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SALUTE |
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LUNEDÍ 11 FEBBRAIO 2013 |
Padova - Ore 9.30 / Selvazzano - Ore 16 |
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La Giornata mondiale degli infermi nelle residenze per anziani di AltaVita Celebrazioni religiose al Beato Pellegrino e a Palazzo Bolis |
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La festa della Madonna di Lourdes è da 21 anni anche la Giornata mondiale degli infermi. Per l'11 febbraio di quest'anno Papa Benedetto XVI ha scelto il tema "Il Buon Samaritano. Va e anche tu fa' lo stesso" (Lc 10, 37). La Giornata mondiale degli infermi è vissuta anche nei Centri servizio per anziani di AltaVita. Al Beato Pellegrino di Padova l'assistente spirituale Don Luciano Rizzetto celebra una santa messa solenne nella cappella del centro alle ore 9.30. La celebrazione è accompagnata dal coro degli anziani residenti. La benedizione solenne concluderà la liturgia. A Palazzo Bolis di Selvazzano Dentro è l'arciprete don Giuseppe Masiero a celebrare la santa messa nell'oratorio Sant'Antonio del Centro servizi. La celebrazione è aperta - oltre che agli anziani del Bolis - anche alle persone della comunità parrocchiale: in questa circostanza infatti l'oratorio del Bolis diventa riferimento per il territorio. Dopo la santa messa con il folto gruppo di volontari attivi tra gli anziani si snoderà una processione con l'immagine della Madonna: la processione raggiungerà nelle loro stanze le persone che proprio per le precarie condizioni di salute non hanno potuto partecipare alla santa messa. Sia al Beato Pellegrino che a Palazzo Bolis è presente il presidente di AltaVita, Tino Bedin, a sottolineare che la Giornata mondiale degli infermi coinvolge anche quanti operano accanto agli anziani. È del resto proprio questo lo spirito che Papa Benedetto XVI ha voluto diffondere per questa circostanza. «Con le parole conclusive della parabola del Buon Samaritano, "Va' e anche tu fa' lo stesso" (Lc 10,37), il Signore - ha scritto il Papa nel suo Messaggio per la Giornata - indica qual è l'atteggiamento che deve avere ogni suo discepolo verso gli altri, particolarmente se bisognosi di cura. Si tratta quindi di attingere dall'amore infinito di Dio, attraverso un'intensa relazione con Lui nella preghiera, la forza di vivere quotidianamente un'attenzione concreta, come il Buon Samaritano, nei confronti di chi è ferito nel corpo e nello spirito, di chi chiede aiuto, anche se sconosciuto e privo di risorse. Ciò vale non solo per gli operatori pastorali e sanitari, ma per tutti». |
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8 febbraio 2013 sal-024 |
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al senatore Tino Bedin |