RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
30 aprile 2003

Critiche dell'opposizione sulla grande orbitale approvata dalla giunta Casarin
"Quella strada, bluff da 500 miliardi di lire"
Vigonza insorge ma la Provincia non raccoglie

Si chiama "Sistema Orbitale della Grande Padova", è una sorta di anello di Saturno che corre all'esterno delle tangenziali, 25 chilometri di strada allo scopo dichiarato di sconfiggere una volta per sempre il traffico di attraversamento, liberando la città da tutti gli inquinamenti del mondo. Il progetto che vede il concorso di Provincia, Comune, società autostrade Padova-Venezia e Padova-Brescia è stato affidato alla Net-Engineering spa di Monselice. La delibera della giunta provinciale del 7 aprile scorso rivela che il costo complessivo dell'opera sarà di 239 milioni e 900 mila euro, insomma poco meno di 500 miliardi di vecchie lire, di cui 181 milioni per i lavori, cifra di riferimento per calcolare la parcella che spetta al progettista.
E', questo, un investimento formidabile, nato dalla testa di Casarin come Atena da quella di Giove, quasi un passante mestrino, se si farà è solo grazie al cofinanziamento delle società autostradali.
Ieri i consiglieri Elisabetta Leban (Ds) e Mariano Schiavon (La Margherita) hanno preso posizione contro la delibera: una delle osservazioni critiche riguarda l'importo per la progettazione, passato da 600 mila euro e 1 milione e 164 mila, cifra quindi quasi triplicata, appena sotto i tre miliardi di lire. "Questa del sistema stradale orbitale, certamente opera faraonica - dice Elisabetta Leban - è all'insegna del "fare" che caratterizza la fase più recente dell'era Casarin e vuole essere il contrappunto della relativa inerzia della giunta Destro. Insomma, alla fine, è un discorso di immagine e il fare riguarda il progetto, un bel po' di carta che costa 3 miliardi. Viene da piangere a pensare che magari tutto resta nel cassetto. Il progetto è comunque criticabile in quasi tutte le sue parti". Passando al tracciato dell'orbitale, Schiavon ne fa notare l'articolazione: ci sono tre stralci contrassegnati dalla lettera U, tre dalla lettera V e il tratto finale dalla X. Questa fioritura di ipotesi nasce dalla volontà di tener conto delle opinioni dai comuni interessati dal sistema. La giunta però ha preso, alla fine, una decisione che dei pareri comunali se ne infischia altamente, scegliendo la soluzione U-U2-V3 e X. Insomma si fa mostra di falsa democrazia offrendo ai Comuni spazi di consultazione, poi negati perché solo la visione complessiva dell'opera consente un giudizio documentato. "Il primo tratto dell'orbitale, contrassegnato dalla lettera U - nota Leban - è il meno contestato. Lancia infatti una stella filante d'asfalto dalla Padova-Vicenza (A4) alla Padova-Bologna(A13). Servirebbe indubbiamente alla città. E una via veloce alternativa a corso Australia che più che una tangenziale è ormai strada cittadina ad alto rischio. Ci sono però delle controindicazioni, un passaggio nella zona di pregio dei Colli, la necessità di aprire un nuovo casello a Ronchi di Mestrino che comporta un addensamento edilizio e più traffico nella zona".
Il tracciato V3 - aggiunge Schiavon - ha trovato decisa opposizione da parte dei comuni di Limena e Villafranca, che hanno maggioranze di segno opposto, perché distrugge un tratto di campagna di notevole valore ambientale. Ci sono state anche controproposte comunali che non hanno trovato alcun credito. Per il tratto X che collega la nuova statale del Santo al Dolo, Vigonza è insorta. La strada infatti decapita il paese e le ragioni dela contestazione sono state gridate all'assessore Riolfatto da un'assemblea di 1000 persone. Ci sono almeno 7 strade di collegamento e l'orbitale, tralaltro a due corsie, non migliora la viabilità". "Se non bastasse - conclude Leban - c'è anche la beffa: la Provincia presenta ai Comuni interessati stralci del progetto preliminare e fissa il termine del 15 aprile per eventuali osservazioni, ma vota la delibera con cui decide già tutto il 7 aprile. Una presa per i fondelli".

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30 aprile 2003
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