
Un'interrogazione di Tino Bedin sull'organico ridotto
Le scuole di Albignasego devono garantire ancora il tempo lungo
Affollata assemblea di genitori venerdì 12 aprile
Sulla riduzione dell'organico dei docenti e conseguente riduzione dell'offerta formativa per l'anno 2002/2003, tema dell'incontro che si è tenuto venerdì 12 aprile ad Albignasego, il senatore Tino Bedin ha presentato un'interrogazione al ministro dell'istruzione Letizia Moratti, con la quale chiede di "assicurare, nell'immediato, la continuità del funzionamento organizzativo delle scuole a tempo lungo di Albignasego e della provincia di Padova, e in prospettiva, assicurare equità nell'assegnazione dei docenti alle scuole, considerando come criterio guida anche il tempo scolastico realmente assicurato dal piano dell'offerta formativa delle singole scuole".
La situazione del Circolo didattico di Albignasego, realtà territoriale ove è presente il maggior numero di scuole a tempo lungo, è emblematica: a parità di funzionamento con l'attuale anno scolastico, sono stati assegnati ben cinque posti comuni di organico in meno (da 94 a 89). Di fatto, nell'assegnazione dei posti d'organico ai circoli didattici della provincia di Padova con scuole funzionanti a tempo lungo, sono stati ovunque decurtati i posti assegnati negli anni scolastici precedenti.
Infatti, non si è tenuto conto del particolare funzionamento delle locali scuole elementari, in buona parte funzionanti con progetti formativi di tempo lungo, che prevedono un orario scolastico fino a 37 ore settimanali di attività didattiche e necessitano di un incremento di posti d'organico.
"Con i posti d'organico assegnati per l'anno scolastico 2002/2003 - osserva il senatore Tino Bedin - le scuole di Albignasego non sarebbero più in grado di garantire l'attuale offerta formativa; ciò provocherebbe grandi disagi alle famiglie che, vedendosi private dell'attuale struttura organizzativa a tempo lungo, struttura a cui sono abituate da anni, dovrebbero non solo ridimensionare le aspettative di formazione complessiva dei figli, ma anche modificare i propri stili di vita, lavorativi e di re-lazione sociale".
Ecco il testo dell'interrogazione.
BEDIN - AL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA. - Premesso che:
- la legge n. 448/2001 (Finanziaria 2002) prevede la costituzione delle dotazioni organiche del personale docente sulla base " di criteri e di priorità che tengano conto della specificità dei diversi contesti territoriali [e] delle condizioni di funzionamento delle singole istituzioni ";
- la Circolare del MIUR n. 16 del 19 febbraio 2002, dedicata alla costituzione delle dotazioni or-ganiche del personale docente per l'anno scolastico 2002/2003, all'art. 2 (dotazioni provinciali) dell'allegato schema di decreto interministeriale, prevede che l'assegnazione dell'organico agli istituti, effettuata dai direttori generali degli uffici scolastici regionali, venga effettuata " con riguardo alle specifiche esigenze ed alle diverse tipologie e condizioni di funzionamento delle istituzioni scolastiche, nonché alle possibilità di impiego flessibile delle stesse risorse, in con-formità a quanto previsto dal D.P.R. 8/3/1999 n. 275 che detta norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche. Nella determinazione dei contingenti provinciali deve, altresì, te-nersi conto delle situazioni di disagio legate a specifiche situazioni locali…";
- negli scorsi anni scolastici, ed in particolare dall'anno scolastico 1998/99, per effetto della legge n. 662/1996 ( Finanziaria 1997), è decollato il cosiddetto organico funzionale di circolo che, pur non rispondendo così come indicava la Circolare ministeriale applicativa n. 53 del 12 febbraio 1998 a " tutte " le esigenze didattiche e organizzative previste dalla scuola elementare attra-verso una " più equa e mirata distribuzione delle risorse di personale ", aveva comunque atte-nuato i disagi della mancanza di posti in organico;
- i progetti di tempo lungo sono nati per l'impossibilità di istituire nuove scuole a tempo pieno dal-l'anno scolastico 1989/90 ai sensi dell'art. 8 co. 2 della legge n. 148/1990;
