IN DIALOGO TRA CITTADINI

Padova, 31 gennaio 2002

Segnali che non possono essere sottovalutati
La "Giornata della Memoria"
pretesto per minacce alle vittime

Il ricordo della tragedia è anche occasione di nuovo impegno


Egregio Parlamentare, in occasione della "giornata della memoria", ricorrente domenica 27 gennaio 2002, numerosi scritti minacciosi sono pervenuti a persone e organizzazioni che hanno subito e provato l'indicibile persecuzione e sterminio nazifascita.
I rigurgiti di razzismo, di feroce intolleranza, di apologia delle stragi e dello sterminio commesso dal nazifascismo non possono essere sttovalutati, anzi necessitano di essere perseguiti con rigore e severità. Lo richiedono l'etica civile e umana di ogni democratico, oltre che la Costituzione vigente.
La scrivente Organizzazione sindacale confida pertanto in sollecite e puntigliose indagini che permettano di isolare, di identificare e giustamente perseguire i singoli e le organizzazioni che commettono tali indegni reati. La democrazia va difesa sviluppando anche questa vigilanza.
Occorre condannare queste azioni perché non solo ci offendono, ma rapprsentano passi pericolosi verso una "moderna" barbarie.

Luciano Gallo
segreteria Fiom-Cgil di Padova
Risponde Tino Bedin
Egregio segretario Gallo, i fatti che lei denuncia dimostrano quanto sia stata importante l'istituzione della Giornata della Memoria. Il ritrovarsi di una comunità a fare non solo memoria della tragedia ma anche conferma dell'impegno che ha consentito di superarla costringe tutti ad interrogarsi, porta a scegliere: a scegliere per l'oggi e non solo per il passato. Chi - riferendosi al passato - ha in mente che esso possa ritornare, si sente ovviamente ostacolato nei suoi progetti da questa Giornata e quindi la ostacola; e gli strumenti sono proprio quelli contro i quali la Giornata della Memoria è stata istituita. Al Ministro dell'Interno e al Ministro della Giustizia, come ha già fatto la Fiom Padovana, ho chiesto di sviluppare la dovuta vigilanza.
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13 febbraio 2002
di-027
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