LA POLEMICA. Interrogazione a Vittorio Casarin "Ma perché la Provincia rimborsa
macchiatone e brioche agli assessori?"
Lo spuntino di gamberetti in salsa rosa, lo spriz al prosecco, al bar; ma anche il piatto di gnocchi alle noci e la bresaola con la rucola. L'assessore, sfinito dalle pratiche amministrative e dalla responsabilità, mangia e, generoso com'è, magari offre agli amici, a colleghi di partito oppure, perché no, a vicini di casa o a compagni di scuola. Non sia mai che un assessore passi per pidocchioso. A noi non può che far piacere se i componenti il governo provinciale fanno bella figura.
Ma se paga la Provincia sorgono alcune, fondate perplessità, anche perché non si tratta di persone bisognose ma di gente pagata con fior di stipendi. Il consigliere Mariano Schiavon ha firmato con Federico Ossari e Mario Girolimetto, tutti e tre della Margherita, un'interrogazione ai presidenti della giunta e del consiglio in cui si chiede: "Dal momento che agli assessori sono riconosciute laute indennità. come si giustifica politicamente la richiesta di rimborsi di altra natura come bar, ristoranti,taxi, ecc.?
"La Provincia - è scritto nel documento presentato il 22 luglio scorso - paga acriticamente ogni richiesta di rimborso a amministratori che, nonostante 5000 euro mensili di compenso, con poco pudore chiedono il recupero di brioche e cappuccini, di macchiatoni e tramezzini".
Schiavon e gli altri firmatari notano che i cittadini, infastiditi dai recenti provvedimenti di finanziamento ai partiti e dall'aumento degli stipendi ai portaborse dei senatori, riempiono di critiche velenose chiunque svolga una funzione pubblica. L'immagine offerta non è positiva. Ma tra le persone impiegate nella pubblica amministrazione c'è ancora chi crede in principi ideali, ci sono uomini e donne che si impegnano perché intendono la politica come un servizio reso ai cittadini e contestano chi ricerca in questa attività il successo professionale o il facile arricchimento".
"Così - sottolineano i firmatari - i giudizi sommari di questi giorni, le generalizzazioni sono un'offesa e una beffa per i tanti amministratori locali animati solo da buona volontà e senso civico. Chiediamo, quindi, come possa giustificarsi, non solo politicamente, la richiesta degli assessori di essere rimborsati di bar, ristoranti, ecc. spese che, nel 2001, sono ammontate a 5 milioni e 379 mila vecchie lire. Secondo noi è comprensibile la rifusione delle spese chilometriche e telefoniche di chi amministra e queste spese sostiene nell'esercizio della sua attività, sono, invece, censurabili tutti i rimborsi di altra natura".
"Noi facciamo una proposta - continuano i firmatari - chiediamo che quale rimedio alla poca sensibilità dimostrata nel 2001, gli assessori destinino per il corrente esercizio finanziario l'ammontare dei loro rimborsi alla Cooperativa Amicizia che, nonostante la mozione votata dal consiglio provinciale il 10 giugno scorso, non ha avuto finora alcun contributo. Suggeriamo che all'iniziativa si uniscano il presidente Vittorio Casarin e il presidente Valerio Carnio che, con i loro rimborsi, dovrebbero rendere più significativa la somma complessiva da erogare alla Cooperativa Amicizia. Così facendo si riconcilierebbe la politica con la solidarietà e acquisterebbe maggiore forza ideale l'impegno politico dei nostri ammnistratori".
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