alcune pessime figure rimediate sempre utilizzando parole e non canzoni. Leggo solo queste parole di Amadeus: "Io - molto credente - non mi sono sentito turbato dall'esibizione di Achille Lauro. Un artista deve potersi esprimere liberamente, altrimenti i giovani si allontanano non solo dal festival, ma anche dalla Chiesa". Scambiare la pubblicità a se stesso con la libertà di espressione è già una presa in giro. Dire che i giovani hanno bisogno di Achille Lauro per andare in chiesa è un'offesa alla loro libertà. |
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Aggiornamento 4 febbraio 2022 |
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