RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
24 novembre 2002
di Beatrice Andreose


"No all'ospedale unico"
I pensionati del Montagnanese vogliono un referendum
e intanto chiedono un Pronto soccorso a Montagnana

Si ingrossa sempre più, nella Bassa Padovana, il fronte del no all'ospedale unico. Tra i più convinti avversari vi sono le associazioni dei pensionati autonomi, i quali chiedono a gran voce assemblee cittadine nei 42 comuni della Bassa.
E preannunciano un referendum popolare nel Montagnanese per passare tutti armi e bagagli all'Usl di Noventa Vicentina. Oreste Milanello segretario provinciale dell'Associazione pensionati della Cia, Luigi Zorzi presidente Cia nonché del Coordinamento Cupla (Comitato unitario pensionati lavoratori autonomi), Aldo Brendolin presidente Fipac Confesercenti, Walter Trovò segretario provinciale Fnap Cna, Sergio Cortese vicepresidente e Vilmo Businaro consigliere della Fenacom 50 e più dell'Ascom, hanno ribadito lo stesso principio: "No all'ospedale unico, ristrutturiamo l'esistente e creiamo un pronto soccorso a Montagnana. Per salvare un infartuato sono necessari 18', poi muore. Se il problema si verifica a Montagnana, prima che l'infartuato arrivi a Monselice fa in tempo a morire tre volte. Non siamo pregiudizialmente contro, ma è necessaria una viabilità adeguata. Finché non ci sarà è inutile pensarci" dice Trovò. Milanello: "La confusione è notevole e le posizioni diverse tra i partiti sono evidenti. Intanto aumentano le fughe in altre Usl. Il pericolo è soprattutto per Montagnana. Non crediamo che ci siano i soldi, come dicono Padrin e l'assessore regionale alla Sanità Gava, per l'ospedale unico. Noi torniamo a chiedere il rafforzamento degli ospedali di Este e Monselice e un pronto soccorso a Montagnana". Brendolin parla con le cifre: "Nel '99 i posti letto della nostra Usl erano 805, oggi ne sono previsti 630. Ben 175 in meno. Nell'intera provincia sono 654 in meno, tutti individuati nelle strutture pubbliche, nessuno nelle tre private. Si prevede che quando una persona ricoverata viene dimessa perché bisognosa di altre cure possa essere portata nelle Rsa, nelle Rsd o nelle Ch (ospedali comunità). Tutte, tranne la prima, a pagamento: ticket alberghiero dai 5 ai 50 euro al giorno".

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25 novembre 2002
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