RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
19 aprile 2003
di m.n.

Immobili Provincia
L'Ulivo attacca Casarin

"Svendere gli immobili per potenziare la viabilità e investire in opere pubbliche? Puzza di manovra elettorale". Non ci ha messo molto ad arrivare la replica del centrosinistra di palazzo Santo Stefano alla decisione della giunta di Vittorio Casarin di mettere all'asta alcuni edifici della Provincia per intervenire a livello urbanistico partendo dalle circonvallazioni di Camposampiero e Montegrotto.
Il capogruppo della Margherita Mariano Schiavon ed Elisabetta Leban (Ds) spiegano come mai l'opposizione ha votato no alla delibera approvata martedì scorso per l'alienazione di appartamenti, ex caserme dei carabinieri, stazioni delle corriere e capannoni: "Abbiamo espresso voto contrario all'alienazione degli immobili perché riteniamo di essere di fronte a una vendita a trattativa privata in parte mascherata, solo per cercare di tirar su soldi che avrebbero già dovuto essere pronti per l'avvio dei cantieri".
Il riferimento di Schiavon e della Leban va ai capannoni di via del Pescarotto e di via Orlandini, in zona Fiera, attualmente in concessione alla Sita. Ebbene, secondo l'opposizione la giunta farebbe la scelta di venderli adesso per riconoscere alla Sita il diritto di prelazione in quanto società attualmente concessionaria.
"Questi beni finiranno per essere quasi regalati alla società del trasporto pubblico, in quanto è molto probabile che all'asta tanto sbandierata non si presenti nessuno. Noi siamo contrari a vendere degli stabili che sino a prova contraria producono un reddito al nostro ente, così come non possiamo accettare che si metta sul piatto anche quell'1% di azioni riguardanti la partecipazione alla Save, fra le poche partecipazioni a garantire alla Provincia 150 milioni di lire nel 2000 e 200 milioni nel 2001".

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20 aprile 2003
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