ECONOMIA E LAVORO

Diario / LUNEDÌ 30 MARZO 2015

Pubblicata la delibera dell'Agcom che approva il piano delle Poste
Il postino bisettimanale non è europeo
Avvertimento dell'Unione europea: così si viola il servizio postale universale
   Segniamoci questa data: 30 marzo 2015. Oggi l'Autorità per le Comunicazioni (Agcom) ha pubblicato sul suo sito internet il via libera alla distribuzione postale della corrispondenza a giorni alterni. La procedura non è ancora conclusa, ma il passaggio decisivo è appunto la delibera dell'Agcom. Il postino suona sempre due volte… alla settimana. Succede già oggi. Solo che oggi possiamo lamentarci e chiedere di essere rispettati. Con l'approvazione del piano proposto da Poste Italiane, la posta arriverà in ritardo… ufficialmente.
Il piano di Poste italiane è di consegnare la corrispondenza a giorni alterni in 5.296 comuni italiani (su 8.046) individuati sulla base della densità abitativa. Qui la corrispondenza verrebbe consegnata al lunedì, mercoledì e venerdì una settimana e a al martedì e giovedì quella successiva. Un piano che non è proprio delle Poste ma del governo Renzi che l'ha previsto nella legge di stabilità. Siccome Renzi ha deciso di vendere le Poste vuole apprezzare la "merce" tagliando i costi del servizio postale universale, che non è un servizio di mercato ma un obbligo universale necessario "a garantire il diritto alla co0municazione tra cittadini e per assicurare la coesione sociale e territoriale in tutti i paesi dell'Unione".
La citazione è da una comunicazione formale dell'Unione Europea proprio all'Agcom: il Piano delle Poste italiane viola la Direttiva europea sui Servizi postali, se l'Italia insiste subirà la procedura di infrazione europea.
Ricordo bene che ci fu molta discussione nel Parlamento italiano e in Europa su quella direttiva, che in buona sostanza liberalizzava il servizio postale. Il punto di equilibrio fu trovato proprio sul servizio postale universale, che doveva continuare ad essere garantito, anche in perdita. Ora si vede che quella discussione fu opportuna. Ora infatti, giustamente, la Commissione europea si ricorda bene quel principio e scrive all'Agcom perché Poste e governo intendano: "Il servizio di posta universale garantisce la consegna all'abitazione o alla sede di ogni persona naturale o giuridica ogni giorno lavorativo".
Chiarissimo. Non c'è vendita di Poste italiane che tenga. Insomma segniamo la data di oggi, anche per ricordarci che l'Europa ci serve.

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la-075
19 maggio 2015
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Tino Bedin