PROVINCIA DI PADOVA

MARTEDÌ 28 OTTOBRE 2014

Larga partecipazione ai suoi funerali a Villaguattera
Marina Carpanese: un inno alla vita
che la morte non interrompe

Il suo lavoro tra gli anziani fragili del Beato Pellegrino
   C'è una grande partecipazione al funerale di Marina Carpanese Vettore nella chiesa di Villaguattera. Sono infatti in molti a sentirsi più soli dopo che una malattia inattesa l'ha repentinamente sottratta alla vita della sua famiglia, dei suoi colleghi di lavoro, della sua comunità. Anch'io sono spiazzato da questa morte: come presidente di AltaVta avevo avuto modo di apprezzare Marina Carpanese per il sui lavoro di operatrice sociosanitaria al Beato Pellegrino ed anche di far tesoro delle sue capacità al tavolo degli incontri con la Rappresentanza sindacale aziendale, nella quale i suoi colleghi l'avevano eletta.
Il parroco don Savino Faggin consegna ai presenti l'ultima immagine di Marina Carpanese, dentro la bara di legno chiaro: vestita con la semplicità di una tuta, attrezzata con un rosario e una pallina rossa. La pallina rossa è stata uno dei suoi strumenti di lavoro: le serviva a costruire serenità tra gli anziani e i colleghi, quando le parole non bastavano. La "terapia del sorriso" è un'eredità che lascia ai colleghi di AltaVita che numerosissimi sono in chiesta e che prima del commiato finale portano la loro testimonianza e soprattutto il loro grazie all'amica. C'è in particolare una parola che di Marina Carpanese vogliono conservare nel ricordo di lei e nella loro vita: coraggio.
Il coraggio si respira durante tutta la liturgia; essa è quasi un inno alla vita: doloroso, com'è a tratti la vita, ma racconta anche la speranza. È del resto proprio quello che Marina Carpanese ha contribuito a creare nella Residenza Rose del Beato Pellegrino, a servizio di una vecchiaia fragile e spesso dolorante per sé e dolorosa per i familiari.
Fuori dalla chiesa, dopo la benedizione di don Savino Faggin e di don Luciano Rizzetto, l'assistente spirituale del Beato Pellegrino, c'è un "picchetto d'onore" per il suo impegno sindacale a favore dei colleghi. Le bandiere delle Cgil, portate da colleghi ed amici, si inchinano al passaggio della bara. Bello anche questo gesto: racconta di quello che Marina Carpanese sapeva fare anche in questa funzione. È un racconto di cui da presidente di AltaVita ho condiviso molti capitoli al tavolo delle trattative sindacale, con ruoli diversi, a volte contrastanti, ma con Marina Carpanese mai contrapposti.

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ppd-032
29 ottobre 2014
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Tino Bedin