LA POLEMICA DIVAMPA "Comanda la Sita" Schiavon: "E' il terzo rincaro"
Il resoconto di Mario Verza non convince affatto il centro-sinistra, all'opposizione anche in consiglio provinciale. "Questo è il terzo aumento deciso dalla maggioranza in tre anni - fa notare il diessino Mariano Schiavon - Il primo risale al 1999. Il secondo, pari addirittura ad una percentuale del 6,45%, entrò in vigore l'1 settembre 2001. L'ultimo, del 2,3%, è stato deliberato il 29 luglio scorso, è valido dall'1 settembre e contrasta con il decreto blocca-tariffe del governo, sempre forzista".
"Così facendo la giunta guidata dal presidente Vittorio Casarin non solo penalizza l'utenza più debole, cioè studenti e operai, ma si ribella pure ai dettami di Berlusconi, dimostrandosi incoerente. Alla faccia dei tanti proclami sbandierati dal Polo, che ha sempre detto di privilegiare l'omogeneità di comportamento tra governo centrale e amministrazioni periferiche. A tali indicazione, la Provincia ha preferito l'accettazione supina delle richieste di rialzo delle tariffe puntualmente presentate ogni estate dalla Sita".
Una linea di condotta che l'Ulivo contesta anche per un altro motivo. Se è vero che la crescita dei prezzi di biglietti e abbonamenti per il trasporto pubblico extraurbano si adegua all'inflazione reale, perchè allora per il rinnovo dei contratti di lavoro il governo impone come tetto massimo di riferimento il tasso di inflazione programmata dell'1,4%? Percentuale che, tra l'altro, andrebbe aggiornata all'1,7%, almeno stando al parere degli economisti.
"Insomma, questo aumento proprio non lo digeriamo - continua Schiavon - La sua unica funzione è di permettere alla Sita il recupero dell'inflazione reale. E' inutile che l'assessore Verza giustifichi gli aumenti con la necessità di offrire qualità: significa che prima dei rialzi offrivamo un servizio scadente? Ma già nel 2001 la giunta Casarin aveva spacciato l'incredibile balzello del 6,45% per l'intenzione di dare di più, quindi a che serve spillare altri soldi ai cittadini? Il trasporto non era già stato migliorato l'anno scorso?".
Il vice-presidente replica di guardare alla giunta di centro-sinistra di Rovigo, autrice esattamente dello stesso tipo di rialzo deciso dall'esecutivo di Padova, di colore opposto. "Ma non prendiamoci in giro con questi continui e inutili paralleli - sbotta Schiavon - Rovigo è un pretesto insensato, visto che la realtà del Polesine non ha nulla a che fare con la nostra. Non le si può certo attribuire lo stesso peso. La verità è che si cerca di nascondere con scuse ridicole l'ennesimo peso sbattuto sulle spalle delle famiglie e delle fasce meno abbienti".
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