Per l'Ulivo sei caserme dei carabinieri rischiano l'inattività "Sicurezza, Provincia alla finestra"
LA POLEMICA. Arcoraci ribatte: "Solo pretesti"
"I cittadini non sono dei fessi e sanno benissimo che la criminalità non si combatte con l'effimero Osservatorio provinciale sulla sicurezza e il bando di 30 mila euro di contributi per potenziare le dotazioni dei corpi di Polizia municipale dei Comuni. Bensì mantenendo o aumentando le caserme dei carabinieri, fondamentali per il presidio territoriale da parte delle forze dell'ordine". Con questo monito, il gruppo dell'Ulivo di Palazzo Santo Stefano esorta la giunta provinciale ad intervenire rapidamente sulla grave questione delle sei caserme che rischiano in alcuni casi di chiudere i battenti (come quelle di Casalserugo, Bovolenta e Carmignano) e in altri la mancata attivazione delle stazioni fisse, come sta avvenendo a Cadoneghe, Montegrotto e Ponte San Nicolò. L'interrogazione del centrosinistra, presentata lunedì in consiglio, mira a denunciare "l'insufficiente e inadeguato impegno della giunta Casarin in merito alle problematiche sulla sicurezza".
Per Mariano Schiavon, Bruno Baggio, Federico Ossari, Mario Girolimetto (tutti della Margherita) ed Elisabetta Leban dei Ds, gli interventi della Provincia non sono assolutamente sufficienti a garantire sicurezza: "Benché più di un anno fa - spiega Schiavon - ci siano state sollecitazioni degli amministratori municipali verso la Provincia per una più decisa azione di coordinamento e sostegno alle iniziative dei Comuni, e in particolare all'aiuto finanziario per nuove caserme di forze dell'ordine, Casarin e l'assessore alla Sicurezza Sebastiano Arcoraci non stanno facendo nulla per sostenere la gravissima situazione di alcuni Comuni, dove mancano i soldi per pagare gli aggiornamenti degli affitti delle caserme o le nuove locazioni da tempo programmate". E' in effetti il rischio che corrono i Comuni di Casalserugo (dove da tre anni i carabinieri hanno lo sfratto dall'attuale palazzina, il Ministero non può pagare l'affitto di una nuova sede e il Comune non ha i fondi per sostituirsi), Bovolenta, Carmignano, Montegrotto, Ponte San Nicolò e Cadoneghe (questi ultimi assegnatari dell'organico, ma sprovvisti di caserma e con lo Stato indisponibile ad ulteriori oneri). Ecco le richieste dell'Ulivo: "Ci sono sei sindaci che chiedono aiuto a Regione e Provincia per ovviare alle negligenze dello Stato - punge la Leban - Quindi chiediamo un doveroso intervento della Provincia sia verso il Ministero, affinché metta a disposizione più risorse per sostenere i maggiori oneri per le locazioni delle caserme, sia verso la Regione perché, insieme alla Provincia, sottoscriva la convenzione (garanzia richiesta dall'Ater, incaricata di costruire le caserme, ndr) che la impegna a pagare l'affitto al posto del Ministero".
Immediata la replica dell'assessore Arcoraci: "La polemica del centrosinistra sulle politiche per la sicurezza intraprese dalla giunta Casarin è incomprensibile, ingiustificabile e pretestuosa, in quanto siamo i primi in Italia, insieme a Torino, a realizzare l'Osservatorio. Per quanto riguarda poi le stazioni dei Carabinieri, tre giorni fa ho inviato una lettera di sostegno al sindaco di Ponte San Nicolò per garantire un maggior presidio nel suo territorio e collaborare affinché Stato e Regione intervengano rapidamente sulla questione".
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