Nell'intero territorio del comune di Padova è vietato l'uso dell'acqua del fiume Brenta per irrigare verdure da consumarsi crude. Lo stabilisce l'ordinanza emanata lunedì dal caposettore Ambiente Patrizio Mazzetto. Il provvedimento tiene conto della presenza di salmonella in un campione d'acqua superficiale prelevato a Ponte di Brenta.La segnalazione dell'Arpav, guidata da Paolo Cadrobbi (nella foto) - si legge nel provvedimento - riguarda l'analisi batteriologica di un campione d'acqua superficiale prelevato, il 9 ottobre, in via San Marco a Ponte di Brenta.
La relativa comunicazione del Dipartimento di Prevenzione-Servizio di Igiene e Sanità dell'Usl 16 è pervenuta al Comune il 31 ottobre. Nella nota si evidenzia appunto la necessità, a fronte della segnalazione dell'Arpav, dell'emanazione di un provvedimento "che disponga per il fiume Brenta il divieto d'uso dell'acqua per fini irrigui per verdure da consumarsi crude".
L'ordinanza, che è stata inviata (per gli adempimenti di competenza) al Genio Civile della Regione Veneto e al Consorzio di Bonifica Bacchiglione-Brenta, sarà in vigore "fino a diverso parere espresso dal responsabile del Dipartimento di Prevenzione-Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell'Usl 16.
Ma cos'è la salmonella? Si tratta di un genere di batteri aerobi, comprendente varie specie patogene per l'uomo e alcuni animali. Tra le specie più importanti vanno ricordate la salmonella typhosa, che provoca il tifo addominale, e le salmonellae paratyphi A, B, C, che causano i rispettivi paratifi. L'infezione si contrae per ingestione di cibo contaminato o per contatto con animali domestici.Va ricordato che giusto un mese fa anche il sindaco di Campodarsego Paola Candiotto, sulla scia del suo collega di Vigonza Antonino Stivanello, aveva vietato l'utilizzo dell'acqua del fiume Muson per irrigare ortaggi da consumare crudi.
Il divieto aveva interessato solo Campodarsego (che pure parte da Monfumo e arriva fino a Padova), sulla base dell'indicazione pervenuta dai tecnici dell'Usl 15.