i-gp04

Pubblichiamo in questo numero l’ intervista al candidato del Partito Popolare alle elezioni regionali del 26 Aprile, nella Lista Cacciari.

wpe2.jpg (10153 byte)

 

Francesco Adami è residente a Montebelluna.
Dirigente Amministrativo, da molti anni impegnato negli Enti Locali e nell’ azione politica a livello regionale, è stato Sindaco di Montebelluna e nella legislatura 1990-1995 in Giunta Regionale come Assessore.
Consigliere regionale uscente, è impegnato in particolare sulle tematiche dell’ ambiente e sulle politiche europee per lo sviluppo delle aree svantaggiate.

Come si presenta la coalizione dell’ Ulivo nel Veneto? (Novità della "Lista Cacciari").

La lista Cacciari ha una connotazione di Centro: Cacciari, con il percorso del Movimento dei Sindaci dapprima e poi con l’ elezione ad europarlamentare con i Democratici di Prodi, appare come il leader di una "Lista Centrale" e di una coalizione che va oltre l’ Ulivo, mantenendo assolutamente un solido riferimento al centro, come da sempre sostenuto dai Popolari.
L’ adesione alla coalizione stessa di forze più marcatamente di Sinistra vale esclusivamente per alcuni punti programmatici condivisi.

Perché la candidatura Cacciari?

Con Massimo Cacciari prende consistenza il concetto di autonomia, intesa come strumento che valorizza gli aspetti associativi, culturali e politici di cui il Veneto è ricco, per portare il Veneto ad essere protagonista in Italia e a non essere conosciuto solo per la mucca Ercolina e l’ assalto del campanile di S. Marco.
C’ è una ricchezza culturale veneta che è stata dimenticata, c’è un settore, il terzo, che va aiutato a fare sistema.

Che idea di regione la coalizione intende portare avanti?

Le prossime elezioni dovranno segnare una svolta non solo amministrativa per il Veneto. Esse dovranno rappresentare l’ inizio di una vera fase costituente: un nuovo patto tra Governo regionale e Cittadini, sulla base del principio della natura originaria e non derivata dei poteri territoriali, sulla base dei principi di sussidiarietà, della piena valorizzazione di tutte le autonomie, forme di associazionismo, di volontariato, di autogestione dei "Centri Viventi", come si esprimevano Carlo Cattaneo e Don Sturzo, che fanno ricca la nostra Regione.

Cosa propone per risolvere il problema delle stragi del sabato sera?

Sposterei la questione sulla sicurezza stradale in genere: non è vero, come può sembrare, che il sabato sera vi sia una recrudescenza dei morti per incidenti stradali, anche se questi sono per la quasi totalità giovani.
Dati ISTAT-ACI del 1996 avevano rilevato 47578 incidenti con 1434 morti nella fascia oraria tra le 17 e le 20 contro gli 8971 incidenti e 681morti tra le 3 e le 6 del mattino.
Non credo, quindi, che forme di "proibizionismo" sulle discoteche vadano ad incidere in maniera sensibile sulla diminuzione dei morti sulle strade.
I miglioramenti economici e sociali che si sono avvertiti anche nello sviluppo della rete stradale e dell’ uso dell’ automobile, compiuti dall’ Italia tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 stanno lasciando il passo a un "rilassamento generale", sia nella repressione, nel controllo e nella prevenzione sia nei comportamenti di guida.
Bisogna cercare di formare anche in Italia la "cultura della strada" a partire dalla formazione nelle scuole. Nell’ attesa che i bambini di oggi diventino i guidatori modello di domani non è più ammissibile l’ impunità di fatto per la violazione delle più elementari regole del codice della strada (cinture e casco).
La strage sulle strade va fermata subito, con ogni mezzo possibile, considerandola finalmente per quello che è: un’ emergenza sociale, uno scandalo per una nazione avanzata come l’ Italia.

Come intende affrontare il problema del consumo di droghe sintetiche da parte dei giovani?

Continuando a promuovere una vera "cultura della vita", che vuol dire innanzitutto "no" a qualsiasi forma di legalizzazione e liberalizzazione del mercato della droga nel nostro paese , a cominciare dalle sostanze cosiddette "leggere".
Il problema va affrontato, comunque, sia sul versante dell’ applicazione rigorosa delle leggi vigenti, tenendo conto che il carcere per i tossicodipendenti non è "la" soluzione, sia soprattutto con la promozione di adeguate politiche sociali che mirino a prevenire e a risolvere alla radice i nodi del disagio giovanile. Bisogna, quindi, lavorare per creare nei giovani forti interessi collettivi e di aggregazione che siano in contrasto con il bisogno di "evasione", di sballo.
Lo sport, il volontariato, non solo quello sociale, una maggiore responsabilizzazione decisionale nel mondo della scuola comportano la formazione di una autostima delle proprie capacità premessa indispensabile per non cadere nel "buco nero" della droga.
L’ Istituzione Regione può certamente offrire un valido contributo in tutto questo.

