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L'Amministrazione comunale di Piove di Sacco ha promosso anche quest'anno una serie di celebrazioni per il 4 novembre, Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, che quest'anno coincide con il Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, fissando per lunedì 5 novembre la data della commemorazione nel Centro storico e per martedì 6 novembre quella fuori dal Centro storico, in modo da dare a tutte le scuole la possibilità di parteciparvi.
Così lunedì 5 novembre si sono ritrovate istituzioni, associazioni e scolaresche, prima in duomo per la celebrazione di una santa messa di suffragio, poi in piazza Vittorio Emanuele II per la deposizione della corona al monumento ai caduti, infine in piazza Matteotti davanti al municipio per una riflessione collettiva sulla data. Alla riflessione hanno contribuito sia l'amministrazione comunale sia numerosi studenti delle scuole locali.
L'orazione ufficiale è stata affidata dall'Associazione nazionale combattenti e reduci al senatore Tino Bedin. A nome della Federazione provinciale Tino Bedin ha ricordato che "siamo alla conclusione delle commemorazioni a ricordo del Centenario della Grande Guerra e questa contingenza storica rappresenta per noi, ancora più di altri, un'importantissima occasione per far sentire ancora più forte la nostra voce e per ridare l'onore che meritano ai nostri caduti, rinnovandone il ricordo e i sacri valori per cui hanno donato la propria vita. Non si tratta di una ripetizione rituale ma di un'azione decisa ed incisiva di conferma dei valori che devono permeare le nostre azioni di tutti i giorni ricordando sì il passato, ma auspicando soprattutto una pace finalmente duratura per tutta l'umanità".
Il senatore Bedin ha anche citato un'interessante intervista al Corriere della Sera proprio del 4 novembre, nella quale il Presidente Sergio Mattarella ha tra l'altro ricordato: "Da giovane mi ha molto colpito la lettura di 'Luglio '14' di Emil Ludwig, scritto alla fine degli anni Venti: l'Europa scivolò nella guerra, la più spaventosa che l'umanità avesse mai conosciuto, senza rendersene davvero conto; per una serie di circostanze, di ripicche, di irrigidimenti, che nessuno aveva realmente programmato e che molti, nelle cancellerie e nelle diplomazie, neppure si proponevano. Le inerzie prevalsero sulle volontà, ma le inerzie della storia non costituiscono mai un alibi per la politica".
"Bene dunque hanno fatto l'Amministrazione comunale di Piove di Sacco e le associazioni combattentistiche - ha osservato l'oratore - ad incentrare la celebrazione di quest'anno sui giovani, tanto da posticiparla di un giorno per favorirne la partecipazione non singola ma come generazione".
Per questo, ha concluso Tino Bedin, "a nome della Federazione provinciale Combattenti e Reduci, che ho qui l'onore di rappresentare, ringrazio quanti a Piove di Sacco hanno collaborato a realizzare questo appuntamento fatto di memoria e di futuro: il sindaco Davide Gianella, la sua amministrazione, il presidente Aimo Trolese e attraverso di lui tutte le associazioni combattentistiche e d'arma. Ringrazio i cittadini che hanno sentito il bisogno di commemorare i caduti delle loro comunità di Piove di Sacco, continuando con questo gesto a sentirsi parte di una comunità più grande: quella italiana e quella europea".
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