RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
28 febbraio 2003
di Gianni Patella

BASSA PADOVANA. Da Brugine a Conselve, da Ospedaletto a Ponte San Nicolò continua la battaglia dei sindaci. "È stato un eccesso di potere"
"Caro-acqua illegittimo". Parte il ricorso al Tar
Lo presenteranno oggi 14 Comuni contro l'Aato, che ha aumentato le bollette degli utenti anche del 33 per cento

Oggi sarà depositato alla cancelleria del Tar veneto il ricorso sottoscritto da 14 comuni della Bassa Padovana per chiedere l'annullamento della delibera del 31 dicembre con la quale l'Aato, tra le altre cose, ha definito le nuove tariffe dell'acqua con un aumento medio del 30 per cento. I comuni (tre del centrodestra) che si sono ribellati all'aumento previsto della tariffa acqua sono: Barbona, Brugine, Casalserugo, Codevigo, Cona, Conselve, Ospedaletto Euganeo, Pernumia, Pontelongo, Ponte S.Nicolò, Santa Margherita d'Adige, Stanghella, Baone e S.Pietro Viminario. Entro l'8 marzo inoltre, per la gestione delle reti e la conservazione del proprio patrimonio, anche Seta (depurazione a Este e Montagnana) e Aps (ciclo integrato dell'acqua per Padova e alcuni comuni) presenteranno un loro ricorso al Tar.
La bufera sulla delibera dell'Aato, insomma, prende sempre più forza. Nel ricorso i quindici sindaci prendono spunto dal non rispetto dell'art.13 della legge Galli, della legge regionale 5 e dal D.M. che prevedono precise modalità per determinare la tariffa dell'acqua e della depurazione ma, soprattutto, che non accettano diversificazioni così evidenti tra territori e territori. Tanto per ricordare nel vicentino l'aumento è irrisorio, nel Padovano è del 3,5\% mentre per la Bassa Padovana la batosta media è del 33\%. Altra incongruità evidenziata nel ricorso riguarda sempre la tariffa, ma viene messo in evidenza il sistema col quale le sei tariffe dell'Aato sono state costruite. Basandosi sul "passato" dei comuni e dei mutui accesi da questi per lavori sulle rete e sulla fognatura. Il ricorso, infatti, definisce l'atto deliberante dell'Aato un "eccesso di potere" e afferma che la tariffa si doveva costruire sul futuro dell'Ambito utilizzando un piano finanziario dettagliato comune per comune, dopo aver verificato che i mutui dei rispettivi comuni riguardassero solo lavori di rete idrica e di fognatura, non sui marciapiedi o strade. Incongruità si ritiene ci sia anche nella diversa incidenza del peso dei mutui comunali a seconda se sono accesi "in proprio" o con lo Stato.
Oltre a chiedere il ritiro della delibera dell'Aato "per incongruità nello stabilire le tariffe e nelle determinazione dei mutui dei comuni", nel ricorso si chiede che il Tar disponga i passaggi necessari perché l'Aato svolga i suoi compiti anche attraverso la costituzione di un'apposita commissione tecnica nella quale dovrebbero essere rappresentati i comuni.

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12 marzo 2003
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