RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
9 novembre 2002
di Luca Ingegneri

Permessi di soggiorno. La Cgil denuncia la lentezza burocratica e lo "sciacallaggio" dei datori
Sanatoria, stranieri ancora irregolari
Mancano tre giorni alla scadenza prevista dalla Bossi-Fini, ma nessuno ha completato l'iter

Ad appena tre giorni dalla scadenza dei termini della sanatoria contemplata dalla legge Bossi-Fini nessun lavoratore extracomunitario ha ancora potuto completare l'iter per la regolarizzazione. A tutt'oggi non è stato rilasciato neppure un permesso di soggiorno. Un dato sconcertante che conferma la lentezza delle procedure burocratiche. Sarebbero appena sessanta le richieste di convocazione delle parti (operai e badanti da una parte, datori di lavoro e famiglie dall'altra) finora pervenute alla Prefettura. È in quella sede che viene infatti definito il rapporto professionale. Un'inezia rispetto ai 10.838 kit (4.371 per le colf, 6.467 per i lavoratori subordinati) inviati al punto di raccolta di Napoli dove si procede all'informatizzazione delle pratiche. Ed un numero ancora più insignificante se si tiene conto del fatto che negli uffici postali padovani sono stati distribuiti la bellezza di 46.174 kit (21.614 per le badanti, 24.560 per i lavoratori)."È la conferma delle nostre perplessità - sostiene Leopoldo Tartaglia, della segreteria provinciale Cgil - perché all'atto pratico questa sanatoria è stata congegnata in maniera tale da regolarizzare il meno possibile, da lasciare impuniti i datori di lavoro che non se ne avvalgono, da impedire agli immigrati di essere loro stessi i protagonisti della regolarizzazione, denunciando pubblicamente la loro situazione".
All'ufficio immigrazione della Cgil si registrano casistiche preoccupanti: cresce a dismisura il numero dei licenziamenti e degli allontanamenti di lavoratori extracomunitari, il cui unico torto è quello di trovarsi alle dipendenze di padroni che non hanno alcuna intenzione di regolarizzarli. Gli stranieri lamentano inoltre indebite pressioni dei datori di lavoro affinché si facciano carico personalmente del contributo forfettario (290 euro per le badanti, 700 euro per un operaio) ed in seguito dei contributi previdenziali. La Cgil sostiene di poter documentare addirittura vere e proprie estorsioni ai danni di immigrati in cambio dell'attivazione dell'iter di regolarizzazione: somme di denaro oscillanti dai duemila ai settemila euro. Si arriva persino al caso limite di associazioni per delinquere, formate da intermediari o consulenti, che accalappiano lo straniero, si inventano datori di lavoro inesistenti e lo convincono ad affidare loro la gestione della pratica. Chi cade in simili tranelli rischia l'immediata espulsione dall'Italia: nel caso in cui si decide a denunciare truffe e raggiri si pone automaticamente nelle condizioni di non poter più beneficiare della sanatoria . Finora la Cgil ha accuratamente evitato il ricorso alla magistratura. Tranne che in un caso. Qualche giorno fa è stato depositato alla Procura della Repubblica un esposto in cui si denunciano una sessantina di estorsioni ai danni di lavoratori in attesa di regolarizzazione. "Anche il governo si è reso conto delle enormi difficoltà nell'applicazione della legge - osserva Tartaglia - ma la circolare Mantovano, recapitata appena due giorni fa alle Prefetture, giunge fuori tempo massimo. È positivo il fatto che si voglia concedere un permesso temporaneo di sei mesi ai lavoratori che abbiano avviato una vertenza nei confronti dei datori di lavoro contrari a metterli in regola. Ma abbiamo l'impressione che nessuno straniero potrà approfittare di quest'opportunità". Ecco perché la Cgil del Veneto ha deciso di inviare al governo centrale, attraverso i prefetti ed il Presidente della Giunta regionale, una richiesta di proroga dei termini per la presentazione delle domande di regolarizzazione dei lavoratori immigrati: "È un'esigenza pressante del nostro sistema economico - si legge nell'appello - che risponde anche alla necessità di creare un contesto produttivo e sociale improntato alla trasparenza, alla concorrenza leale, al rispetto della legalità, dei diritti e della dignità di ogni essere umano".

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9 novembre 2002
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