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IN PARLAMENTO |
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![]() Il senatore Tino Bedin lancia l'allarme nella Giunta Affari Europei Il Governo utilizza la legge Comunitaria per anticiparsi la delega sul lavoro Scelte del tutto nazionali verrebbero presentate come "esigenze dell'Europa" ![]() "Il ministro Buttiglione ha negato che ci sia questa trappola - continua il senatore Bedin - ma il contenuto dell'articolo 15 della legge Comunitaria è esemplare di una procedura che il governo ha già applicato: mentre la Commissione Europea chiede sostanzialmente una modifica di parole (sostituire il termine impresa con il termine più generale di datori di lavoro), il Governo pretende di essere autorizzato a riscrivere tutta la legge del 1991 sui licenziamenti collettivi. L'inserimento nella Comunitaria non è casuale: vuole crearsi un alibi, poter contrabbandare come richieste europee quelle che sarebbero esclusivamente scelte nazionali. Lo sta già facendo alla Camera con la revisione della legge sulle esportazione di armi; nulla di strano - commenta il senatore Bedin - che voglia porre le premesse per farlo anche in tema di licenziamenti". La preoccupazione del senatore Bedin è stata alla fine inserita nel parere che la Giunta per gli Affari europei ha predisposto per la Commissione Affari costituzionali, dove ora si svolgerà la fase emendativa vera e propria. 6 giugno 2002 |
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3 luglio 2002 pa-010 |
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