RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
21 dicembre 2003
di G.Colt.

PROVINCIA Le minoranze bocciano il bilancio di previsione 2004 proposto dalla giunta Casarin e rifanno i conteggi
"Meno tasse e più investimenti"
Secondo Margherita e Ds potrebbe essere recuperato un milione di euro per l'istruzione

Il bilancio provinciale del prossimo anno? Quasi uno spot elettorale. Così definiscono il documento di previsione finanziaria - che andrà in discussione domani - Mariano Schiavon, capogruppo della Margherita, ed Elisabetta Leban, pilota dei Ds. Spese "estemporanee", come quelle sull'identità veneta, sulla befana padovana, sulla pasta e fagioli... Un "artificio contabile", una somma di "specchietti per allodole", come la promessa ristrutturazione dell'Istituto Selvatico, rimandata anno dopo anno, e che slitterà al 2005. Pare proprio che il governo provinciale con i quattrini dei contribuenti si sia preoccupato più di pensare alla propria "visibilità" che non a promuovere iniziative utili per i cittadini, visto che quest'anno sono stati spesi 700 mila euro per l'"informazione sull'attività dell'ente".
Insomma, bilancio di previsione bocciato dalle minoranze consiliari che alla giunta Casarin danno zero in matematica e rifanno i conti, con tredici emendamenti, cominciando dal capitolo delle entrate. Con una premessa, che suona come replica al presidente: è vero che le tasse non sono state aumentate, ma Casarin ha dimenticato di spiegare il perchè, vale a dire che ha taciuto che sono già al tetto massimo previsto dalla legge dello Stato. "Palazzo Santo Stefano avrebbe invece potuto diminuirle, almeno il tributo sulla tutela e protezione dell'ambiente". Che tradotto significa asporto rifiuti. Il cinque per cento della tariffa, battezzata "ecotassa", finisce nelle casse della Provincia che nella discrezionalità da 1 a 5 applica da anni l'aliquota massima. Le minoranze propongono l'abbassamento del prelievo fiscale di un punto percentuale con un risparmio per il cittadino di 640 mila euro, a parziale ristoro dei maggiori oneri relativi all'aumento dei costi di raccolta deliberato dalla Regione. Come pareggiare il "risparmio"? "C'è una sostanziale sottostima di altre tre importanti entrate: l'addizionale sul consumo di energia elettrica, ma soprattutto l'imposta provinciale di trascrizione e l'imposta sui premi assicurativi Rca". Parte dell'imposta sulle compravendite di veicoli va alla Provincia. Quest'anno l'ente ha incassato 15 milioni 956 mila euro. È illogico che la previsione per l'anno prossimo sia inferiore di mezzo milione di euro, vista l'annunciata ripresa del mercato dei motori. Non solo. Le assicurazioni hanno aumentato i premi ed è quindi scontato il maggior introito derivato dalla tassa sulla responsabilità civile auto. La voce ha incassato quest'anno 36 milioni 250 mila euro e la previsione per il 2004 può tranquillamente lievitare - è fisiologico con un prelievo fiscale fissato per legge ad una distanza molto prossima al 20 per cento - di un altro mezzo milione di euro. Aggiustate altre entrate di minore importanza, rimarrebbe a disposizione un introito di 560 mila euro. Tagliando le spese "estemporanee" di pura immagine - la Provincia semmai, secondo le minoranze, farebbe molta più "immagine" qualificando la spesa - il surplus lieviterebbe di ulteriori 405 mila euro. In pratica circa 2 miliardi di vecchie lire, che non sono bruscolini. Come investirli? Principalmente nel mondo della scuola media superiore, sotto forma di contributi per l'acquisto di libri alle famiglie con reddito basso, per il servizio di trasporto studenti, per le spese correnti di funzionamento degli edifici. Non può essere negata saggezza alla proposta.

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28 dicembre 2003
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