- in particolare, per la provincia di Padova, il Ministero ha finora assicurato, seppure all'ultimo momento (giugno-agosto) e talvolta anche al di là dello stesso organico funzionale, un congruo numero di posti aggiuntivi consentendo alle scuole a tempo lungo di conservare la propria struttura organizzativa e, conseguentemente, di erogare il servizio scolastico atteso dall'utenza;
constatato che:
- nell'assegnazione dell'organico magistrale al circolo didattico di Albignasego e ad altre realtà della provincia di Padova per l'anno scolastico 2002/2003, non si è tenuto conto del particolare funzionamento delle locali scuole elementari, in buona parte funzionanti con progetti formativi di tempo lungo di cui all'art. 8 co. 2 della legge n. 148/1990; questi progetti prevedono un orario scolastico fino a 37 ore settimanali di attività didattiche e necessitano di un incremento di posti d'organico;
- nell'assegnazione dell'organico magistrale al circolo didattico di Albignasego e ad altre realtà della provincia di Padova per l'anno scolastico 2002/2003, è stato assicurato lo stesso numero di posti comuni (posti cattedra) assicurato alle scuole a tempo normale funzionanti con un ora-rio scolastico che varia dalle 27 alle 30 ore settimanali di attività didattiche;
- nell'assegnazione dei posti d'organico ai circoli didattici della provincia di Padova con scuole funzionanti a tempo lungo sono stati decurtati i posti assegnati negli anni scolastici precedenti; emblematica è la situazione del Circolo didattico di Albignasego, realtà territoriale ove è pre-sente il maggior numero di scuole a tempo lungo: a parità di funzionamento con l'attuale anno scolastico, sono stati assegnati ben cinque posti comuni di organico in meno (da 94 a 89);
osservato che:
- con i posti d'organico assegnati per l'anno scolastico 2002/2003, non sarebbe più possibile garantire l'attuale offerta formativa; ad esempio, nelle scuole di Albignasego, ciò provocherebbe grandi disagi ed una conseguente vigorosa protesta da parte delle famiglie che, vedendosi pri-vate dell'attuale struttura organizzativa a tempo lungo, struttura a cui sono abituate da anni, dovrebbero non solo ridimensionare le aspettative di formazione complessiva dei figli, ma anche modificare i propri stili di vita, lavorativi e di relazione sociale;
- ciò crea un'evidente ed iniqua penalizzazione proprio nei confronti di quelle realtà scolastiche che, per rispondere ad una forte domanda sociale di aumento dell'orario scolastico, si sono da tempo attivate per creare servizi migliorativi in quantità e qualità di offerta formativa;
chiede di sapere:
- se il Ministro sia a conoscenza del fatto che i calcoli dell'organico da assegnare alle scuole, di-sattendono le enunciazioni di principio esposte in premessa perché:
a) si riferiscono non alla totalità delle esigenze organizzative delle scuole, ma solo a due tipologie di tempo-scuola (normale a 27-30 ore di attività e pieno a 40 ore di attività);
b) non si tiene conto di una realtà organizzativa scolastica del tutto specifica (i tempi lunghi) ormai radicata nelle scuole della provincia di Padova e in quelle di Albignasego in particolare;
c) favoriscono province e regioni ove il numero delle scuole a tempo pieno, già prima dell'anno scolastico 1989/90, era elevato a differenza della situazione del territorio padovano e veneto più in generale; il "favoritismo" dipende dal fatto che in province e regioni con molte scuole a tempo pieno le necessità dell'utenza trovano adeguato riscontro; inoltre, godendo queste scuole del cosiddetto raddoppio d'organico (due docenti per una classe), beneficiano anche di u-n'assegnazione notevolmente superiore di docenti;
- cosa il Ministro intenda fare per:
a) nell'immediato, assicurare la continuità del funzionamento organizzativo delle scuole a tempo lungo di Albignasego e della provincia di Padova;
b) in prospettiva, assicurare equità nell'assegnazione dei docenti alle scuole, considerando come criterio guida anche il tempo scolastico realmente assicurato dal piano dell'offerta formativa delle singole scuole.
10 aprile 2002 |