RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
22 novembre 2004
di Renzo Mazzaro


Franco Frigo: "Condivido solo il tracciato ovest"

Chiediamo a Franco Frigo, consigliere regionale del centrosinistra e avversario battuto da Vittorio Casarin alle elezioni di giugno: lei starebbe facendo la stessa cosa di Casarin?
"Nel mio programma elettorale, firmato da tutto il centrosinistra, avevo scritto di essere d'accordo sulla parte ovest dell'Orbitale, mentre era tutta da rivedere la parte nord. Qui si complicano le cose".

Perché?
"La proposta di Casarin in campagna elettorale prevedeva un progetto di grande Orbitale con nuovo casello a Ronchi di Villafranca. Era uno dei motivi di opposizione dei Comuni del nord, perché questo nuovo casello alterava tutta l'accessibilità all'autostrada. Peraltro, Casarin non aveva mai detto che era prevista la chiusura del casello di Padova Ovest".

La sua tesi invece qual era?
"Che nelle attività economiche di promozione non possono esserci mai i responsabili delle istituzioni. Tanto meno da protagonisti. Io portavo l'esempio della Romea Autostradale: il fatto che fosse presieduta da Vittorio Casarin comportava non pochi problemi di avanzamento, tant'è che ha vinto la proposta Orte-Mestre. E poi perché è un non senso: che vi sia un presidente della Provincia che è anche presidente della società di promozione..."

La dice lunga. E' così?
"Sì, la dice lunga rispetto alla mia tesi".

E lei si ferma qui o si spinge un po' più in là?
"Ah, ah, ah... (grande risata). Io mi limito a dire che questa è la situazione come la vedo. Ma è chiaro che poco interessa ai comitati, i quali vogliono sapere se si è favorevoli o contrari".

Perfetto: lei è favorevole o contrario all'Orbitale?
"La discussione che è in atto mi sembra astratta, rispetto al merito. Per esempio: i comitati di Cadoneghe sono contrari all'Orbitale, ma l'Orbitale non avrà nulla a che fare con la complanare del Muson, che questi comitati osteggiano".

Stiamo al punto: se gli enti locali vogliono rassicurare la cittadinanza sulla bontà delle infrastrutture proposte, cosa devono fare secondo lei?
"Io ricordo che, da presidente della Provincia di Padova negli anni '80, ebbi diversi incontri con i comitati dell'Arcella e di Altichiero interessati dalla terza corsia, che si vedevano l'autostrada a ridosso e correvano dal sindaco e dal presidente della Provincia per avere tutela".

E voi che tutela avete dato?
"Fu abbastanza facile, perché non eravamo coinvolti nel progetto: lo criticammo, imponemmo per esempio le barriere antirumore. E parliamo del 1986, anno in cui le barriere erano note solo in Olanda e in Inghilterra. Tutelammo gli espropriati rispetto al tentativo di liquidarli con poche lire. Le istituzioni ebbero modo di fare da sponda effettiva ai cittadini che vedevano alterato o compromesso il rapporto con il proprio territorio, con la propria abitazione".

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18 dicembre 2004
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