L'ATTUALITÀ COMMENTATA

Perché tanta fretta per la legge sul "legittimo sospetto"?
Hanno preferito i loro processi
alla scuola di tutti

Nelle stesse ore in cui si lavora di notte in Senato sulla legge che consente di scegliersi i giudici, la maggioranza abbandona la riforma scolastica al suo destino

di Tino Bedin

Leggo nel testo del disegno di legge "SalvaPreviti", presentato dal senatore Cirami, che la "presente legge si applica anche ai provvedimenti in corso ed entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale". Questo leggo; non il 15° giorno successivo alla pubblicazione
L'attuale parlamento ha avuto una accelerazione nella discussione sulla Giustizia in tre occasioni: sulle rogatorie, sul falso in bilancio e su questa modifica del codice di procedura penale.
Si tratta di una modifica pericolosa, perché ripristina la possibilità di togliere il processo al giudice naturale precostituito per legge - alla base dello stato di diritto - in forza di semplici sospetti. Si riprende così il codice fascista del 1930. Ma chi crede nelle garanzie per i cittadini non dovrebbe neppure ipotizzare che la parola "sospetto" possa entrare in un codice moderno e democratico. Del resto l'uso del concetto di sospetto ha creato numerosi errori giudiziari e il "legittimo sospetto" è stato nel passato un metodo usato per affossare molti processi di diversa rilevanza anche pubblica: trasportati dalla sede naturale in altra sede, sono finiti nel nulla.
Sarà "legittimo il sospetto" che anche questa accelerazione imposta al Parlamento - come quelle sulle rogatorie e sul falso in bilancio - dipende da fattori che non appartengono al campo delle questioni urgentissime della Giustizia. Ora l'accelerazione imposta al Parlamento viene estesa anche alla Gazzetta Ufficiale.

Perché tanta fretta?
La motivazione principale con cui le Destre sostengono l'urgenza della legge Cirami, sarebbe legata al fatto che le sezioni unite della Cassazione avrebbero affermato che c'è un vuoto legislativo rispetto alla remissione dei procedimenti. Non è vero.
Le sezioni unite della Cassazione nelle richieste per Previti, Berlusconi ed altri imputati hanno dichiarato che, sulla base dell'attuale normativa, non c'è nessun motivo per spostare i processi. Hanno poi dichiarato non manifestamente infondata la questione di incostituzionalità dell'attuale articolo 45 del codice di procedura penale, che indica i casi di remissione. Solo se la Corte costituzionale dichiarasse tale norma incostituzionale, allora ci sarebbe un vuoto normativo.
Ma la volontà di approvare una legge in tempi brevissimi, è la conferma che chi sostiene questa tesi si rende perfettamente conto che, con ogni probabilità, la Corte costituzionale dichiarerebbe o infondata o inammissibile la questione di incostituzionalità di tale articolo. Da qui nasce la scelta a tutti i costi - in contrasto con i tempi del Parlamento - di far una legge nuova prima della decisione della Corte Costituzionale.
Non va mai dimenticato che, pur potendo, la Corte di Cassazione non ha comunque ritenuto di sospendere i processi in corso a Milano, rigettando l'espressa domanda in tal senso della difesa. In questo modo ha ritenuto che non ci sia un vuoto normativo; in alternativa avrebbe chiesto la sospensione.
Sarebbe dunque paradossale che il Parlamento pretendesse di fare ciò che la Corte di cassazione non ha ritenuto di fare: cioè di interferire sui (e sospendere i) processi in corso a Milano.

Perché, dunque, tanta fretta?
Il motivo è molto semplice: per ricorrere ad un già abusato gioco di parole, originato dalla stessa definizione della legge Cirami, non si sfugge infatti al "legittimo sospetto" che il testo in discussione e la fretta (non condivisa, ma solo a parole, dal presidente del Senato Pera, e comunque in questo sconfessato dalla maggioranza che l'ha eletto) siano fatte apposta per permettere di intervenire sull'interminabile processo Imi-Sir (imputato, tra gli altri, l'onorevole Cesare Previti) che ha al suo centro l'accusa di corruzione dei giudici e la cui sentenza potrebbe essere emessa a ottobre.
Ho sentito dire - oltre che in Senato anche dalla massima carica della Camera - che la fretta è determinata dal fatto che la questione Giustizia è parte dichiarata ed importante del programma con cui le Destre si sono presentate agli elettori e su cui hanno ricevuto voti.
Non entro nelle valutazioni interne alla maggioranza. Da cittadino osservo che la stessa protervia parlamentare non è stata utilizzata per temi che dovrebbero riguardare molto di più i cittadini e che pure sono nel programma elettorale delle Destre. Ad esempio proprio qui in Senato, proprio in questi giorni, proprio in queste ore, la discussione su una riforma strutturale come quella della scuola è slittata addirittura a settembre.
Gli italiani avranno entro breve la possibilità di ricusare il proprio giudice per "legittimo sospetto", ma all'inizio di settembre insegnanti e alunni, genitori e dirigenti scolastici, non sapranno che scuola li attende.

30 luglio 2002

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31 luglio 2002
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