RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
22 novembre 2004
di Renzo Mazzaro

Il tracciato prescelto scatena la protesta Oggi alle 17 sit-in davanti alla Provincia
Orbitale, comitati in marcia contro Casarin
I nove gruppi locali hanno formato il Coordinamento unico

Chissà se il presidente Vittorio Casarin, da uomo pratico qual è, si farà i complimenti oggi per il risultato ottenuto: essere riuscito a compattare i comitati comunali della periferia che si oppongono al nuovo sistema stradale Orbitale-Anulare della Grande Padova, in un fronte unico. Grande o piccolo si vedrà oggi pomeriggio, alla manifestazione di protesta indetta davanti al palazzo della Provincia (ore 17). Ma sul fatto che sia unico, non ci piove. Erano tanti, questi comitati. Ne abbiamo contati 9, disseminati in un'area di 50 chilometri. Era difficile che si mettessero d'accordo da soli. La strategia del presidente ha fatto il miracolo. Che il merito sia di Casarin non c'è alcun dubbio: aveva puntato sulla vecchia strategia del divide et impera. Quando un comitato arrivava da lui a lamentarsi della perversione del tracciato di quest'opera pubblica improvvisamente più necessaria del pane quotidiano, lui da buon padre di famiglia rassicurava tutti dicendo: nessun problema, spostiamo il tracciato più in là. I giornali ne scrivevano e arrivava immediatamente il comitato di quelli più in là: dov'è il problema, continuava lui, spostiamo il tracciato dall'altra parte. I giornali continuavano a scrivere e arrivava il comitato dell'altra parte, più imbufalito che mai: bòni, diceva Vittorio, rimediamo subito.
Di rimedio in rimedio, tutti hanno cominciato a capire la solfa. Così 20 giorni fa è nato un comitato unico. Che non è un partito unico, sia ben chiaro: è fatto da gente normale, tra cui anche persone che fanno politica, ma di varia provenienza e militanza. L'aria ha cominciato a diventare minacciosa ed ecco la svolta: Vittorio Casarin va in televisione e dice che l'opposizione all'Orbitale diventato nel frattempo Grande Raccordo Anulare di Padova (in sigla Grap e speriamo di non ubriacarci) è guidata da gente che ha interessi precisi.
Il che è sublime: ci mancherebbe che i cittadini non si interessassero di casa propria e dei relativi beni immobili, con adiacenze, pertinenze, proprietà e spettanze. E' roba da codice civile, più che da dibattiti politici. Questa veloce cronistoria ci viene - ovviamente - non dal presidente Vittorio Casarin, del quale siamo pronti come sempre a ospitare anche i sospiri, ma da Daniele Monteforte e Mirco Lazzarini di Limena, Walter Poggi di Cadoneghe, Massimo Benetollo e Valerio Stefanello di Vigonza, che sono alcuni componenti del comitato che oggi guida la manifestazione contro Vittorio Casarin.
Bisogna precisare che questa personalizzazione dello scontro politico in atto è ingenerosa nei confronti del presidente della Provincia. Il numero 2 dell'operazione Grap, gerarchicamente parlando, è nientedimeno che il sindaco di Padova Flavio Zanonato, vicepresidente della società il cui statuto dovrebbe andare in discussione oggi pomeriggio in consiglio provinciale, salvo ripensamenti. Sarebbe il via libera alla costituzione del promotore finanziario dell'infrastruttura. La presenza di Zanonato fa leggermente a pugni con quanto sostenuto dal centrosinistra in campagna elettorale (vedi intervista sotto) ma non è l'unica presenza di rilievo dal mondo della sinistra. Il nome a prova di bomba è quello di Lino Brentan, amministratore delegato di Serenissima Autostrada Spa, forse il vero cervello di questa operazione, uno abituato a portare a casa i progetti di cui si occupa e, per questo, a blindarli coinvolgendo tutti gli interessati. Stavolta Brentan (o chi per lui) ha toccato vette magistrali di pianificazione territoriale: il Grande Raccordo Anulare di Padova è stato collegato con una bretella chiamata "Tratto X" (dite se non sembra un'operazione in codice) al Passante di Mestre, dal quale dista perlomeno 15 chilometri (considerando l'innesto di Vigonza e non certo l'ingresso di Abano) con il risultato che tutto rientra nella Legge Obiettivo: niente pareri dei Comuni, niente conferenze dei servizi, procedure spianate, nel superiore interesse della collettività.
L'altro snodo dell'operazione Grap è rappresentato dallo spostamento del casello di Padova Ovest (appena ultimato!): senza questo intervento le due società autostradali non sarebbero legittimate a spendere un euro. Di euro invece - stiamo sempre al punto di vista polemico dei comitati contrari all'opera - ne verranno spesi ben 280 milioni. Cifra che fa gridare all'opera faraonica, basata su studi dei flussi di traffico lacunosi se non inesistenti, realizzata in doppione all'anello oggi appena ultimato, applicando soluzioni sui generis: da due a quattro corsie senza spiegazioni, sopra gli argini, imprigionando 3000 abitanti a Limena, e mille altri rilievi critici. Tutti versanti che l'ente pubblico dovrà rimontare, perché - questo il bello - la prima accusa alla Provincia è di non voler spiegare le cose per paura del confronto.

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18 dicembre 2004
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