Come rispondere alla domanda di sicurezza dei cittadini?

E’ un problema indubbiamente sentito , visto l’ innegabile aumento dei fatti delittuosi anche nel trevigiano.
E’ una materia che richiede una risposta politica di grande efficacia, per garantire la sicurezza dei cittadini che è fondamentale questione di convivenza e di democrazia per l’ intera comunità.
Non credo a misure straordinarie, "emergenziali": ritengo necessaria l’ adozione di seri provvedimenti legislativi e organizzativi.
Più forze dell’ ordine, con maggiori incentivi economici per il loro servizio ad alto rischio, maggiore presenza sul territorio per ostacolare il diffondersi del crimine, l’ istituzione del "poliziotto di quartiere", specialmente nelle città più grandi, l’ approvazione di un "pacchetto giustizia" (già in Parlamento) che ristabilisca la "certezza del diritto" e della pena sono alcuni importanti deterrenti alla diffusione della criminalità anche nella nostra Regione.
A tutto questo va aggiunto una politica sociale che sappia aiutare le istituzioni più in crisi della nostra società come quelle educative, a cominciare dalla famiglia.

In tema di ambiente che tipo di proposte Lei e la coalizione intendete portare avanti?

Sarò schematico per dare maggiore chiarezza espositiva ad un progetto organico e complesso:
- rivedere il Piano Generale degli interventi relativi al bacino dei fiumi Piave, Sile e Livenza, secondo più avanzati ed integrati piani di riequilirio ambientale;
- attuare un programma che estenda e incrementi in tutto il territorio la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti ;
- riformare i servizi idrici, per consentire una programmazione dei servizi di acquedotto e fornitura basata su poche società di gestione;
- rivedere le normative sulla Protezione Civile, valorizzando la straordinaria rete regionale di Gruppi Volontari;
- affrontare un nuovo tipo di inquinamento , quello dei campi elettromagnetici;
- bonificare edifici costruiti con sostanze inquinanti;
- riqualificare il patrimonio edilizio;
- incentivare il recupero edilizio e abrogare le norme che consentono una non organizzata disseminazione di capannoni, magazzini e case in ogni angolo agricolo del Veneto.

Come affrontare il problema delle lunghe liste di attesa per le prestazioni sanitarie negli Ospedali Pubblici?

Il sistema sanitario non va considerato come una qualsiasi azienda, poiché è rivolto alla persona sofferente o comunque in una situazione di debolezza.
Pertanto devono essere create le condizioni affinchè la relazione con il malato abbia effettivamente la dimensione umana. Si tratta perciò di umanizzare sia le strutture sanitarie che il rapporto medico-paziente, prendendosi cura della persona.
Essere sensibili alle condizioni di sofferenza significa soprattutto garantire alla persona un’ assistenza adeguata in tempi accettabili.
Il problema è fortemente sentito anche nelle nostre realtà, specie per alcune prestazioni.
E’ necessario, perciò, agire mediante:
- il coinvolgimento dei medici di base, favorendo una collaborazione più stretta con le strutture ospedaliere per migliorare la qualità dell’ assistenza ed evitare il più possibile le prestazioni improprie;
- il potenziamento delle attività ambulatoriali, incrementando sia la presenza oraria degli operatori che l’ utilizzo delle attrezzature;
- il miglioramento dei servizi di prenotazione.

Come rispondere alle richieste sempre più pressanti del mondo dell’ impresa a proposito di semplificazione burocratica e problema di viabilità?

La "Lista Cacciari" e la coalizione per quanto riguarda le infrastrutture hanno le idee chiare a partire dalla priorità assoluta per abbattere le vere strozzature dell’ economia e del mondo relazionale del Veneto.
Opere come la tangenziale di Mestre, l’ Autostrada Pedemontana , la Metropolitana di superficie, vanno messe in cantiere bruciando le tappe della burocrazia e delle resistenze campanilistiche.
Inoltre, la completa e rapidissima applicazione delle leggi Bassanini, costituisce il più efficace strumento per rilanciare l’ intraprendenza delle nostre imprese.
Infine, se anche la fiscalità imbocca la strada dell’ imposizione diretta, abbandonando l’ obsoleto sistema dei trasferimenti da Roma, ne guadagneranno tutti: privato ed imprese, con forte riduzione del carico fiscale e massima trasparenza.

 

= Massimiliano Moretto =
Crocetta del Montello


19 marzo 2000
webmaster@euganeo.it
home page il collegio senatoriale di
Tino Bedin