RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
26 gennaio 2003
di Beatrice Andreose

Lo annunciano tutti i sindaci Ds che chiedono anche le dimissioni dei vertici Aato
Ricorso al Tar contro l'aumento dell'acqua

Un ricorso al Tar contro il caro acqua. Lo presenteranno i sindaci Ds della Bassa Padovana che, in una conferenza stampa, definiscono "ingiustificata ed iniqua" la delibera dell'Aato che ha introdotto le nuove tariffe e chiedono le dimissioni del presidente dell'ente Tonellotto. "E' un provvedimento ingiustificato perché non presenta alcun piano industriale che lo giustifichi. E' iniquo - spiega il consigliere comunale Devis Rizzo - perché introduce ben sei tariffe diverse prevedendo, per la Bassa, un aumento del 30%". Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco di Ospedaletto Sergio Da Molin, di Stanghella Sergio Manzato, di Barbona Angelo Motta e di S. Margherita d'Adige Giuliano Nicoletti. "Nei mercati di tutta la provincia denuncieremo tutto questo. Approveremo nei nostri consigli comunali un ordine del giorno contro la delibera e coinvolgeremo tanti sindaci per presentare un ricorso al Tar". Da Molin spiega: "I sindaci non sono stati coinvolti in questa decisione. Ci hanno consegnato un malloppo di migliaia di pagine solo due giorni prima del voto. In quanto al Piano che giustificherebbe gli aumenti, nessuno lo conosce. Migliorare la qualità del servizio si può e si deve. Ma non con aumenti così. Gli investimenti previsti di 30 miliardi si chiedono ai cittadini tramite l'aumento dell'acqua quando l'Azienda di Padova ne ottiene ben 40 a fondo perduto dalla Regione".
Nicoletti pone l'accento sulla discrasia tra la legge Galli, che prevede il ciclo integrato dell'acqua, e la delibera dell'Aato. "Hanno introdotto sei tariffe differenziate e non ci hanno spiegato alcun piano di investimenti adeguato per il futuro. Ci hanno detto inoltre che l'Aato si assumerebbe il pagamento dei mutui. Ma come? Noi con Fondi Fio abbiamo già pagato 6-7 miliardi per un progetto che ha portato la rete fognaria al 60% della popolazione del mio comune. Insomma abbiamo già investito risorse nostre e adesso i miei concittadini dovrebbero anche pagare di più". Motta: "Nella delibera prevale solo un principio politico: a Padova l'aumento è ridicolo rispetto a quello previsto per la Bassa Padovana. Altro che solidarietà. Il mio comune è dotato di autoclave e botte che se d'estate non ci sono, per la mancanza di pressione, nessuno si lava. Ed ora dovremmo anche pagare questo aumento".
Infine Manzato: "E' un provvedimento ingiusto perché crea disuguaglianze e disattende la legge Galli che definisce l'acqua un bene primario. Noi paghiamo già per abitare in quest'area svantaggiata. Ora dobbiamo pagare il 30% in più l'acqua ma che nel 2006 ci sarà un'unica tariffa. Falso. Il presidente dell'Aato deve dimettersi, la sua gestione finora è stata fallimentare".

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26 gennaio 2003
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