 Antonio Tognin Paolo Piccolo
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Oggi è per Pozzonovo il primo giorno senza Toni Tognin sindaco. Aveva deciso di lasciare l'incarico assegnatogli nel 2014 da un'ampia parte della sua gente e Antonio Tognin ieri non ha cambiato idea: uomo di parola, come sanno tutti a Pozzonovo, non aveva parlato a caso alla fine dell'anno, ma per una scelta ragionata e motivata, con una scelta di date che riduce al minimo il periodo di gestione commissariale, perché già alle amministrative di primavera Pozzonovo potrà scegliere il nuovo sindaco.
Conosco Toni Tognin da molti anni. Così come da molti anni conosco Paolo Piccolo, il suo vicesindaco, che ovviamente conclude anche lui il suo impegno. Per questa lunga conoscenza ed amicizia capisco come un sindaco che ha una maggioranza forte a sostenerlo, che non ha "chiacchiere" di paese (se non quelle… normali della politica), possa comunque dimettersi.
Tognin si era candidato sindaco per unire Pozzonovo. È una condizione cui tiene molto, perché si sente parte del popolo. Ora che si dimette per evitare che - non per colpa sua - Pozzonovo si divida. E lo spiega così: "Una decisone presa a malincuore, ma sulla quale non ho avuto ripensamenti. Non esistevano più le condizioni per governare serenamente. Reputo quindi che il mio percorso debba concludersi qui. Non provo rancore per nessuno nonostante il clima e le pressioni che si sono create in paese in questi mesi. Sono orgoglioso di questi due anni di amministrazione e ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto. In tanti, anche in questi giorni, mi hanno fatto sentire, in varie forme, la propria solidarietà e vicinanza".
Paolo Piccolo, il vicesindaco, conferma questo stile di serietà e di serenità: "Ci dispiace interrompere in un momento in cui, si potevano iniziare a raccogliere i frutti del lavoro e vedere partire tante opere. Ora ci ritroveremo per fare il punto della situazione. La volontà è quella di ripartire". So che Paolo, come ha sempre fatto con generosità nella vita politica di Pozzonovo, lavorerà nelle prossime settimane per il suo paese, non per sé. Lo farà anche Toni: me lo conferma lui stesso. Del resto egli ha già dimostrato di saper fare il bene del suo paese.
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