RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
5 marzo 2002
di Felice Paduano


Pensioni, una beffa amara per 24.866
L'aumento di 1 milione al mese slitta ad aprile: è colpa dei Caf?
La direttrice dell'Inps D'Amico: attendiamo le autocertificazioni

Sono 24.866 i pensionati padovani, con oltre 70 anni di età, che hanno diritto all'aumento della pensione fino ad un milione di lire, pari a 516, 46 euro. Nel Veneto in lista d'attesa ci sono 126.762 persone. La cifra ufficiale è quella fornita dall'Inps nazionale direttamente ai Caaf locali.
Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva promesso agli italiani che la nuova pensione minima sarebbe arrivata nelle tasche dei pensionati per le festività natalizie, ma non è stato così. Proprio in questi giorni è venuta a galla la verità, densa di polemiche: l'aumento verrà pagato forse entro aprile.L'attesa e le proteste di chi legittimamente attende di incassare gli aumenti sono diventate così pesanti che proprio nei giorni scorsi il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha detto pubblicamente che se le nuove pensioni non sono state ancora erogate le responsabilità sono da addebitare alle Poste, alle sedi Inps oppure anche ai singoli pensionati che non hanno restituito i modelli. Tanto per fare un esempio, per la provincia di Padova sono ben 24.866 modelli "Redmil" inviati ai pensionati che hanno diritto all'innalzamento dell'assegno.
Chi ha ragione? Il ministro Maroni oppure chi governa la macchina della previdenza sociale? Negli uffici Inps in piazza Insurrezione, i commenti sono molto netti."Credo che il ministro Maroni abbia sbagliato in perfetta buona fede", dice Angela D'Amico, direttore della sede padovana. "Il ministro del Lavoro, quando ha rilasciato alla stampa le dichiarazioni che tutto noi conosciamo non ha tenuto conto dei tempi tecnici necessari per la spedizione e la consegna dei modelli. La documentazione è stata spedita da Roma ai diretti interessati tramite i Caaf, i centri di assistenza fiscale gestiti dai sindacati: a noi non sono ancora stati restituiti e quindi non possiamo pagare una lira in più rispetto a prima se non controlliamo le autocertificazioni con la nostra banca dati. In questi documenti il pensionato deve attestare realmente che il suo reddito personale e familiare, che non deve aver superato i vincoli imposti dalla legge altrimenti è tagliato fuori".
E i vincoli per ottenere l'aumento mensile fino a 516,46 euro sono i seguenti: avere compiuto i 70 anni di età e non superare il reddito di 13.000.000 di lire all'anno cui si somma l'assegno sociale se il pensionato ultrasettantenne è coniugato. Cosa accadrà per i lavoratori autonomi?"Il Veneto e la provincia di Padova sono territori abbastanza ricchi per reddito pro capite lordo rispetto alla maggioranza delle regioni italiane. Sono numerosi i pensionati che hanno due pensioni oppure che hanno una casa in usufrutto (in genere concessa ai figli) per non parlare di altri tipi di entrate. Per tutti questi precisi motivi il numero di pensionati che avranno diritto all'innalzamento della pensione minima sarà inferiore a quella di tante altre regioni", conclude Angela D'Amico.
Resta il problema vero: l'aumento entrerà nelle tasche dei pensionati, oppure le lungaggini burocratiche finiranno per protrarre sine-die il pagamento degli aumenti.

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7 marzo 2002
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